Alla ricerca dell'altra metà della mela

In questo articolo abbiamo ripercorso la storia del progetto Fusion di AMD, intervistando anche alcuni dirigenti dell'azienda. Com'è nato il progetto? Quali sono stati i problemi? Cosa vuol dire APU e quali benefici avremo? Ce lo spiega AMD.

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a cura di Tom's Hardware

Alla ricerca dell'altra metà della mela

Nel 2002, all'epoca della parole di Orton, il fondatore di AMD Jerry Sanders lasciò la guida dell'azienda per iniziare la sua seconda (e meritata) vita. Sanders ha guidato l'azienda lungo tre decenni di alti e bassi, rafforzando la sua posizione come l'unica rivale di Intel nel mercato globale delle CPU.

Jerry Sanders

Sanders assunse Hector Ruiz nel 2000, sottraendolo a Motorola Semiconductor. Ruiz divenne il suo braccio destro (come presidente e direttore operativo) e il candidato principale alla posizione di amministratore delegato. Due anni dopo, Sanders si è fatto da parte e Ruiz ha preso il volante di AMD.

Nello stesso periodo Dirk Meyer, ex ingegnere in DEC e Intel, risaliva posizioni nei ranghi della casa di Sunnyvale. Meyer guidò il team che nel 1998 e 1999 realizzò l'Athlon (K7), un progetto che ebbe un successo così grande che AMD balzò davanti all'allora leader Pentium III, battendo Intel nella corsa alla soglia del gigahertz.

Hector Ruiz

Nel  2003 AMD ha dato seguito al successo dell'Athlon con l'architettura K8 (Hammer), che ha in poco tempo sconfitto le soluzioni Intel nel settore server. La microarchitettura NetBurst, lontana dal poter garantire a Intel di raggiungere la frequenza di 10 GHz, si è rivelata una delusione e l'azienda di Santa Clara cominciò a rendersi conto che l'efficienza era più importante della forza bruta. Intel non è riuscita ad avere qualcosa di nuovo fino al 2006, quando ha svelato l'architettura Core, che a sua volta era il primo tassello di un innovativo design chiamato Nehalem, arrivato nel 2008.

Sappiamo tutti che il fato è volubile, specie nel settore della tecnologia. Se Athlon fu la miccia che fece conoscere AMD al mondo, Hammer è l'architettura che ha portato l'azienda in orbita. Nel il 2005, Ruiz sentiva che era il momento di cercare di prendere il contropiede Intel. Nel mese dicembre Ruiz nominò Dirk Meyer capo operativo del settore microprocessori di AMD, rendendolo di fatto il numero due dell'azienda. A quel punto, i due capirono che avere la grafica nel Northbridge era una buona cosa ... ma non era sufficiente.

Dirk Meyer

Secondo Forbes, AMD ha avvicinato Nvidia in cerca di una fusione. Non sappiamo se il mix delle due aziende avrebbe funzionato, e se AMD sarebbe sopravvissuta all'operazione date le personalità in gioco e la cultura, diversa, delle due aziende. Forse la risposta è semplicemente in ciò che è avvenuto: Jen-Hsun Huang, AD di Nvidia, era disposto a questo passo a patto fosse diventato amministratore delegato della nuova azienda. Ruiz, che in quel momento si sentiva al top nel settore dei microprocessori, ha comprensibilmente chiuso la porta e iniziato a guardarsi intorno.

Nel luglio del 2006 AMD ha annunciato che avrebbe acquistato ATI per la somma principesca di 5,4 miliardi di dollari, in un momento in cui AMD valeva all'incirca 9 miliardi di dollari. Secondo Joe Macri, allora a capo del reparto ingegneristico di ATI ed ex "alunno" di Silicon Graphics, l'operazione è nata dalla grande visione di Dave Orton e Dirk Meyer.

"C'era un grande rischio per AMD", ha dichiarato Macri, ora al vertice del reparto prodotti, "ma Dirk e Dave hanno avuto un grande coraggio. Hanno visto un futuro in cui c'era la necessità di far convergere CPU e GPU in modo da trattarle come un modello di calcolo unificato. La visione iniziale sembrava semplice. È nato un grande accordo, con un piano che richiedeva uno sforzo importante per essere portato a compimento. Loro due ci hanno riunito e ci hanno chiesto di tramutarlo in realtà".