Il ruolo dell'Italia nell'esplorazione futura di Marte

Alla luce dell'annuncio della presenza di acqua che affiora sulla superficie di Marte come cambiano le prospettive di esplorazione? Ce lo spiega il professore Enrico Flamini dell'Agenzia Spaziale Italiana.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Il ruolo dell'Italia nella produzione delle strumentazioni che serviranno per queste ricerche

L'Italia ha già un ruolo importante. A brodo di MRO c'è il radar ShaRad che sta contribuendo ormai da anni in maniera sostanziale a fare la mappatura dei ghiacci e degli strati superficiali e sottosuperficiali di Marte. Su Exomars 2016 abbiamo uno strumento realizzato in collaborazione con la svizzera, e uno strumento italiano dedicato a studiare soprattutto l'ambiente, la temperatura, le polveri e la pressione.

Nel rover Exomars 2018 dell'ESA ci sarà il trapano per la perforazione del terreno marziano fino a 2 metri che è di produzione italiana e che ospita al suo interno uno spettrometro. Alla luce di quanto annunciato ieri, a 2 metri di profondità potremmo trovare qualche sorpresa come strati di ghiaccio o di terreni con presenza di dispersione di acqua allo stato solido.