Il Mithril degli Anelli del Potere è diverso da quello del Signore degli Anelli

La storia del mithril è stata completamente riscritta negli Anelli del Potere. Vi spieghiamo le differenze rispetto alle opere di Tolkien.

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a cura di Lucia Lasorsa

-Redattrice

Il mithril è un minerale leggerissimo e molto resistente, impiegato per la forgiatura di armi e armature. Ma qual è la vera storia del mithril? L'episodio 5 degli Anelli del Potere ha rivelato un enorme segreto che stravolge completamente la mitologia della Terra di Mezzo e che dà a questo minerale un'importanza inedita.

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ATTENZIONE L'ARTICOLO CONTIENE SPOILER!Da questo punto in poi saranno presenti alcuni spoiler su Gli Anelli del Potere, per cui vi invitiamo a procedere con la lettura con cautela.

Il Mithril degli Anelli del Potere è diverso da quello del Signore degli Anelli

L'origine del mithril negli Anelli del Potere

Gli Anelli del Potere dà al mithril un'origine tutta nuova. L'Alto Re Gil-galad chiede a Elrond di raccontargli di cosa parla La Canzone delle Radici di Hithaeglir, un'antica leggenda che molti considerano poco più di una fiaba. Probabilmente nella tarda Prima Era, all'incirca all'epoca della morte di Finrod, fratello maggiore di Galadriel, un guerriero Elfo senza nome duellò con uno dei Balrog di Morgoth sulle Montagne Nebbiose. All'interno di un albero in cima alle rocce questo Elfo scoprì uno dei tre preziosissimi Silmaril, così cercò di reclamarlo, mentre il Balrog cercava invece di distruggerlo. I Silmaril erano gioielli realizzati da Fëanor he furono rubati da Morgoth e portati nella Terra di Mezzo. Fëanor e i suoi figli giurarono che li avrebbero riottenuti a ogni costo, il che significa che l'Elfo senza nome in questa leggenda è probabilmente un figlio di Fëanor che adempie al suo dovere.

Secondo la leggenda, questo Elfo ha riversato la sua luce (ne parleremo più avanti) nell'albero per proteggerlo. Il Balrog reagì inondando l'albero con la sua oscurità. All'improvviso, un fulmine colpì l'albero, unendo così la luce del Silmaril con le vicine forze del bene e del male, scatenando una potentissima onda d'urto che attraversò la montagna. Questo processo creò, a Kazad-dhûm, un minerale speciale che brillava del bagliore del Silmaril, possedeva la forza del Balrog e la leggerezza e la grazia dell'Elfo. I Nani di Khazad-dûm avrebbero poi scoperto questo minerale: il mithril.

Gli Anelli del Potere fornisce dunque una storia dettagliata sulle origini di questo preziosissimo minerale, legandolo all'unione di tre grandi forze di Valinor: luce, oscurità e un Silmaril; a tal proposito va sottolineato che Tolkien non ha mai raccontato nel dettaglio le origini del mithril, di cui disse che è semplicemente un minerale presente in natura.

La storia dei Silmaril riscritta per la serie

La nuova mitologia legata al mithril è una riscrittura piuttosto pesante di diversi aspetti del lavoro di Tolkien, a cominciare dal Silmaril bloccato in un albero: infatti, tutti gli spostamenti dei Silmaril sono ben documentati dopo il loro arrivo nella Terra di Mezzo: due finirono nelle mani di Morgoth, ma si persero per sempre dopo la sua sconfitta, uno finì sotto il mare e l'altro nelle profondità della terra. Il terzo Silmaril fu rubato da Morgoth e, in seguito, passò da un proprietario all'altro, ma senza finire mai più a est dell'odierna Lindon, prima di finire sulla testa di Eärendil, e Gli Anelli del Potere hanno già confermato che la storia del padre di Elrond ed Elros è considerata canonica, anche per la serie. Quando e come un Silmaril sia finito nel tronco di un albero in cima alle Montagne Nebbiose è, quindi, un mistero.

