Gli 8 momenti migliori di Stranger Things 4

Quali sono i momenti migliori di Stranger Things 4?

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a cura di Manuel Enrico

Dopo un mese di attesa, finalmente siamo tornati a Hawkins per il finale di Stranger Things 4. La serie Netflix creata dai Duffer Bros ha riscosso un successo incredibile con la sua quarta stagione, dove le atmosfere tradizionali della serie si sono aperte a una componente horror più marcata. Il tono narrativo più acceso ha consentito l’introduzione di temi più maturi, accompagnati dalla presenza di nuovi personaggi, su tutti Eddie Munson. Queste componenti, affidate alla scrittura dei Duffer, hanno consentito di creare dei momenti estremamenti emozionanti in Stranger Things 4.

Complice una trama fortemente radicata sulla sensibilità dei personaggi e in cerca di una sinergia con lo spettatore, in Stranger Things 4 i punti nodali della trama sono stati caratterizzati da una costruzione delle scene che ha generato una serie di momenti entusiasmanti, sia per lo spettacolo visivo che per la forte connotazione emotiva di queste parentesi della storia. Abbiamo cercato di identificare quelli che sono stati i momenti più emozionanti di Stranger Things 4, una selezione che vi invitiamo a leggere solamente dopo avere visto la serie, per evitare fastidiosi spoiler.

ATTENZIONE: quanto segue contiente spoiler su Stranger Things 4

Quali son i momenti migliori di Stranger Things 4?

Due partite per due fratelli

Nel primo episodio della quarta stagione di Stranger Things, Hellfire Club, i due fratelli Sinclari condividono un momento speciale, seppure in modo diverso. Lukas è divenuto parte della squadra di basket, con cui si appresta a disputare la finale del campionato la stessa sera in cui i suoi amici Mike (Finn Wolfhard) e Dustin (Gaten Matarazzo) giocano la sessione finale della loro campagna di Dungeons & Dragons con l’Hellfire Club, il gruppo di giocatori guidato da Eddie Munson (Joseph Quinn). Non volendo rimandare la sessione finale per aspettare Lucas, l’Hellfire recluta una nuova giocatrice, Erica Sinclair (Priah Ferguson). Queste due diverse partite vedono i due Sinclair rivestire un ruolo centrale, la mossa definitiva per vincere, un obiettivo che li renderebbe accetti nelle loro due compagnie. La camera passa dal tavolo da gioco dell’Hellfire al parquet, creando una spettacolare sintonia tra il lancio di dadi di Erica, ultima speranza per battere il letale Vecna, al tiro da tre effettuato da Lukas sullo scadere del tempo. Canestro e critico, che consacrano i due Sinclair a eroi della serata.

La prima vittima

Il piano di Vecna prevede la morte di quattro persone, e il suo primo bersaglio è Crissy Cunningham (Grace Van Dien). La ragazza più ammirato del liceo, la cheerleader fidanzata con il capitano della squadra di basket, ma anche un’anima tormentata da incubi e visioni che la terrorizzano. Motivo per cui si rivolge a Eddie Munson, sperando che tra le droghe che il ragazzo vende ci sia qualcosa che la aiuti a tenere a bada la sua psicosi. Durante una vendita nel caravan di Eddie, Crissy incontra il suo destino per mano di Vecna, in una scena che esplicita l’approccio horror della serie. La violenza dell’esecuzione di Crissy, unita al cambio di prospettiva tra l’incubo vissuto dalla ragazza e il rituale nel mondo reale, cui assiste un terrorizzato Eddie.

La verità sulla famiglia Creel

Durante le loro indagini, Robin (Maya Hwake) e Nancy (Natalia Dyer) incontrano il famigerato Victor Creel (Robert Englud), detenuto in un ospedale psichiatrico in seguito all’assassinio della sua famiglia. In una scena che ricorda l’incontro tra Hannibal Lecter e Clarice Sterling in Il Silenzio degli Innocenti, Creel ci appare con gli occhi cavati, come reazione all’orrore visto nella propria casa. Un momento costruito sull’interpretazione del veterano della cinematografia horror Englund, e nella definizione di un horror story da casa infestata che diviene parte integrante della origin story del cattivo della stagione.

Quello che la musica può fare

Per gran parte delle apparizioni di Maxime (Sadie Sink) la vediamo con le cuffie, da cui ascolta Running up that hill di Kate Bush, la sua canzone-talismano con cui tenere a bada le visioni e gli incubi con cui Vecna la tormenta. Divenuta immediatamente parte della colonna sonora della serie, Running up that hill è centrale nella scena più intensa della prima parte della stagione, in cui Max si trova a dover affrontare Vecna nel suo mondo, venendone imprigionata. Nel mondo reale Lukas e gli altri riescono a metterle alle orecchie il walkman con la sua canzone preferita, che echeggia anche nella trappola di Vecna, dando a Max la forza di reagire con uno scatto in slow motion, dando vita a una delle scene clou della stagione.

Il volto del male

L’ottavo episodio della quarta stagione di Stranger Things è un momento epocale, in cui viene finalmente svelata la vera natura di Vecna e il suo rapporto con Undici. Un film, in pratica, che mette al giusto posto gli ultimi tasselli della vita di Henry Creel, andando a creare un ritratto preciso del cattivo di Stranger Things, con un finale rivelatorio che, pur non eccellendo come colpo di scena, contribuisce a trasmettere la pericolisità di Henry-Vecna-Uno

La verità di Max

Nel momento decisivo del confronto con Vecna, Max decide di fare da esca per il mostro, sapendo di correre un pericolo letale. Dopo avere svelato il suo senso di colpa per la morte del fratello Billy in Caro Billy, nell’episodio finale di Stranger Things 4 per spingere Vecna ad attaccarla, Max si lascia andare a una confessione estremamente intima sulla sua sofferenza interiore e le emozioni legate alla morte di Billy, alla presenza di Lucas. Una scena toccante, in cui la rigidità tenuta da Max per questa stagione sembra sciogliersi con questa confessione catartica

Hopper il Cimmero

Anche lo sceriffo interpretato da David Harbour ci regala una scena epica. Nella sua battaglia contro i demogorgoni sovietici, Hopper deve affrontare infine l’alpha di questo branco, e rimasto senza colpi nel suo fucile non esista a brandire una spada trovata nel luogo dello scontro, l’arena in cui i sovietici addestravano i demogorgoni utilizzando i prigionieri. Uno scontro epico, con Hopper che brandisce nientemeno che un replica della spada atlantidea di Conan il Barbaro, la pellicola del 1982, dando vita a una scena di lotta decisamente ispirata.

Esser un eroe

Dopo esser stato considerato da tutta Hawkins come un feroce assassino satanista, dopo esser scappato anziché affrontare le accuse, Eddie Munson ha il suo momento di gloria. In quella già divenuta nota come la Metallica Scene. Prima della battaglia decisiva, Munson ha un momento emozionante con Dustin, in cui gli chiede di rimanere sempre fedele a se stesso, con un abbraccio fraterno che mostra la sua personalità emotiva. La stessa che lo spingerà a lanciarsi in un’esecuzione spettacolare di Master of Puppets dei Metallica come diversivo, un momento che è già diventato un cult della serialità contemporanea, per la sua incredibile potenza. Una scena epica, che rende ancora più straziante l’ultima apparizione di Eddie, in cui il suo ultimo pensiero va alle ‘sue pecorelle’, ‘Perché pensero che diplomerò, questa finalmente è il mio anno, Henderson’.