HSA, quadro d'insieme

In questo articolo abbiamo ripercorso la storia del progetto Fusion di AMD, intervistando anche alcuni dirigenti dell'azienda. Com'è nato il progetto? Quali sono stati i problemi? Cosa vuol dire APU e quali benefici avremo? Ce lo spiega AMD.

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a cura di Tom's Hardware

HSA, quadro d'insieme

Concentrandosi solo su APU e GPGPU è facile dimenticarsi che c'è anche dell'altro, come il fatto che la CPU resta ancora un elemento determinante in un sistema eterogeneo; inoltre molto del codice nelle applicazioni moderne è di natura seriale e scalabile, e funziona meglio su processori potenti. Anche per la CPU i carichi non sono tutti uguali: alcuni funzionano al meglio su pochi core veloci, mentre altri su un gran numero di core a basso consumo.

In entrambi i casi le applicazioni vanno scritte in modo da sfruttare al meglio le risorse disponibili, che si tratti di un all-in-one, un notebook, un tablet o un telefono. Mano a mano che le APU prendono piede si diversificano in modo da soddisfare bisogni diversi. Al momento infatti sembra che le APU offrano una diversità ancora maggiore rispetto alle famiglie di CPU, perché devono rispondere a necessità scalari e vettoriali, per tutti i tipi di dispositivi.

Phil Rogers e Jem Davies - clicca per ingrandire

All'ultimo AMD Fusion Developer Summit (AFDS) tenutosi a Seattle sembrava che il desktop fosse l'ultima preoccupazione per tutti. Si è parlato molto invece di come AMD stesse lavorando per portare HSA nel mondo mobile, e la notizia più rilevante era l'ingresso di ARM nella Fondazione HSA. Un fatto con diverse possibili implicazioni.

Tutti sanno che in termini di vendite sono i computer portatili a dettare legge, mentre i desktop sono in stallo, per non dire in calo. E molto di quanto si è detto all'AFDS sembrava riflettere tale situazione, forse perché il segmento desktop è quello dove l'efficienza promessa da HSA è meno rilevante. Abbiamo quindi chiesto a Phil Rogers se tra le conseguenze di HSA ci fosse un graduale spostamento di AMD verso i dispositivi a batteria, e un parallelo allontanamento dai desktop.

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"Questo è un errore comune", ci ha risposto. "Il consumo conta molto su tutte le piattaforme. È facile da capire quando c'è di mezzo una batteria, ma anche per i desktop - che sono sempre più degli all-in-one - i consumatori vogliono sapere quanta potenza possono ottenere, ma anche quanta silenziosità. Nemmeno i giocatori vogliono uno scatolone vicino alle gambe che sputa aria bollente mentre giocano. Ciò che vogliono veramente è uno schermo da 30 pollici che include un PC dalle ottime prestazioni. In tale contesto i consumi sono importanti, e anche se la bolletta elettrica non è importante, non vogliamo ventole rumorose né una macchina che si surriscalda e perde prestazioni".

"All'altro estremo del mercato ci sono i server, che traggono molti vantaggi da HSA. Basta prendere in considerazione i data center e la costante crescita del cloud computing; anche il più piccolo dei centri dati oggi ospita più di 10.000 server, e così l'efficienza energetica è un bisogno sempre più impellente. In generale i costi per l'hardware infatti rappresentano solo un terzo di quelli totali di un server, lungo tutta la sua vita. Un altro terzo se ne va per l'elettricità, e il resto nel sistema di raffreddamento. Se la tecnologia HSA può aumentare l'efficienza i sistemi possono completare il lavoro più velocemente, e quindi ridurre il consumo (per attività, NdT) in modo netto".

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"C'è un limite alla densità dei processori", spiega Hedge. "HSA permette di elaborare più dati a parità di processori e spazio, con consumi minori. CUDA si usa in applicazioni HPC da almeno cinque anni: tutte risultano più semplici con HSA, perché è eterogeneo (GPU e CPU). Nvidia tende sempre a spingere la GPU, e di certo ci sono molti esempi di applicazioni parallele molto potenti in circolazione, ma la maggior parte non lo sono, compresi molti software HPC. Quindi non credo che HSA riguardi solo il client; è un'architettura che abbraccia molte piattaforme.