Risultati benchmark: Sandra 2011

Test - Il Core i7-3960X è il nuovo portabandiera di casa Intel. Vale la pena acquistarlo?

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a cura di Tom's Hardware

Risultati benchmark: Sandra 2011

Sandy Bridge-E non fatica a prendere il comando del test Arithmetic, davanti al 990X. Dato che Sandra 2011 è un benchmark sintetico, non ci sorprende vedere che è in grado di sfruttare tutti gli aspetti di questi otto processori.

Usando le SSE 4.1 (intero) e 2 (virgola mobile), il Core i7-3960X riesce a superare il 990X e a mettersi in prima posizione. Questi dati migliorano in modo evidente con l'implementazione di AVX.

Una delle cose che avevamo notato nell'anteprima sul Core i7 3960X era il bandwidth AES256 decisamente maggiore messo a disposizione da Sandy Bridge-E rispetto a Gulftwon e Sandy Bridge. Questo vantaggio si conferma con lo stepping C1, capace di offrire prestazioni quasi doppie rispetto al Core i7 2600K nel benchmark sulla codifica. Intel ci ha confermato di aver fatto dei miglioramenti al throughput AES, ma non è scesa nei dettagli.

Non soddisfatti abbiamo iniziato a giocare con i moduli di memoria. Con tre canali, Sandy Bridge-E ha raggiunto un bandwidth AES256 di 8 GB/s. Due canali raggiungono i 5,43 GB/s e un singolo canale si ferma a 2,72 GB/s. Sembra che l'AES-NI sia molto limitato dal throughput (poiché è accelerato in hardware e di conseguenza è molto facile da eseguire), quindi sembra che i cambiamenti suggeriti da Intel siano ricollegabili al controller piuttosto che all'implementazione AES-NI.

Sperando di vedere correlazione con le prestazioni reali (e una ragione per essere felici della presenza di quattro canali a 64 bit sui desktop), abbiamo effettuato alcuni test con l'ultima build stabile di TrueCrypt, usando il benchmark integrato e un buffer di 1 GB. Nonostante risultati significativi di 3,8 GB/s in single-channel e 5,2 GB/s con due canali, le prestazioni non scalano oltre, indicando un collo di bottiglia differente dalla velocità a cui il processore codifica e decodifica dati.

In Sandra 2011 è evidente come il bandwidth di memoria si avvantaggia del controller quad-channel DDR3-1600, riuscendo a raggiungere i circa 37 GB/s sul potenziale massimo teorico di 51,2 GB/s.

Di certo è un risultato impressionante, ma questo numero va contestualizzato. Sandy Bridge con il proprio controller di memoria a due canali DDR3 ha già dimostrato con la maggior parte dei software desktop di non essere particolarmente affamato di bandwidth di memoria. In pratica non ci sono molte applicazioni capaci di sfruttare questo throughput. Forse la situazione cambierà nel primo trimestre del prossimo anno quando l'architettura Sandy Bridge-E darà vita alla famiglia Xeon E5 per server dual-socket.