Come vi abbiamo già accennato in un precedente articolo la sonda Juno è un veicolo a pannelli solari. Più in dettaglio si serve di tre "ali" di array solari che sono disposte simmetricamente intorno al veicolo spaziale. Ciascuna è larga 2,9 metri e lunga 8,9 metri (tranne una che è più stretta – 2 metri circa), ed è composta da 11 pannelli solari singoli. Quando arriverà nel sistema di Giove, Juno riceverà circa 25 volte meno luce solare di quanto non facciamo noi sulla Terra.
Con pannelli solari dispiegati la sonda Juno ha una larghezza di circa 20 metri. I pannelli solari attivi aumentano man mano che la sonda si allontana dal Sole, e il sistema è progettato in maniera tale da tollerare errori relativi a singole celle solari, che prevedibilmente si potrebbero verificare quando Juno attraverserà le fasce di radiazione di Giove.
In media i pannelli solari produrranno da 460 a 490 Watt di potenza quando Juno arriverà nel sistema di Giove. I singoli pannelli solari possono fare minimi movimenti per aiutare a mantenere la stabilità e il controllo del veicolo. Per esempio, quando si accendono i motori e Juno consuma carburante cambia la massa complessiva del veicolo spaziale e questa differenza viene compensata regolando la posizione pannelli solari.
L'energia elettrica prodotta viene immagazzinata da due batterie agli ioni di litio da 55 Ampere/ora ed erogata quando si trova in una zona d'ombra o i pannelli solari non ricevono la luce del Sole per altri motivi. Al riguardo è importante notare che per tutta la durata della missione - fatta eccezione per 10 minuti durante il flyby della Terra, Juno resterà alla luce del giorno. Il sottosistema di alimentazione elettrica gestisce la distribuzione della corrente al veicolo e agli strumenti di bordo.