Top e flop 2022: le nostre scelte su MotorLabs

Il 2022 è ormai agli sgoccioli e su MotorLabs siamo pronti a tirare le somme con la nostra piccola classifica di top e flop.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

L’anno è ormai agli sgoccioli e nel corso dei mesi passati abbiamo assistito al debutto e anche alla dipartita di tecnologie e soluzioni di varia natura. Se dovessimo riassumere gli ultimi dodici mesi, potremmo dire che il 2022 non è stato un anno facile per chi ha deciso di acquistare un’auto, nuova o usata che sia, a causa dei tempi di attesa quasi sconfinati e dal conseguente incremento dei prezzi dell’usato. La crisi, prima dei semiconduttori e successivamente delle materie prime come il vetro, ha rallentato tutto il settore creando delle vere e proprie bolle di mercato.

Come se non bastasse, in questa tempesta perfetta, anche il valore dei carburante ha subito un netto incremento tanto per la benzina quanto per il diesel, senza considerare il metano che tutt’ora viaggia ad un livello quasi “fuori scala”. A questo proposito il Governo ha provato, con un tiepido successo, a rimodulare la situazione delle accise applicando un taglio costante per diversi mesi che ha mantenuto il prezzo ad un valore più contenuto salvando, difatti, il settore.

Purtroppo l’ondata di rincari ha coinvolto anche il settore delle auto elettriche e in particolare il sistema di ricarica, con netti aumenti su tutta la linea. Se per il carburante, da gennaio a (inizio) dicembre è stato registrato un aumento del 20-30% (fatta eccezione per il metano che è aumentato di oltre il 150%), per le colonnine di ricarica pubbliche la situazione è decisamente peggiore con un incremento del 50% se non peggiore.

Fortunatamente il 2022 non è stato solo grigio per il settore, ci sono state anche novità piuttosto interessanti come l’arrivo della prima berlina elettrica di casa BMW (qui la nostra prova), la disponibilità degli ecobonus dedicati all’acquisto di un'auto (o moto) meno inquinanti, Euro 7, la presentazione della prima elettrica di casa Jeep, l'introduzione del nuovo sistema di intrattenimento di Apple, il ritorno di Alfa Romeo, l’anticipazione della super berlina Hyundai Ioniq 6 e il debutto di nuovi marchi sul mercato italiano (come Polestar).

Naturalmente questa è solo una estrema sintesi di quello che abbiamo visto in corso di questi mesi. Tra le novità impossibile anche non citare la possibilità (recentissima) di utilizzare le calze da neve come dispositivo ora omologato per la neve e ghiaccio.

Tanti aspetti nuovi ma quali sono stati effettivamente interessanti e quali, invece, ci sono apparsi come un flop o qualcosa di migliorabile sotto uno o più punti di vista?

Le migliori novità - top

ADAS e infotainment sempre più futuristici e sicuri: lo abbiamo sperimentato in prima persona provando riprovando auto per tutto l’anno. Gli ADAS, i sistemi di assistenza e aiuto alla guida, sono sempre più raffinati ed evoluti assicurando anche un elevato grado di sicurezza. Con una guida attenta e seguendo quelli che sono i segnali condivisi dalla propria auto (se compatibile ovviamente) è quasi impossibile subire o causare un incidente. Tra le funzioni più apprezzate, non possiamo che non menzionare Blind Spot Monitor View, disponibile ad esempio su Kia e Hyundai, un sistema con retrocamera che mostra in tempo reale quello che non possiamo vedere nei cosiddetti angoli ciechi.

Di pari passo, anche i sistemi di intrattenimento digitali hanno preso una nuova strada con sistemi operativi proprietari o compatibili, in modalità mirroring, con Android Auto e Apple CarPlay. Viaggiare in auto non è mai stato così confortevole, tanto sulle vetture premium quanto su quelle entry level; in un modo o nell’altro, avrete sempre una “compagna digitale” a bordo.

Qualcomm Digital Chassis: lo abbiamo potuto “toccare con mano” in occasione di uno splendido evento a New York verso la seconda metà dell’anno. Si tratta di un “telaio digitale” che va a inserirsi tra la piattaforma dell’auto – quella dove i produttori vanno a installare il motore elettrico, la batteria e il resto delle componenti necessarie all’utilizzo dell’auto – e la carrozzeria. Qualcomm ha progettato il suo Digital Chassis in modo scalabile e modulare per venire incontro a tutte le richieste ed esigenze del settore.

L'anno di svolta per il costruttore sarà il 2026, anno in cui una buona fetta delle auto rilasciate sul mercato saranno dotate di sistemi di sicurezza sempre più avanzati e infallibili.

La corsa all’elettrico: fortunatamente per i consumatori, il 2022 ha portato una ventata di aria fresca nonostante la crisi del settore e delle consegne. Rispetto all’anno passato sono disponibili numerose nuove vetture, anche più accessibili o con autonomia meno limitata. Dalle utilitarie ai SUV, passando naturalmente per i crossover (il segmento più venduto in Italia): ci sono modelli per tutti senza limite di immaginazione.

Discorso analogo e forse ancora più semplice per il settore delle due ruote: mentre nel 2021 i modelli erano davvero limitati, nel corso dell’anno corrente abbiamo misurato un netto incremento di moto e scooter a batteria, a tutto vantaggio dei consumatori.

