L'industria tecnologica statunitense sta attraversando una fase di profonda trasformazione organizzativa, con migliaia di licenziamenti che stanno ridisegnando il panorama occupazionale del settore.
In questo contesto turbolento, Palantir - che fornisce soluzioni di intelligence militare e aziendale - si distingue presentando un modello alternativo basato su quello che il CEO Alex Karp definisce un approccio "disciplinato" alle assunzioni. La società di tecnologia per la difesa ha recentemente comunicato risultati finanziari superiori alle aspettative, e la lettera agli azionisti del suo amministratore delegato offre uno sguardo interessante su una filosofia aziendale che va controcorrente rispetto ai giganti del tech.
Karp sostiene che nonostante Palantir sia cresciuta significativamente, l'azienda abbia mantenuto rigide limitazioni nell'espansione del personale. In altre parole non hanno assunto nessuno in più nonostante le risorse aggiuntive.
Secondo il CEO, questa scelta deliberata ha costretto la società a fare maggiore affidamento sulla qualità del proprio software e sulla piattaforma Ontology, favorendone lo sviluppo continuo. La strategia si basa sull'idea che un'espansione incontrollata della forza lavoro avrebbe potuto mascherare le debolezze della piattaforma tecnologica, ritardandone il perfezionamento.
L'idea è che assumendo più persone, magari scegliendo le più brave, finisce il loro lavoro diventa il prodotto a valore, mentre invece si deve investire sullo sviluppo. Una teoria che per Palantir sembra funzionare, ma che potrebbe essere difficile da applicare in altri contesti.
Nel documento destinato agli investitori, Karp spiega che l'alternativa sarebbe stata affidarsi a "un esercito di menti brillanti" per svolgere lavoro che avrebbe semplicemente nascosto le fragilità del sistema, ostacolandone paradossalmente l'evoluzione. Allo stesso tempo, colossi come Google, Amazon o Microsoft stanno licenziando decine di migliaia di persone - e in buona parte la ragione è proprio che ne hanno assunte troppe nel momento in cui i fatturati hanno iniziato a crescere moltissimo.
Microsoft ha eliminato circa 15.000 posizioni nel corso dell'anno attraverso ondate successive di tagli, concentrandosi in particolare sui livelli manageriali intermedi. Amazon ha annunciato a ottobre l'eliminazione di circa 14.000 ruoli aziendali, corrispondenti al 4% della sua forza lavoro impiegatizia, nell'ambito di un'operazione definita di snellimento operativo e riduzione della burocrazia.
Durante la presentazione dei risultati finanziari più recenti, Andy Jassy, amministratore delegato di Amazon, ha fornito una spiegazione interessante delle ragioni dietro questi tagli. Secondo il dirigente, la rapida crescita degli ultimi anni ha creato "molti più livelli gerarchici" che hanno rallentato i processi decisionali. Jassy ha sottolineato che l'obiettivo primario dei licenziamenti riguarda la "cultura aziendale" piuttosto che il contenimento dei costi o l'adozione dell'intelligenza artificiale.
Anche il colosso della grande distribuzione Target ha seguito una traiettoria simile, annunciando sempre in ottobre il licenziamento di mille dipendenti delle sedi amministrative. L'azienda ha giustificato la decisione con la necessità di eliminare quello che ha definito "lavoro sovrapposto", un'espressione che rivela come la crescita organica abbia generato duplicazioni funzionali costose e improduttive.
La situazione economica generale contribuisce a rendere il quadro ancora più incerto. Il blocco delle attività governative negli Stati Uniti ha impedito la pubblicazione dei dati sull'occupazione da settembre in poi, lasciando analisti e osservatori privi di informazioni cruciali per valutare lo stato del mercato del lavoro. Gli ultimi dati disponibili, relativi ad agosto, hanno mostrato risultati significativamente inferiori alle previsioni, ampliando le preoccupazioni sulla solidità della crescita occupazionale.
Mentre molte aziende stanno scoprendo che l'espansione rapida degli anni della pandemia e del boom tecnologico ha creato strutture insostenibili, la società di Karp presenta un modello basato sul contenimento preventivo.
Sicuramente può essere un buon consiglio, quello di assumere personale solo quando serve veramente. Allo stesso tempo però è dannoso fare l'opposto, cioè non assumere per partito preso - e succede anche questo.
La cosa difficile è trovare il giusto equilibrio perché, come sempre, in medio stat virtus. Un punto medio che si definisce necessariamente dall'idea stessa di azienda: da una parte ci sono le visioni che richiamano a Ford, Olivetti o Keynes, e che mettono la forza lavoro al centro del processo industriale. Dall'altra l'azienda basata sullo Shareholder Value, il cosiddetto Capitalismo Finanziarizzato. 
Scegliere quale delle due strade vogliamo seguire ci aiuterà anche a determinare quanta "disciplina" applicare alla gestione del personale.