Starfield: tutti disperati per il rinvio, tranne Phil Spencer

Il rinvio di Starfield ha deluso tantissimi giocatori, ma non Phil Spencer: ecco perché.

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a cura di Alessandro Adinolfi

Starfield era previsto per lo scorso 11 novembre 2022. Il mastodontico gioco di ruolo di casa Bethesda però non ce l'ha fatta con Todd Howard e soci, che sono stati costretti a rimandare il titolo, ancora oggi privo di una data di uscita (anche se qualcuno crede di averla scoperta). Comprensibilmente tutti sono rimasti delusi, tranne una persona: Phil Spencer. Durante una recente intervista, dove il CEO di Microsoft Gaming ha anche parlato di Keystone, Spencer ha espresso un suo punto di vista, decisamente condivisibile, su questo rinvio.

Secondo le parole di Spencer, rinviare Starfield è stata la scelta corretta. "Il gioco di Bethesda e Redfall sono i primi titoli esclusivi per Xbox dopo l'acquisizione di Zenimax e voglio essere sicuro che questi team avvertano il supporto da parte nostra", le dichiarazioni del CEO di Microsoft Gaming. Per Spencer è importante che i team si sentano al "sicuro" sotto la sua ala e che se decidono di rinviare qualcosa, il colosso di Redmond darà loro sempre il tempo necessario per la creazione dei loro progetti.

Non è ovviamente una novità. Spencer ha sempre saputo ascoltare i team di sviluppo appartenenti alla famiglia Xbox Game Studios, dando anche supporto per progetti completamente diversi. L'esempio più prolifico è Obsidian Entertainment: lo studio ha lavorato infatti a Grounded e Pentiment, due videogiochi decisamente diversi dalle esperienze precedenti che il team di sviluppo ha regalato ai giocatori. Progetti che probabilmente sotto l'ala guida di altri editori non avrebbero visto la luce con così tanta libertà creativa.

Dietro il ragionamento di Spencer (o meglio, il modus operandi di Microsoft) ci sono però delle fondamenta economiche non indifferenti. Il colosso di Redmond è infatti uno dei pochissimi editori a potersi permettere di rimandare esclusive così tanto attese e lasciare il Natale 2022 di Xbox senza una vera e propria killer application. Difficile applicare questo ragionamento ad altri importanti publisher come per esempio Nintendo e Sony, che raramente rendono orfana la stagione delle feste di titoli tripla A.