Cosa guardare in un monitor gaming, parte 2

Tutto quello che dovete controllare prima di acquistare il vostro nuovo monitor, che siate giocatori, professionisti della grafica o semplici utenti PC.

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a cura di Tom's Hardware

Refresh rate

I primi schermi dedicati al gaming avevano una caratteristica unica: erano in grado di operare a 144 Hz. Si trattava della risposta all'aumento delle prestazioni delle schede video. Se eravate in possesso di una scheda capace di far girare un gioco a 100 fps era logico abbinarvi un monitor veloce. 60 Hz non erano più sufficienti. Oggi quasi tutti i monitor da gioco operano almeno a 144 Hz, mentre alcune soluzioni sono capaci di lavorare a 165 Hz e persino 200 Hz.

07 200Hz

La grande domanda da porsi è: refresh rate così alti sono importanti? Il menu che vedete sopra è dell'Acer Predator Z35, un monitor ultra wide curvo. La sua risoluzione è abbastanza bassa che una scheda video davvero veloce potrebbe essere in grado di raggiungere 200 fps se il livello di dettaglio fosse regolato correttamente. Quindi se si sta acquistando un monitor che duri nel tempo, si dovrebbe considerare che la scheda video usata tra un anno, due o tre da oggi potrebbe arrivare tranquillamente a quei livelli di velocità con facilità. Perciò uno schermo overcloccabile è qualcosa un'opportunità che allontana la necessità di fare un aggiornamento a breve termine. Chi spende meno però, 144 Hz e persino 120 Hz assicurano tanta velocità. Nella maggior parte dei casi avrete un input lag abbastanza basso, un movimento fluido e una sacco di overhead prestazionale per la maggior parte dei giochi.

Motion Blur Reduction & Overdrive

La riduzione del blur e l'overdrive sono due caratteristiche che si trovano in molti schermi gaming. L'overdrive, di fatti, è presente su ogni monitor, senza distinzioni di tipologia. Permette una certa quantità di overshoot durante le transizioni di luminosità. L'obiettivo è far sì che i singoli pixel anticipino la tensione richiesta per un determinato livello di luminosità. Se fatto correttamente, il pixel raggiunge quel livello rapidamente poi cambia per il frame successivo prima che la tensione diventi troppo alta. Quando l'overshoot si presenta, appare sotto forma di un artefatto noto come ghosting. Lo possiamo vedere usando il test BlurBusters UFO. È semplice da interpretare. Guardate UFO mentre cambia tra differenti opzioni OD. Nei contenuti reali, l'artefatto appare nelle transizioni ad alto contrasto come quelle tra oggetti scuri e luminosi.

Le implementazioni dell'overdrive differiscono molto tra i diversi monitor. Nelle nostre recensioni proviamo a metterle in luce per farvi sapere se un particolare schermo si comporta bene o no. I giorni degli schermi che non consentono l'overdrive se il refresh variabile è attivo sono finiti. È da un po' che non vediamo un prodotto che vi costringe a scegliere. Persino il primo monitor FreeSync, il BenQ XL2730Z, è stato sistemato tramite firmware.

La Blur Reduction - riduzione del blur - è un altro modo per mantenere la risoluzione del movimento quando l'azione a schermo diventa più intesa. Funziona grazie all'intermittenza della retroilluminazione tra i frame; in sintesi crea un effetto otturatore come quello che trovate nei proiettori. Riducendo il tempo in cui un singolo frame appare a schermo, la risoluzione del movimento viene incrementata. Allo stesso tempo, la luminosità generale viene ridotta. Abbiamo provato monitor che scendono oltre il 60% della loro uscita di luce con la riduzione del blur (ULMB) attivata.

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Il miglior modo per implementare questa caratteristica è usare un controllo d'ampiezza d'impulso variabile. Rendendo più breve la durata di un frame nero, l'uscita di luce non è influenzata in modo netto. Il problema principale è che non potete usare ULMB e il refresh variabile nello stesso momento. Questo è vero, non contano il prezzo o la tecnologia; dovrete sempre scegliere tra uno o l'altro. Tra i due non c'è nemmeno da pensarci: useremmo sempre il refresh variabile. Se avete una scheda video veloce che lavora a 60 fps e oltre con G-Sync o FreeSync, sarà in grado di eliminare ogni necessità di riduzione del motion blur.

Prima di andare oltre, facciamo una sintesi. La prima considerazione nell'acquisto di qualsiasi monitor è quale scheda video pensate di usare. La potenza di calcolo disponibile vi dirà quale risoluzione scegliere. E poiché ogni giocatore desidera il refresh variabile, bisognerebbe essere reticenti dal considerare uno schermo che l'omette. G-Sync e FreeSync offrono un miglioramento così importante al processing del movimento che una volta sperimentato non vorrete tornare indietro.

Se scegliete FreeSync, assicuratevi di controllare l'intervallo operativo del monitor. Favoriamo schermi che arrivano a 30 Hz. Il limite superiore non è così importante anche se consiglieremmo almeno un 120 Hz per fare spazio a futuri aggiornamenti della scheda video. Controllate le nostre recensioni per capire se un monitor implementa bene l'overdrive. Non tutti i monitor sono uguali e a volte il ghosting può rovinare quello che altrimenti è un ottimo prodotto gaming.