Terre rare per la tecnologia, l'Europa sfida la Cina

L'Unione Europea ha dato il via a un programma per l'accumulo di terre rare, elementi chimici necessari all'industria moderna della tecnologia. Si tenta così di arginare il monopolio della Cina, che detiene oltre il 90% della produzione mondiale.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

L'Unione Europea ha cominciato ad accumulare terre rare, elementi chimici essenziali per la produzione di dispositivi elettronici. Una scelta dettata dalle politiche della Cina, che ne è il maggiore produttore mondiale e che sta ponendo limiti sempre più restrittivi alle esportazioni.

La World Trade Organization (WTO) lo scorso luglio ha intimato alla Cina di aumentare le esportazioni, dando ragione alla lamentele di UE, USA e altri Messico. Contare sull'adempimento di tale richiesta, tuttavia, sarebbe probabilmente azzardato.

Ossidi di terre rare (Wikipedia)

L'Unione Europea cerca quindi di prevenire una possibile scarsità delle forniture. "In primo luogo stiamo lavorando per assicurarci la fornitura da territori esterni alla UE, come l'America Latina, l'Africa o la Russia. In secondo luogo stiamo accumulando, per sfruttare al meglio i materiali che abbiamo in Europa", ha spiegato Andrea Maresi, portavoce del Commissario all'Industria Antonio Tajani. "Stiamo cercando di migliorare le nostre forniture, e di ridurre la dipendenza dalla Cina", aggiunge.

Le terre rare, come spiega Wikipedia, sono in realtà piuttosto comuni sulla crosta terrestre. La loro estrazione però è complessa, e per questo la Cina attualmente ne produce oltre il 90%, nonostante abbia solo un terzo delle riserve mondiali.

"C'è una task force che si sta occupando di materiali strategici e mi hanno contattato. Sono stati sorpresi nel vedere che produciamo anche tantalio e niobio", ha spiegato David O'Brock, AD di Molycorp Silmet (in parte statunitense e in parte estone) - azienda che si occupa appunto di produrre le terre rare in questione.

Minerale di terre rare (Wikipedia)

L'Unione Europea, se seguirà i consigli di O'Brock, accumulerà scorte di carbonati di terre rare per un anno, circa 3.000 tonnellate. Perché "L'UE non vuole che un giorno i cinesi dicano ecco, non c'è più tantalio e debbano spegnere veicoli strategici perché non si può produrre carburante ad alti ottani", spiega O'Brock, che sembra aver offerto la propria consulenza. 

Elenco delle terre rare - Clicca per ingrandire

In tutto il mondo si sta lavorando per trovare nuovi giacimenti (Hi-tech: terre rare, un super giacimento nel Pacifico), o per riattivare quelli chiusi nei decenni scorsi per tornare a sfruttarli con tecniche più efficienti. Un'attività che però non darà i propri frutti se non in tempi lunghi, e intanto la domanda di scandio, ittrio e lantanoidi è in continuo aumento.

Gli elementi in questione, diciassette in totale, sono necessari per produrre superconduttori, magneti, catalizzatori, componenti di veicoli ibridi e di elettronica ottica (per esempio i laser). Insomma, per praticamente ogni oggetto che si possa chiamare tecnologico.