Recensione Cuphead, diabolico shooter dagli anni trenta

Cuphead è il titolo di esordio di Studio MDHR. Scoprite nella nostra recensione perché non dovete assolutamente perdervelo!

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a cura di Martina Fargnoli

Editor

Cuphead

 

Cuphead si presenta come un gioco difficile e ispirato a titoli come Contra e Gunstar Heroes. L'aspetto unico, realizzato interamente a mano con la stessa cura in cui si disegnavano e animavano i cartoni durante gli anni trenta, si fonde con musiche jazz che catapultano direttamente in quel periodo. La parte più cospicua del gioco è rappresentata da scontri con boss sempre diversi e soddisfacenti.

Cuphead

CONTRO: Le sezioni platform sono le più deboli.

VERDETTO: Cuphead è un gioiellino: stilisticamente eccezionale sotto ogni punto di vista, ricco e vario nelle situazioni proposte, difficile ma mai ingiusto. Un run and gun che richiama il passato, lo omaggia ma non si appoggia sugli allori dei classici. Peccato per le componenti più platform, che appaiono inserite in un secondo momento e non hanno la stessa forza trascinante dei livelli composti da scontri con i boss.

Cuphead è stato uno dei titoli indipendenti più attesi e promettenti del 2017: finalmente dal 29 settembre è disponibile per Xbox One, PC Windows 10 e Steam. Basta uno sguardo ai tratti e alle animazioni realizzate a mano come in un cartone anni trenta per restare rapiti dalla sua particolarità e personalità.

I tre anni di sviluppo che hanno portato alla realizzazione non sono serviti solo per curare i dettagli estetici ma anche per espandere la natura del gioco. In origine l'attenzione era del tutto rivolta alle boss fight, oggi sono tutt'ora un elemento cardine dell'esperienza che nel frattempo si è arricchita di altre modalità più platform, di minigiochi e sorprese che fanno di Cuphead un gioiellino da scoprire passo dopo passo, o meglio, errore dopo errore.

Usiamo la parola errore perché vi capiterà di morire molte volte, ma il gioco non sarà mai ingiusto o sbagliato per design, sarà in realtà un percorso lastricato di scontri e nemici folli caratterizzati da pattern imprevedibili al primo incontro.

Cuphead

C'è qualcosa di molto appagante nel riuscire a sconfiggere un boss: è un perfezionamento costante. A differenza di giochi dove migliorando e andando avanti le cose diventano prevedibili, e forse anche più facili, in Cuphead la sfida è costantemente bilanciata per sottoporci a prove più ardue e allo stesso tempo più stravaganti e in grado di sfruttare meccaniche diverse in modo da stimolare costantemente il nostro approccio al problema.

Oltre a un'ottima dose di scattanti riflessi avremo anche bisogno di mettere in funzione l'ingegno e fare del nostro meglio combinando le abilità nel controllo delle azioni a nostra disposizione. Il titolo rientra nei run and gun, dove sparare è essenziale, ma diventano importanti anche i salti, gli scatti e la vitale parata.

Le anime del diavolo

Se Cuphead non fosse un gioco dei giorni nostri avrebbe sicuramente avuto un posto d'onore come cortometraggio all'interno delle Sinfonie Allegre sul finire degli anni 20. In una di queste produzioni Walt Disney i servi del diavolo cercano di intrattenerlo suonando della musica, ma quando uno di essi si rifiuta di diventare cibo per Cerbero si scatena l'ira di Satana.

Cuphead

In Cuphead le vicende prendono una piega che ha ben poco da spartire con questo esempio, ma è con lo stesso modo grottesco e con lo stesso connubio tra animazioni e sonoro che siamo catapultati in un mondo di gioco dove il nostro compito è raccogliere i contratti stretti da altri abitanti col diavolo per salvare la nostra anima che ci siamo giocati al casinò. 

La breve introduzione ci fa capire che la ricchezza del titolo non risiede nel suo lato narrativo bensì negli scontri. Mossi i primi passi siamo liberi di muoverci in una mappa con dei punti chiave da selezionare.

I mondi di gioco sono divisi in isole a cui accederemo solo progredendo e sbloccando sezioni all'interno della mappa navigabile. Posizionati sulla mappa ci sono anche dei personaggi con cui parlare: potranno limitarsi a darci delle informazioni o si riveleranno più utili assegnandoci dei piccoli compiti da portare a termine o regalandoci monete.

Vi lasciamo scoprire il resto da voi ma sappiate che avrete anche modo di personalizzare gli attacchi e sbloccarne di più particolari, ottenendo sempre un personaggio ben bilanciato: quel qualcosa in più che andrete magari a guadagnare in gittata sarà controbilanciato per difetto in un'altra area.