RTX 3060 LHR e RTX 3080 Ti testate nel mining: quanto influisce il limitatore?

Le nuove schede grafiche di Nvidia sono state testate per valutare l'effettivo funzionamento del limitatore per il mining di criptovalute.

Avatar di Gabriele Scordamaglia

a cura di Gabriele Scordamaglia

Come ben sappiamo, nell'ultimo periodo Nvidia ha deciso di prendere le dovute misure per contrastare la diffusione dell'utilizzo delle proprie schede grafiche per il mining di criptovalute. Sebbene in termini di vendite la cosa potrebbe non rappresentare un problema per l'azienda, il malcontento generale degli utenti che ormai da tempo non riescono ad accaparrarsi una scheda video di ultima generazione a un prezzo umanamente accessibile è ben noto. A tal proposito, tutti i nuovi prodotti arriveranno sul mercato con l'etichetta "LHR", che sta per Lite Hash Rate, proprio per indicare il fatto che l'hash rate massimo raggiungibile durante il mining è stato fortemente limitato via hardware.

Expreview ha testato una delle RTX 3060 LHR, per valutare quanto sia effettivamente efficace questa limitazione dell'hash rate. Ebbene, i risultati sembrano essere ancora sufficientemente appaganti per i miner: 21 MH/s costanti con un'alimentazione di 119 W. Una cosa a primo impatto più che ben accolta è sicuramente il fatto che dai test effettuati non sia risaltata nessuna particolare differenza tra questa versione LHR della scheda grafica e altre schede "tradizionali" in termini di prestazioni per il gaming, un'ottima notizia per la miriade di giocatori che vorrebbero una GPU Nvidia, ma si sono ritrovati sopraffatti dall'esercito dei miner.

L'altro prodotto sottoposto a test è stata la tanto attesa (ma non ancora atterrata sul mercatoRTX 3080 Ti, la quale, secondo alcuni leak, avrebbe raggiunto un hash rate di 58 MH/s alimentata a 199 W. Non sappiamo se queste notizie saranno di buon auspicio per sperare in un futuro (neanche troppo lontano) in cui l'MSRP delle schede grafiche verrà finalmente rispettato, ma nel caso in cui Nvidia riuscisse a differenziare il mercato tra gli utenti interessati esclusivamente al mining e quelli volenterosi di costruirsi un nuovo PC da gaming, l'iniziativa di introdurre un limitatore hardware sarebbe di certo da lodare.