I Comandamenti del nuovo CIO secondo Netconsulting Cube

Cio Survey 2016: innovare i processi ICT e al tempo stesso razionalizzare utilizzi e costi delle tecnologie, la sfida per i Cio che restano i principali "change agent" in azienda

Avatar di Giancarlo Lanzetti

a cura di Giancarlo Lanzetti

Gli impegni che attendono i CIO non sono semplici. Essi sono chiamati a giostrare tra due fattori tra loro di difficile mediazione: da una parte innovare i processi ICT e dall'altra razionalizzarne l'utilizzo, non più solo in termini di riduzione dei costi ma forse e soprattutto di un uso più razionale delle tecnologie.

La Digital Transformation (DT), o come la si vuole chiamare, sta sollecitando sempre più i CIO a cimentarsi con questa doppia sfida, rendendo in molti casi ancora più incerto e critico al contempo il loro ruolo nelle organizzazioni dove lavorano. È una delle indicazioni più importanti della "CIO Survey 2016", la ricerca giunta alla sua decima edizione, promossa da Capgemini Italia, Hewlett Packard Enterprise e TIM e realizzata da NetConsulting Cube, tastando il polso di una settantina di grandi organizzazioni del nostro Paese.

Le sfide per le aziende nel 2016

Le sfide per le aziende nel 2016

Accanto a molte conferme non sono mancate delle sorprese. Per esempio nello scorso anno l'attenzione di dette organizzazioni verso il social media è diminuito (sul totale del panel si è passati dal 56% al 48%) mentre sono cresciuti gli impegni in tutti gli altri cantieri digitali e anche in misura rilevante come, per esempio, nell'IoT (dal 29% al 42%). Un'altra mezza sorpresa ha riguardato la spesa Ict non gestita dai CIO: in un anno la sua incidenza del budget totale è salita dal 3% al 6,3%, con punte del 10,8% nel settore delle utility e dell'8,7% nella GGO (Grande distribuzione organizzata).

Chi dialoga con il CIO per la Digital Transformation

Chi dialoga con il CIO per la Digital Transformation

Non meno significativa e per certi aspetti piuttosto sorprendente è l'indicazione su chi guida l'implementazione della digital strategy: i CIO, pur restando il principale "change agent", a fatica pesano per il 51% mentre i responsabili di marketing incidono per circa il 23% mentre con una quota del 7,6% si fanno notare anche i CEO. Ma il vero soggetto emergente e destinato ad acquistare sempre più peso in futuro è il CMO (Chief marketing officer).

Un'altra informazione tutto sommata nuova riguarda la logistica di cui, in genere non si parla quasi mai in indagini di questo genere. Invece l'ultima survey evidenzia un ruolo in crescita per questa funzione nella interazione tra CIO e coloro che hanno contribuito alla definizione del masterplan della DT, oggi presente nel 43% delle organizzazioni campionate: la logistica vede il ruolo crescere dal 9,4% al 46,2%, poco distante da quello della produzione (in questa particolare classificazione sono le vendite ad avere guadagnato la leadership, sottraendola al marketing!). In sostanza nelle iniziative di co-innovazione il ruolo delle funzioni aziendali diverse da quella It è cresciuto considerevolmente.

«In uno scenario di trasformazione digitale come quello a cui stiamo assistendo - afferma Giancarlo Capitani, Presidente di NetConsulting Cube -, il CIO non ha più soltanto il compito di rendere i processi aziendali sempre più efficienti a costi decrescenti, ma ha anche quello di contribuire alla generazione di revenue e profitti attraverso l'introduzione di innovazioni tecnologiche funzionali al business».