Meno male che c'è la visione notturna

Outlast è un gioco horror che parte dai classici cliché del genere per raccontare una storia intrisa di follia e terrore. L'atmosfera e la direzione artistica sono convincenti, anche se qualche difetto limita il voto finale.

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a cura di Tom's Hardware

Meno male che c'è la visione notturna

Outlast offre un'esperienza sorprendentemente ricca, soprattutto considerate le limitate opzioni offerte dal gameplay. Nei panni di Miles Upshur, un reporter investigativo, dovrete far luce sugli orribili eventi che si celano all'interno del manicomio Mount Massive.

Come un qualsiasi giornalista, Miles ha accesso a un paio di gambe in salute (fortunatamente), una videocamera HD e poco altro. Potete camminare, correre, sporgervi dagli angoli, interagire con semplici oggetti e attivare la modalità notturna della vostra videocamera per guardare anche negli angoli più bui. Speravate di avere un modo per difendervi dagli orrori che si annidano nell'oscurità della notte? Siete fuori strada.

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L'approccio minimalista di Outlast è uno dei punti di forza del gioco e rende le poche azioni a disposizione ancora più ricche di significato. Correre lungo un corridoio, sbattere la porta dietro di voi e rinchiudervi in un armadietto mentre un mostro gigante butta giù tutto e annusa l'aria nei dintorni è abbastanza per far battere all'impazzata anche il cuore di un vero appassionato di horror.

La visione notturna della videocamera funziona soltanto quando si ha abbastanza energia nella batteria. Considerando l'ambiente molto scuro e il design dei livelli labirintico, la caccia a queste preziose batterie si rivela estremamente utile e al tempo stesso straziante, soprattutto quando un nemico è sulle nostre tracce.

Nonostante Outlast riesca ad inculcare un senso di terrore e di impotenza, il gioco in sé non punisce eccessivamente gli utenti, una caratteristica che spesso si rivela uno svantaggio. Miles può ricevere due o tre colpi dalla maggior parte dei nemici e questo significa che confrontarsi da vicino con essi, dandogli più di un'occhiata nel processo, si dimostra spesso una strategia affidabile. Tuttavia, proprio come nel film Lo Squalo, le creature incutono molto meno terrore dopo averle viste chiaramente.

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I checkpoint sono frequenti e se Miles muore si ricomincia la partita con la batteria della videocamera completamente carica. Nonostante Outlast incuta sempre un'inquietante sensazione di pericolo, rifare la stessa sezione due o tre volte con la visione notturna e conoscendo in anticipo la posizione dei nemici influisce negativamente sull'esperienza. Dopo un po' di tempo il design di ogni livello fa sì che diventi abbastanza ovvio dove bisogna risolvere un enigma, scappare da un nemico o entrambe le cose, un fattore che può limitare la sorpresa quando compare una creatura mostruosa.

Senza una modalità multplayer o bonus sbloccati finendo il gioco, Outlast è un titolo che si gioca solo una volta, a meno che non ci si dedichi alla raccolta di ogni documento della storia.