Corpo macchina

Recensione - Test della Sony A99, erede della precedente reflex A900 e primo corpo macchina SLT ad adottare un sensore full-frame. Numerosi spunti di interesse per un prodotto dalle ambizioni professionali che promette molto.

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a cura di Tom's Hardware

Corpo macchina

Come modello full-frame e dalle ambizioni professionali, non stupisce che la SLT-A99 si presenti con un corpo massiccio e zeppo di controlli. Le dimensioni e il peso non sono comunque superiori a quello delle diretti concorrenti Canon e Nikon, anzi si risparmia qualche grammo.

L'impostazione del corpo è stata mutuata da quello della A77. Un'ottima cosa, data la maggiore efficacia di quel modello rispetto a precedenti corpi full-frame. L'impugnatura è ampia e confortevole, con la ghiera di comando principale facilmente raggiungibile in posizione classica davanti al pulsante di scatto due ulteriori pulsanti (controllo ISO e compensazione esposimetrica) immediatamente dietro. Completano la dotazione del lato superiore il display LCD contornato da un paio di altri pulsanti che gestiscono modalità di avanzamento e bilanciamento del bianco.

Buona l'ergonomia complessiva della A99. Il corpo macchina è ricco di pulsanti e controlli, ma mai confuso, e il livello di personalizzazione possibile è molto elevato.

A sinistra del mirino troviamo la ghiera di selezione dei programmi, che stranamente per un corpo con ambizioni professionali include anche programmi completamente automatici. È questo il primo segnale del "Sony way" che offre magari funzioni evolute e prestazioni elevatissime, ma senza mai trascurare il pubblico più consumer e votato all'elettronica.

Un particolare che merita di essere sottolineato in questo corpo è la slitta a contatto caldo, che include una ventina di contatti elettrici aggiuntivi per l'utilizzo di accessori di nuova generazione, pur risultando compatibile con lo standard ISO 518 e quindi con tutti flash attualmente disponibili.

Sul dorso troviamo, come primo elemento, la ghiera secondaria in alto a destra. Il pulsante di registrazione video, sempre nella parte alta, è raggiungibile ma giustamente defilato. Meritano poi di essere citati il piccolo joystick che, oltre per navigare tra i menu, può essere usato in fase di scatto per la selezione del punto o della zona AF, l'immancabile blocco AEL, il pulsante Fn per l'attivazione del ricco menu di impostazione rapida, il peculiare pulsante Zoom, che sfrutta l'abbondanza di Mpixel del sensore per effettuare uno zoom digitale (disponibili i ritagli 1,4x e 2x) e infine - novità di questo modello - il pulsante per il controllo del range zoom.

Esatto, avete inteso bene: è possibile delimitare l'intervallo di distanza entro cui la A99 metterà a fuoco, in modo da evitare il problema del "focheggiamento" quando un intruso si inserisce inaspettatamente tra noi e il soggetto principale; una funzione utile, soprattutto, nella fotografia sportiva.

Il display orientabile da 3 pollici usa la nuova tecnologia Sony TruBlack, che adotta uno schema RGBW per garantire elevata brillantezza senza impattare troppo sulla batteria. I punti in totale sono 1.228.800, per una risoluzione effettiva VGA 640x480. Un display davvero splendido per definizione, saturazione dei colori e leggibilità, il che fa piacere considerato che la tecnologia SLT lo rende pienamente utilizzabile in fase di scatto, al pari di una mirrorless. Ciliegina sulla torta, al pari della A77, il meccanismo di fissaggio è basculante e consente la rotazione dello schermo di 270°, per facilitare le inquadrature difficili. Il mirino elettronico è invece lo stesso ottimo OLED già apprezzato sulla A77.

Il vano per schede di memoria è sulla destra, e supporta SD (con tutte le estensioni oggi conosciute) o MMC, con doppio slot. Sulla sinistra, una serie di sportellini in gomma proteggono diversi connettori, tra cui una porta per controllo remoto, l'ingresso microfono esterno e cuffie, e l'HDMI. Si nota anche la presenza di un ricevitore GPS, ulteriore elemento in comune con la A77 e nuova conferma dell'attenzione di Sony verso un pubblico non necessariamente professionale.

Non è finita: il controllo più originale e interessante di questo corpo macchina si trova sulla parte anteriore, da azionare con la mano che impugna l'ottica. Si tratta di una ghiera con pulsante centrale che consente di regolare velocemente un parametro tra 6 a scelta (misurazione esposimetrica, ISO, compensazione, tipo e selezione area AF, modalità di messa a fuoco). Una singola pressione del pulsante consente di regolare il parametro selezionato, una pressione prolungata modifica il parametro da regolare. Ineccepibile.

L'intero corpo è tropicalizzato e costruito con chassis in lega di magnesio, come normalmente avviene per i corpi di livello professionale, al fine di garantire elevata resistenza a urti e intemperie. La batteria è accreditata di 410 scatti usando il mirino, 500 (non è un errore) utilizzando il display posteriore.