L'iPhone è pronto per gli utenti professionali?

In anteprima, dopo tanta attesa, l'iPhone di Apple è sbarcato sul suolo americano. L'Europa, come al solito, dovrà attendere ancora qualche mese, ma per chi non sta più nella pelle, ecco la recensione in anteprima italiana.

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a cura di Tom's Hardware

L'iPhone è pronto per gli utenti professionali?

L'iPhone effettivamente offre una terza opzione di connettività email, che si chiama Exchange e si basa sul protocollo IMAP. La configurazione per accedere al mio account Exchange è stata semplice, è bastato inserire i soliti dati necessari per collegarsi con IMAP.

Sebbene questa versione della posta elettronica per iPhone supporti Secure Sockets Layer e la sicurezza Windows, manca di molte peculiarità diffuse in ambito business. Inoltre con il software attuale non si può eseguire la sincronia wireless di contatti, calendario e altre informazioni personali. Questa si esegue esclusivamente collegandosi a un computer tramite il cavo. Infine, con l'opzione Exchange non è disponibile il servizio push per le email.

Gli utenti business hanno la necessità di controllare i vari smart phone in una moltitudine di modi, dall'aggiornamento remoto in automatico di nuove policy aziendali fino alla disattivazione di terminali persi o rubati. I dipartimenti IT delle società inoltre vogliono la certezza che estrarre dati da uno smart phone sottratto sia molto difficile, se non impossibile.

Attualmente i sistemi che soddisfano appieno le richieste del mondo business sono due: Blackberry Enterprise Server for Exchange Server e Lotus Domino di RIM e Wireless ActiveSync, un componente di Microsofot Exchange Server.

Blackberry Enterprise Server è tuttora l'approccio preferito. Scrivo libri su Exchange Server fin dalla prima versione (v.4), nel 1995. Ho anche avuto le mie dure esperienze con smartphone e palmari che necessitavano di protezione o, al contrario, dai quali dovevo recuperare dati. Storicamente è sempre stato molto facile estrarre dati dai terminali con software Microsoft, almeno fino a Exchange 2007 e alle ultime versioni del sistema operativo Windows Mobile e di Windows Mobile Outlook. In qualche modo riesco anche a estrapolare data dai Blackberry, ma con un risultato così confuso che è difficile decifrare qualcosa di utile.

Non ho avuto il tempo necessario per analizzare la sicurezza dell'iPhone, ma non dovrebbe essere difficile accedere alle email in caso di smarrimento. È un altro paio di maniche invece se il telefono viene disattivato.

In definitiva, che sta facendo Apple per incentivare l'uso da parte di utenti professionali?

Steve Jobs sembrerebbe intenzionato a prendere la strada di ActiveSync per Exchange Server. Questa è una buona scelta, anche se molti fan di Apple verrà l'orticaria a pensare che il loro gadget con la mela s'interfaccerà a server Microsoft.

Il vantaggio di ActiveSync è che può funzionare con una connessione Internet diretta tra un dispositivo mobile e un server Exchange. Diversamente, Blackberry Enterprise Server dipende per la sincronia su servizi in licenza o forniti direttamente da RIM. ActiveSync inoltre supporta, proprio come Blackberry Enterprise Server, la sincronia wireless.

La cosa più importante è che entrambi i servizi "spingono" i dati in push verso i client remoti. Ovvero, gli utenti non devono verificare manualmente se c'è nuova posta o qualche nuovo contatto per la rubrica. Il servizio avvisa il client - ovvero lo smart phone - che un contenuto è disponibile. Non appena si trova nelle condizioni ideali di tempo e connettività, il terminale scarica il contenuto.

Jobs ha specificato che il passaggio a un sistema con push e sincronia wireless non è una questione di "se" ma di "quando". Personalmente prevede che iPhone e ActiveSync si sposeranno entro e non oltre la fine del 2007, anche prima se Apple e Microsoft riusciranno a lavorare in fretta alle questioni tecniche più rilevanti.

Nel frattempo, questa settimana la società Visto ha annunciato che il suo servizio di mobile email supporterà Exchange e Domino sull'iPhone. Visto offrirà email push e sincronia wireless tramite il protocollo IMAP; non prima però di questo autunno.

Per assurdo, a parte il discorso tecnico, ciò che più potrebbe spaventare le grandi aziende è l'aspetto scintillante e gioco dell'iPod, che potrebbe essere confuso come qualcosa di poco serio e professionale. Certo, il luccicante terminale si può sempre nascondere dentro una custodia, ma chi lo spiega al consiglio di amministrazione che questo telefono, che è anche un iPod da 4/8 GB, in realtà serve per lavorare?