28 giorni dopo, 2002

Il mutante è una figura chiave del cinema di fantascienza appartenente al sottogenere horror. Il corpo che muta e si trasforma in qualcosa di estraneo è fonte di spavento e si presta a letture sociali, politiche ed esistenziali. Ecco dunque i principali titoli che hanno trattato il tema.

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a cura di Alessandro Crea

28 giorni dopo

L'influenza del libro di Matheson è stata tale che la nostra carrellata sull'orrore della mutazione non sarebbe completa senza toccare anche 28 giorni dopo.

Il primo, realizzato nel 2002 dal talentuoso Danny Boyle (Trainspotting) è interessante soprattutto perché attualizza la radice da cui scaturisce la mutazione, chiudendo il cerchio rispetto al libro: dal virus di L'ultimo uomo sulla Terra e La città verrà distrutta all'alba, alle radiazioni di Incubo sulla città contaminata si arriva qui agli esperimenti biologici portati avanti in segreto dalle case farmaceutiche e/o dai militari (basti pensare ad esempio a tutta la saga di Resident Evil).  

Il tema è stato poi affrontato ancora nei più commerciali 28 settimane dopo e Doomsday, senza però aggiungere nulla di significativo.

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