Abbiamo già detto che l'Elfo guerriero nel mito di Gil-galad potrebbe essere un Figlio di Fëanor, e poiché i Balrog erano Maia corrotti da Morgoth, la battaglia potrebbe essere plausibile. Tuttavia, l'Elfo che trasmette la sua luce magica nell'albero si discosta molto dal canone tolkieniano. I Calaquendi erano Elfi benedetti dalla vista dei due alberi di Valinor, e divennero più spirituali e potenti degli Elfi che non avevano mai visto i due alberi. Ebbene, la serie fornisce un'interpretazione un po' più letterale delle capacità dei Calaquendi, che diventano creature portatrici di una luce che può anche essere trasmessa e diffusa. Ma questa luce non è inesauribile: infatti, gli Elfi devono "ricaricarla" a Valinor. Dunque, per Gli Anelli del Potere ogni Elfo contiene dentro di sé la luce di Valinor ma, con il trascorrere dei secoli, questa luce benedetta si affievolisce fino a scomparire, e con essa svaniranno per sempre anche gli Elfi.

La luce degli Eldar sta svanendo: origini e conseguenze del fenomeno

Il mithril ha un ruolo piuttosto marginale nella storia della Terra di Mezzo: le Porte di Durin, la maglia protettiva dei Baggins, il modo in cui il Balrog è stato svegliato... Ma questo è più o meno tutto. Eppure, Gli Anelli del Potere rielabora sia la storia dei Silmaril che la biologia stessa degli Elfi, oltre a creare una nuova leggenda della Prima Era. Ma tutto questo ha in realtà uno scopo più profondo...

Ci sono due possibili soluzioni a questa difficile situazione: tornare a Valinor e immergersi di nuovo nella sua luce (ma questo significherebbe abbandonare la Terra di Mezzo nelle mani di Sauron), o trovare un'altra fonte di quella luce da qualche parte, nella Terra di Mezzo. Ebbene il mithril è quella fonte di luce alternativa, e se Gil-galad riescirà a convincere i nani a separarsi da una quantità sufficiente di questo minerale, allora gli Elfi potranno rimanere nella Terra di Mezzo per altri 3000 anni circa.

Tolkien scrive che gli Elfi sono composti di due parti: spirito (fëar) e corpo (hröa). Mentre il fëar è eterno, il hröa è destinato a scomparire, anche se molto, molto lentamente. Gli Elfi che sono rimasti nella Terra di Mezzo fino alla Quarta Era (e che, quindi, non sono tornati a Valinor) svaniranno, prima o poi, perché la loro anima, col passare dei secoli, consuma i loro corpi, fino a trasformare questi Elfi in spiriti che vagavano in eterno per la Terra di Mezzo. In questo senso, un Elfo è ancora immortale, anche se privo del suo corpo fisico. Spostandosi dalla Terra di Mezzo alle Terre Immortali, tuttavia, gli hröa degli Elfi invecchiano allo stesso ritmo del fëar, ripristinando così la loro immortalità. Si dice che la debolezza degli Elfi sia una conseguenza dell'oscurità che Morgoth ha portato nel regno.

La scomparsa degli Elfi, quindi, è ispirata agli scritti Tolkien, in qualche modo: quando inizia Il Signore degli Anelli, gli Elfi hanno già iniziato a sentirsi più deboli e stanno migrando via mare verso Valinor, l'ultima dimora degli Elfi. Ma l'origine della loro debolezza è ben diversa da quanto detto negli Anelli del Potere: l'idea di Tolkien era che, con il progredire della Seconda e della Terza Era, il tempo degli Elfi sarebbe giunto al termine, per cedere il passo al tempo degli Uomini. Tuttavia andare a ovest avrebbe alleviato la stanchezza e il senso di debolezza degli Elfi. Ma Tolkien non sostiene mai che il mithril abbia il potere di salvare gli Elfi della Terra di Mezzo da morte certa.