Configurazione RocketHybrid

Recensione - Test del RocketHybrid 1220, un controller di archiviazione PCI Express compatibile con la tecnologia di SSD Caching.

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a cura di Tom's Hardware

Configurazione RocketHybrid

La combinazione di tasti CTRL+M permette di accedere al firmware della scheda, durante l'avvio del computer. Dopo aver selezionato il controller all'interno del menù BIOS, è disponibile una schermata di configurazione. Potrete selezionare o deselezionare i dischi collegati che volete usare premendo la barra spaziatrice. Dopo aver confermato con il tasto Invio, potete scegliere la modalità Safe - che HighPoint dice sia ottimizzata per la tolleranza ai guasti - oppure la modalità Capacity che ottimizza per le prestazioni in lettura e scrittura. Se usate la modalità Capacity rischiate di perdere i dati presenti sui dischi collegati. In modalità Safe il sistema chiede se volete preservare i dati esistenti.

Abbiamo deciso di scegliere la modalità Safe, perché è la più sensata per noi. Non solo è possibile acquistare una scheda HighPoint RocketHybrid 1220 e un SSD, realizzando una configurazione ibrida, ma si può anche rimuovere l'SSD senza perdere alcun dato. Così si tiene la strada aperta per un aggiornamento futuro che preveda la sostituzione del drive SSD con uno più veloce.

La modalità Safe è basata su RAID 1, con un focus sulla lettura della cache tramite l'SSD. La modalità Capacity è un'implementazione modificata del RAID 0, secondo noi poco sensata per un utente tipico. Se volete il massimo delle prestazioni, puntate all'SSD più veloce che potete permettervi anziché creare un sistema RAID potenzialmente insicuro. Se qualche disco dovesse rompersi, l'intero sistema con tutti i vostri dati andrebbe perduto.

Dopo aver creato un array nel BIOS HighPoint, l'utility di archiviazione Marvell mostra la configurazione con l'opzione di accelerazione abilitata.

Potete selezionare cartelle fisiche da accelerare; in questo modo i dati saranno disponibili sul drive SSD. Ecco una prima differenza rilevante rispetto alla soluzione Intel: il produttore di chip infatti ha scelto una strada più trasparente, nonché tradizionale, e inserisce in cache solo i dati più recenti.