Design, materiali e qualità

Recensione - Test dell'Alienware M17X R5, il nuovo notebook top di gamma per gli appassionati di giochi. La qualità è fuori discussione, la progettazione è ottima, il prezzo stellare.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Design, materiali e qualità

L'Alienware M17x R5 riconferma la qualità straordinaria dei predecessori. Come sempre lo chassis è rivestito in lega di magnesio rinforzata che resiste a sollecitazioni e urti accidentali. Nessuna delle parti risulta cedevole e il trattamento gommato esterno facilita la presa e maschera bene le ditate.

Rispetto alla serie precedente Alienware ha rivisto il look di tutta la gamma, particolarmente apprezzabile in questa versione da 17 pollici extra large. I vistosi altoparlanti che erano incastonati nel pannello frontale e che si retroilluminavano sono spariti; in effetti erano un po' retrò, mentre oggi serve semplicità e linearità.

Alienware M17X R5 - Clicca per ingrandire

Ecco perché troviamo solo un fascio luminoso alto 1 mm che percorre i tre lati della base (tranne il retro) e s'interrompe solo in coincidenza con la punta frontale, che non è stata toccata. Il colore dell'illuminazione si può scegliere, dal più anonimo bianco al blu o al rosso, ma in ogni caso l'inserto resta discreto. L'illuminazione colorata riprende poi sul coperchio, dove insieme all'abituale alieno ritroviamo due fasci che disegnano la cuspide di una piramide.

Il pannello retrostante non ha porte né decorazioni, ma gioca il ruolo più importante in questo prodotto, ossia quello della dissipazione del calore. Due larghi bocchettoni dietro a cui si intravede il radiatore in rame espellono continuamente aria calda, assicurando che il resto della base resti sempre fresca.

Le ventole entrano in funzione solo durante le fasi di gioco più impegnative (e non passano inosservate) e l'unica parte della base che si scalda è la fascia sopra alla tastiera, dove però non si mettono mai le mani perché non ci sono pulsanti - a parte quello di accensione.

Lato destro - Clicca per ingrandire

Lato sinistro - Clicca per ingrandire

Lato frontale - Clicca per ingrandire

Lato posteriore - Clicca per ingrandire

Sul fondo c'è poi una grossa griglia da cui le ventole aspirano l'aria per il raffreddamento della base: meglio lasciarle sempre scoperte, quindi evitate di tenere il notebook sulle gambe quando giocate. Se userete questo Alienware appoggiato alla scrivania potrete giocare in alta definizione e con i dettagli al massimo anche per 20 ore di seguito senza mai notare un cedimento o un surriscaldamento della base. Del resto è fatto proprio per questo.

Alzando il coperchio si vede l'ampia tastiera retroilluminata con il tastierino numerico a destra. Alienware ha abbandonato il vecchio modello con i tasti a cono e l'ha rimpiazzato con una soluzione un po' più moderna. La retroilluminazione coinvolge come sempre le lettere, ma i tasti sono piatti e ravvicinati, con una larghezza di 19 millimetri ciascuno, di cui 17 validi per appoggiare i polpastrelli: difficile sbagliare. La corsa breve e ammortizzata consente un ottimo comfort d'uso.

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Il touchpad ha un'area sensibile che misura 10 x 5,5 centimetri: non male, anche se si poteva fare di più considerato lo spazio a disposizione. Del resto i giocatori usano quasi esclusivamente il mouse e questo Alienware è destinato a funzionare per lo più sulla scrivania, quindi non ci saranno grossi problemi.

Chiudiamo con la connettività, che è uno dei punti di forza di questo prodotto. A sinistra troviamo la porta HDMI che funziona sia da ingresso sia da uscita video, la Display Port e 2 connettori USB 3.0. Le prese jack per le cuffie sono come sempre due, mentre quella per il microfono è una sola. A destra ci sono invece l'unità ottica slot-in, due USB 2.0 e la porta Ethernet, oltre al lettore di schede di memoria 3-in-1.