Il Napoli Comicon continua a portare in Italia grandi autori internazionali. Dopo l’illustre presenza di Yasumi Matsuno e Hitoshi Sakimoto della scorsa edizione, quest’anno la fiera partenopea ha accolto nientemeno che Yuji Horii, padre e director della storica saga JRPG di Dragon Quest, la quale ha recentemente visto tornare il terzo capitolo in un remake in grafica HD-2D.
Abbiamo avuto l’occasione di partecipare a una round table con altri giornalisti durante la quale Horii ha risposto a diverse domande riguardanti la sua saga e la sua prospettiva sullo sviluppo di videogame.
Domanda
Dragon Quest ha un’identità che i fan di lunga data hanno imparato ad amare per diversi motivi. Quali sono gli elementi principali che secondo lei rappresentano di più la saga, quelli che tiene sempre a mente quando lavora su un titolo?
Yuji Horii
Una cosa che continuo sempre a mente: innanzitutto cerco di creare una sorta di calore, un’atmosfera piacevole per chi gioca, nonostante sia una cosa creata al computer. Poi mi piace creare un senso di naturalità nel modo in cui i giocatori si immergono nel mondo del gioco. La generazione che ha visto nascere Dragon Quest è una generazione che ha visto anche i film dello Studio Ghibli, in un certo senso è stata coccolata da ambientazioni calde dal punto di vista emotivo. Quindi cerco sempre di creare qualcosa che possa rilassare ed essere un piacere da giocare.
Domanda
In passato ha dichiarato che per Dragon Quest XII si passerà a un taglio più adulto, questo passaggio rispetto all’atmosfera classica potrebbe compromettere l’equilibrio a cui siamo abituati?
Yuji Horii
Non posso entrare molto nell’argomento, ma in effetti io stesso ho delle incertezze su questo aspetto. Se dovessi parlarne potrei svelare qualcosa che in questo momento deve assolutamente rimanere segreto, scusate.
Domanda
In Giappone Dragon Quest è sempre stato un franchise di enorme successo, ma che in occidente ha fatto fatica a crescere in popolarità. Tuttavia, anche grazie ai remake dei primi tre capitoli, sembra che la saga stia attirando sempre più interesse. Come la fa sentire vedere questo incremento di audience?
Yuji Horii
Facciamo molta attenzione ai mondi che creiamo e a come ampliamo la saga. Magari non tutte le nostre scelte sono perfette, ma ci impegniamo molto affinché la saga continui a essere sempre più popolare. Vorremmo che diventi interessante anche per quei giocatori che sono più abituati ai giochi action piuttosto che a quelli con combattimenti a turni.
Domanda
In questo momento sono in lavorazione i remake di Dragon Quest I e II e contemporaneamente Dragon Quest XII, che rappresentano le origini e il futuro della saga. La saga si è evoluta molto nel tempo, cosa vede nel futuro della saga, come pensa che evolverà?
Yuji Horii
In questo momento il nostro principale obbiettivo è quello di rendere Dragon Quest sempre più piacevole da giocare, semplice da capire e interessante. Idealmente sia chi lo sviluppa che chi ci gioca deve poter interpretare in modo molto diretto e naturale quello che sentono i personaggi.
Domanda
Da Potopia (The Portopia Serial Murder Case, Ndr) a Dragon Quest c’è stato uno sviluppo del sistema di gioco; prima era a input ma era troppo difficile, quindi mediante scelta multipla. Con l’avvento dell’intelligenza artificiale che sta aiutando a sviluppare diverse nuove cose, come pensa che potrà cambiare sia Dragon Quest ma anche futuri nuovi giochi, magari anche Tensei Game, il gioco che è stato appena annunciato in collaborazione con l’autore di Blue Lock?
Yuji Horii
Sì certo, rispetto ai vecchi giochi del passato sono stati fatti molti passi avanti. Allora il cervello funzionava in un certo modo mentre si giocava, erano coinvolti processi molto più semplici; adesso invece viene coinvolta una certa dose di realismo, il cervello funziona in un altro modo, quindi dobbiamo cercare di comprendere questo cambiamento. Nel futuro mi immagino che le immagini potrebbero uscire dallo schermo e creare un’esperienza più immersiva. Sarebbe interessante trovare un modo per utilizzare l’intelligenza artificiale, tramite i computer, per creare una realtà virtuale che non sia limitata allo schermo. Non sono sicuro neanche io di questa idea, ma mi immagino qualcosa di simile a quello che si vede nel film Total Recall (Atto di Forza, Ndr).
Sarebbe anche interessante far interagire i giocatori col videogioco in senso bilaterale e personalizzato, in modo che il gioco possa restituire una risposta unica per i singoli giocatori, e non qualcosa già programmato uguale per qualunque giocatore.
