SSD caching senza Z68, possibile ed economico grazie a Highpoint RocketHybrid 1220

Recensione - Test del RocketHybrid 1220, un controller di archiviazione PCI Express compatibile con la tecnologia di SSD Caching.

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a cura di Patrick Schmid e Achim Roos

Introduzione

Se non potete passare a una piattaforma Z68 per fruire dell'SSD Caching – Intel Smart Response Technology – non abbattetevi (Recensione Intel Z68, un chipset per veri appassionati). HighPoint ha presentato un controller di archiviazione PCI Express che fa le stesse cose, e a un prezzo abbastanza modesto.

HighPoint Technologies è specializzata in soluzioni di archiviazione a basso prezzo per il mercato mainstream. Perciò compete con le aziende che producono chipset e con società che realizzano soluzioni entry-level come Adaptec/PMC Sierra, Areca e LSI.

Il prodotto di cui parliamo è il RocketHybrid 1220, una scheda aggiuntiva PCI Express x1 con due porte SATA 6 Gb/s interne basate su controller Marvell 88SE9130. HighPoint vende anche una variante dotata di connessione eSATA.

Il concetto del caching è fondamentale, specialmente per i sottosistemi che lavorano con grandi quantità di dati. L'idea è migliorare le prestazioni velocizzando l'accesso e la gestione delle informazioni, trasferendole dal supporto principale a uno più veloce.

Inserire un SSD tra l'hard disk e la memoria di sistema (RAM) aiuta a superare i limiti del primo, con costi minori rispetto all'acquisto di un SSD di grande capacità.

La cache, come saprete, è presente in diversi componenti del PC. La ritroviamo nella CPU – che ne ha fino a tre livelli – dove ha lo scopo ti tenere i dati più usati il più vicino possibile ai core di calcolo. E anche negli hard disk, che generalmente sono abbinati a una memoria DRAM tra gli 8 e i 64 gigabyte; serve a ridurre la lettura di dati dai piatti magnetici, e quindi a rendere più veloci le operazioni. Similmente troviamo un buffer di lettura nei drive ottici. La cache si gestisce anche via software, sia nei sistemi operativi che nelle applicazioni.

Almeno un tentativo di migliorare le prestazioni degli hard disk – gli hard disk ibridi - si è dimostrato fallimentare. Oggi però abbiamo più opzioni a disposizione.