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ATI ha completato la sua linea di schede video DirectX 10 con i modelli HD 2400 e HD 2600. Queste schede si sono però rivelate differenti rispetto quanto ci aspettavamo. Al momento mancano chiaramente le schede di fascia media.

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a cura di Andrea Ferrario

Editor in Chief

Dov'è finita la fascia media?

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ATI Radeon HD 2600 XT e HD 2600 Pro

Siamo di fronte a un grande cambiamento nel settore grafico che interessa tutti i giocatori mainstream. Quando Nvidia ha presentato la sua GeForce 8800 GTX nell'ottobre scorso, abbiamo assistito al classico trend di mercato, con una nuova scheda che segnava un nuovo tetto prestazionale. Tuttavia, con le versioni GTS da 640 e 320 MB il trend sembrava già un po' differente, dato che la versione da 320 MB costava sempre più di 300 euro, un prezzo superiore rispetto la classica fascia media.

Pensando alle schede Radeon 9600, 9700 e 9800, al lancio della serie 8000 e ora alle schede HD2000, siamo chiramente di fronte a lanci completamente diversi. I prodotti di punta, che presentano al mondo la nuova generazione, sono solitamente fuori dalla portata della maggior parte dei consumatori. Inoltre, molti utenti appassionati non possono permettersi di spender cifre superiori a 250 euro per una scheda video, e solitamente questa fascia di prezzo ha sempre offerto modelli che soddisfano le aspettative dei giocatori.

Un esempio è la vecchia ATI Radeon 9700 presentata nel 2003 al prezzo di 400 euro. Questa fu seguita dalla Radeon 9600 per circa 150 euro o 170 euro per la versione Pro. Questa era la fascia media, contraddistinta da un prezzo dimezzato ma da prestazioni che non erano pari alla metà o meno rispetto il modello di punta. La fascia media di oggi è caratterizzata da prestazioni inferiori alla metà rispetto il modello portabandiera, nonché della mancanza di caratteristiche che non permettono di considerare queste schede come "mid-range".

Cos'è quindi successo alla fascia media a cui eravamo abituati? Per il momento, è semplicemente sparita. Sarà l'avvento delle DirectX10, saranno i ritardi accumulati da R600 o dai miglioramenti riguardanti il processo produttivo a 65 nm, ma siamo di fronte a dei prodotti che probabilmente avrebbero dovuto uscire mesi fa, non ora. Insomma, difficile nascondere la delusione.