La fretta è cattiva consigliera, un detto che assume un'importanza ancora più rilevante durante lo sviluppo di un videogioco.
Nel caso di Dragon Age II, il cui sviluppo è durato solo 14 mesi, abbiamo un enorme riciclo delle ambientazioni. Molti dei dungeon infatti hanno la stessa identica planimetria e cambia giusto la posizione di qualche ostacolo o nemico per far sembrare il luogo differente.

Tuttavia questa obbligata pigrizia salta velocemente all'occhio, tanto più se il gioco era carico di aspettative dal capitolo precedente.