Lo smartphone equo e solidale esiste e arriva nel 2013

L'associazione olandese FairPhone ha messo in piedi l'incredibile progetto di uno smartphone etico dall'estrazione dei minerali allo smaltimento. I primi esemplari saranno in commercio dal 2013, e il loro successo determinerà il proseguimento dell'iniziativa.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'organizzazione olandese FairPhone ha creato uno smartphone etico, equo e solidale, in commercio già dal prossimo anno. L'idea è seguire la strada già tracciata da prodotti alimentari, abbigliamento, artigianato e altro, e sembra una sfida ai limiti dell'impossibile; ma prima o poi qualcuno doveva lanciarla.

La questione è estremamente complessa, perché i problemi etici di uno smartphone cominciano dall'estrazione dei minerali e arrivano allo smaltimento dei rifiuti elettronici, passando per i noti problemi nelle catene di assemblaggio. Difficoltà enormi, ostacoli spaventosi che non hanno fermato FairPhone.

FairPhone

"Sappiamo che non basta una notte per cambiare il sistema" è la realistica affermazione di Bas van Abel, direttore e AD di FairPhone, "ma crediamo di dover fare qualcosa di tangibile, aumentare la consapevolezza un passo alla volta".

L'associazione ha collaborato con diversi partner per risolvere tutti i problemi. Con Conflict-Free Tin Initiative ha lavorato per trovare minerali "senza sangue" in Congo (paese invece abbandonato da Intel e altri), e lo scorso ottobre è stata fatta la prima spedizione; Labor Voices si assicura che le condizioni di lavoro per l'assemblaggio siano quelle giuste, Geeksphone ha curato la progettazione, e Closing The Loop infine si occupa di recuperare materiali dalle discariche di rifiuti elettronici in tutto il mondo, e anche per creare uno smartphone facilmente riciclabile, e che non alimenti ulteriormente il problema del cosiddetto e-waste.

A questo proposito, basti pensare che solo nel 2010 i telefoni cellulari hanno raggiunto le 19.500 tonnellate di rifiuti elettronici, che in gran parte sono finite in discariche pericolose che per diverse persone sono una fonte di tanto lavoro quanto di avvelenamenti e miseria. FairPhone pensa di poter creare questo smartphone etico a un prezzo ragionevole e concorrenziale rispetto ai prodotti attualmente in circolazione, e per farlo non aspetterà che tutti i tasselli siano al proprio posto. Il telefono infatti non sarà del tutto etico sin dal primo modello, ma andrà migliorando a ogni nuova versione.

Completata la prima estrazione di minerali etici

Una scelta che potrebbe sembrare discordante con la filosofia di FairPhone, ma che si spiega con il fatto che bisogna anche, soprattutto, creare uno smartphone che possa piacere alla gente. "Il nostro primo prodotto userà tecnologie già in commercio, perché vogliamo un telefono credibile dal primo momento", ha infatti spiegato van Abel.

Più di tutto però bisogna raggiungere il maggior numero di persone possibili, e per questo sarà preziosa la collaborazione degli operatori telefonici. Sono già saliti a bordo del progetto Vodafone UK e KPN (Olanda), che compreranno 1000 terminali. Altri 5000 invece saranno in vendita l'anno prossimo sul sito di FairPhone.

A questo punto non resta che stare a vedere quanto successo avranno questi smartphone sul mercato. Le potenzialità sono senz'altro molto alte: se FairPhone dovesse riuscire ad "agganciare" i milioni di persone che già oggi scelgono i prodotti del mercato equo e solidale, 6000 telefoni potrebbero infatti rivelarsi ben pochi rispetto alla richiesta.

Questa iniziativa, inutile negarlo, fa sprofondare nella vergogna Foxconn, Apple, Samsung, Microsoft e tutti gli altri, e le rispettive dichiarazioni e "impegni formali" per affrontare il problema. Certo, resta da vedere la qualità, ma questo sarà un telefono che per una volta ci permetterà di praticare la spesa come scelta politica, morale ed etica. La domanda a questo punto è: a parità di prezzo con un iPhone, un Galaxy, uno One X, un Xperia e così via, comprereste uno smartphone etico?