EOS-M e adattatore EF

Recensione - Test della EOS-M, mirrorless di debutto per Canon. La sigla EOS sottolinea la stretta parentela con le reflex, di cui ripropone le prestazioni in un corpo più compatto e dall'approccio semplificato.

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a cura di Tom's Hardware

EOS-M e adattatore EF

Abbiamo utilizzato l'adattatore EF per montare sulla EOS-M alcune ottiche EF a nostra disposizione. Iniziamo col dire che l'adattatore risulta ben fatto, con un solido supporto metallico di fissaggio al cavalletto (da utilizzare con ottiche corte che non dispongono di supporto proprio) che da grande impressione di solidità. Tutti gli automatismi sono riportati correttamente e quindi, dal punto di vista funzionale, l'utilizzo delle ottiche EF al posto delle EF-M è del tutto equivalente.

Naturalmente, bisogna però tenere conto delle dimensioni dell'ottica e del bilanciamento. L'utilizzo di ottiche relativamente leggere come il recente EF-S 18-135mm STM non è ottimale ma è fattibile. L'EF 24-70 f/2.8 è già, a nostro avviso, oltre il limite. Obiettivi di taglia ancora superiore, come il 70-200mm f/2.8 visibile in queste pagine, fanno sembrare la EOS-M una sorta di tappo posteriore dell'ottica.

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C'è poi un'aggravante, anch'essa già osservata con la 650D: con ottiche non STM la messa a fuoco risulta più lenta e decisamente più rumorosa. Intendiamo più rumorosa di quanto non sia per la stessa ottica su un corpo reflex. Il 24-70mm, ad esempio, su una EOS 5D è un soffio, mentre unito alla EOS-M si comporta come un'ottica non USM.

Tutto ciò non toglie che, grazie all'adattatore, chi già dispone di un corredo EOS EF potrà utilizzare tutte le sue ottiche su un secondo corpo, e questo rappresenta un ottimo valore aggiunto.

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