Huawei: le nuove restrizioni danneggeranno il popolo americano a lungo termine

Secondo Andy Purdy (Chief Security Officer di Huawei USA), a lungo termine i divieti statunitensi danneggeranno maggiormente gli USA e non il colosso cinese.

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a cura di Lucia Massaro

Continua la guerra degli Stati Uniti contro Huawei. Nei giorni scorsi, non solo il presidente americano Trump ha esteso il ban fino a maggio 2021, ma il Dipartimento del Commercio ha dato il via a nuove restrizioni che intaccano i rapporti commerciali tra il colosso di Shenzhen e le società straniere che producono chip. In un’intervista rilasciata a Bloomberg, Andy Purdy (Chief Security Officer di Huawei USA) ha dichiarato che – a lungo termine - le nuove limitazioni avranno un maggiore impatto sul popolo americano anziché sulla compagnia asiatica.

I divieti imposti dagli USA influenzeranno l’industria globale o – meglio – i rapporti di Huawei con i partner stranieri che utilizzano tecnologie americane. Mentre il colosso cinese si adatterà al nuovo scenario – sostiene Purdy - molti cittadini statunitensi perderanno il posto di lavoro. Questo perché le nuove misure restrittive costringeranno Huawei a spostare tutte le sue attività in Cina, rendendosi indipendente dagli Stati Uniti e dalle società straniere che devono rispettare le regole americane.

Secondo il dirigente, altre compagnie cinesi potrebbero seguire le orme di Huawei verso l’indipendenza dalle tecnologie statunitensi. A quel punto, a essere danneggiata sarà la competitività degli Stati Uniti in diversi settori. Purdy, infine, esprime i suoi timori su una possibile reazione di Pechino nei confronti di società americane come Apple, scatenando una fase più agguerrita di questa guerra commerciale. Una possibilità questa quasi impossibile per alcuni esperti del settore.

Una posizione – quella di Purdy – condivisa anche da Guo Ping, attuale presidente del colosso cinese, che dal palco del summit annuale degli analisti ha affermato che tutto ciò alla fine danneggerà gli interessi degli Stati Uniti. In fondo, già nei mesi scorsi, colossi come Apple, HP, Intel, Microsoft e Dell hanno espresso le loro preoccupazioni riguardo la guerra commerciale tra Washington e Pechino che potrebbe minare la loro competitività sul piano internazionale.

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