Domanda
Sappiamo che, prima di intraprendere la strada di sviluppatore, ha lavorato come scrittore freelance. C’è stata una scintilla che le ha fatto cambiare strada, o è stato un processo graduale? E quanto la sua precedente occupazione ha influito nel suo processo di sviluppo di videogiochi?
Yuji Horii
Sì, in realtà la mia aspirazione originale era quella di fare il mangaka. In quel periodo, tuttavia, divennero sempre più popolari i videogiochi, il che mi fece pensare che avrei potuto raccontare quello che volevo anche attraverso di essi, non per forza tramite dei manga. Difatti uno dei miei primi giochi è effettivamente una storia visuale, quasi un fumetto.
A quel punto, Yuji Horii ci mostra sul suo cellulare una delle sue prime tavole di manga.
Domanda
Quando ha iniziato a lavorare come sviluppatore c’era ancora una distinzione molto forte tra tempo lavorativo e tempo libero. Oggi questa distinzione si sta riducendo sempre di più. Questo fenomeno influenza la concezione stessa dei videogiochi?
Yuji Horii
Penso che l’importante sia concentrarsi sulla qualità del divertimento, non tanto sulla quantità di tempo che si può dedicare, ma a quanto si riesce ad appassionare il giocatore.
Non credo che si possa dare il meglio verso i giocatori se si asseconda l’abitudine di giocare sul cellulare per pochi minuti.
Domanda
Cosa pensa di Napoli?
Yuji Horii
Mi sta piacendo molto, soprattutto la quantità di vicoli stretti, la moltitudine di macchine che passano, la gente indaffarata… Per me è tutto molto interessante.
Domanda
Quale pensa che possa essere il futuro delle visual novel?
Yuji Horii
Credo che vedremo altre formule, ma sempre con lo stesso tipo di sistema di racconto. Penso che sarà un genere che resisterà nel tempo.
Domanda
C’è un gioco recente che le è piaciuto particolarmente?
Yuji Horii
Mi è piaciuto davvero molto The Legend of Zelda: Tears of the Kingdom.
Domanda
Dragon Quest sin dalle origini ha avuto un sistema di combattimento a turni. Pensa che questo elemento continuerà a essere un pilastro della serie anche in futuro, o ci sarà spazio anche per novità e sperimentazioni anche nei capitoli principali?
Yuji Horii
Finora è stato un sistema che ha funzionato molto bene, ma effettivamente stiamo pensando di introdurre delle novità alla formula, una sorta di nuova nascita per la serie, pur tenendo a mente che i combattimenti a turni hanno un ruolo importante nell’immaginario della saga.
Domanda
Quale ritiene che sia la filosofia strutturale con cui Dragon Quest affianca e bilancia i combattimenti a turni alla narrativa?
Yuji Horii
È un aspetto cruciale ed entrambi gli elementi sono importanti allo stesso livello, perché anche se potrebbero risultare due fasi diverse, in realtà fluiscono allo stesso tempo. Per entrambi ci deve essere il momento giusto per cui è interessante una delle due, ma allo stesso tempo deve essere collegata all’altra. Se un personaggio è in un posto e fa qualcosa bisogna sempre ricordare che poco prima ha combattuto. Allo stesso modo mentre si sta combattendo il giocatore deve sentire la curiosità di sapere cosa succederà dopo.
Domanda
Dragon Quest XII è in sviluppo da molti anni ormai e sappiamo che ci vorrà ancora un po’ prima che potremo vederlo. Tempo fa in un’intervista ha dichiarato (se le traduzioni sono state accurate) che il prossimo capitolo coinvolgerà temi più adulti. Inoltre è stato annunciato il coinvolgimento del team di HexaDrive allo sviluppo del gioco. Molti giocatori hanno cominciato a fare riflessioni sui possibili cambiamenti alla formula classica che il nuovo capitolo potrebbe introdurre, come un sistema di combattimento più action o il protagonista non più silenzioso. Ovviamente sappiamo che non può rivelare dettagli specifici sul gioco, ma vuole cogliere questa occasione per commentare queste riflessioni dei fan, magari per confermare di aspettarsi dei cambiamenti o al contrario per rassicurare i fan più tradizionalisti?
Yuji Horii
In questo momento non possiamo dire niente di specifico, ma stiamo facendo tutto il possibile per mantenere una certa fedeltà a come abbiamo gestito i personaggi finora, per dare la possibilità ai fan di ritrovare quello che hanno sempre amato.
Ringraziamo enormemente Yuji Horii per il tempo che ci ha dedicato.