Quasi di pari passo alla corsa all’elettrico, fortunatamente è giunta una tiepida retromarcia in materia Euro 7 consentendo quindi un piccolo respiro sia da parte dei costruttori ma soprattutto degli acquirenti. L’omologazione Euro 7 arriverà sul mercato, ma sarà più morbida e meno invasiva, quanto meno per il settore dell’automobile.

Ad aggiungere un piccolo sollievo al mercato delle endotermiche ci ha pensato il Governo che, negli ultimi mesi, ha provveduto ad un netto taglio ad alcune accise sul carburante mantenendo il prezzo ad un livello più adeguato. Purtroppo il prezzo del carburante resta alto e i valori pre-covid e pre-guerra, soprattutto, rimangono un lontano miraggio.

Con l’arrivo dell’inverno, fortunatamente è stata sbloccata una scomoda situazione che continuava ormai da diversi anni: le calze invernali. Usate seppur non ufficialmente omologate, le calze invernali rappresentano una sorta di via di mezzo tra le gomme invernali pure e le catene da neve. Permettono di districarsi in caso di necessità, il montaggio è rapido, sono compatibili con tutte le auto senza limitazioni di assetto e passaruota e hanno un costo contenuto. Ora sono state ufficialmente omologate e pertanto, se non vi misurate con inverni super rigidi e nevosi, potrete dire addio alle catene nel baule e rimpiazzarle con delle più leggere e pratiche calze invernali.

Quello che non abbiamo apprezzato - flop

Durante l’anno abbiamo provato come di consuetudine numerose auto da parte di quasi tutti i costruttori riscontrando, spesso delle “criticità” di carattere generale che ci hanno lasciato con l’amaro in bocca. La prima riguarda sicuramente l’adozione degli specchietti laterali digitali su alcune vetture di fascia premium; nonostante l’idea possa sembrare interessante e per certi versi anche pratica grazie alla possibilità di interfacciarsi con le restanti tecnologie dell’auto, l’esperienza nell’uso quotidiano ci ha lasciato estremamente perplessi. Non è facile capire le profondità e di conseguenza comprendere il margine negli spazi ristretti.

Un altro aspetto su cui ormai siamo intransigenti riguarda la telecamera posteriore: è sempre più comune, quasi un must e di serie sulle utilitarie, come mai la qualità è sempre così contenuta? Solo su alcune auto abbiamo riscontrato un’elevata qualità di giorno e di notte, sulla stragrande maggioranza si tratta di sensori appena appena sufficienti.

In un’epoca sempre più improntata alle soluzioni semplici e veloci, trovare ancora sistemi di intrattenimento che richiedono l’utilizzo di cavi (Android Auto e Apple CarPlay) non è il massimo. Da qualche anno anche gli aspirapolveri sono cordless, come mai troviamo ancora Android Auto e Apple CarPlay con il cavo? Non è una scelta quasi anacronistica?

A livello globale, invece, le criticità maggiori che abbiamo riscontrato riguardano l’assenza dei controlli automatici dei sedili anteriori e la situazione degli incentivi. Non è un segreto, la crisi dei semiconduttori ha paralizzato il settore dell’auto (e non solo!) creando numerosi rallentamenti che ancora ad oggi affliggono il mercato. La speranza è sempre quella che il settore riesca a risollevarsi, ma ci ha stupito trovare sedili manuali anche su auto di alta gamma.

Per la situazione incentivi, invece, la situazione si fa ancora più contorta. Il motivo del mancato successo degli incentivi auto 2022 è da ricercare nel posizionamento degli stessi, dalla disponibilità e dal tutto “ecosistema” legato alla transizione all’elettrico. Fino a non molto tempo fa, gli incentivi erano disponibili solo a fronte dell’acquisto di un veicolo nuovo con un prezzo lontano dalle varie city-car e compatte; insomma la soglia di ingresso era troppo alta.

In aggiunta, non sono stati resi disponibili per le flotte e persone giuridiche e, solo successivamente, sono diventati accessibili anche le colonnine di ricarica su suolo privato. Anche le fasce selezionate dal Governo sono “particolari”; il nostro Paese è l’unico in Europa che ha previsto incentivi per l’acquisto di auto con emissioni fino a 135 g/km CO2, praticamente quegli stessi veicoli che vengono tassati in altri stati perché inquinanti.

A questo proposito, Francesco Naso, segretario generale di MOTUS-E (associazione che raggruppa tutti gli stakeholders della mobilità elettrica), si è schierato in più occasioni contro il sistema incentivi italiano (ecobonus) spiegando le varie ragione del mancato funzionamento e della limitata crescita dell’elettrico nel nostro Paese.

Le speranze per il 2023

Anche se siamo nati come sito di tecnologia pura, e i lettori più anziani se lo ricorderanno, è da diversi anni che seguiamo anche il mercato delle auto e le tecnologie annesse. Non esiste, nella nostra esperienza, un “anno perfetto” ma pensiamo di poter dire che questi ultimi mesi costellati da crisi, guerre e situazioni poco chiare non siano stati una passeggiata. La speranza è quella di iniziare subito il 2023 con il piede giusto, con incentivi più mirati e magari accessibili anche alle persone meno abbienti, così da rinnovare un parco circolante decisamente vecchio e superato.

Se da un lato l’augurio è che la transizione sia sempre più indolore e morbida, dall’altro la speranza è che il Governo possa intervenire sulla situazione del carburante.