Honeycomb

Tra il 2010 e il 2011 Android subì una profonda trasformazione. Le versioni per tablet e smartphone, che erano separate, furono fuse in una sola. Cominciò a farsi sentire la presenza di una rinnovata attenzione al design, e furono introdotti nuovi prodotti come il Galaxy Nexus o il primo Samsung Galaxy Note.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Honeycomb

honeycomb statue

Android 3.0 aveva il nome in codice di Honeycomb. All'inizio di dicembre 2010 Andy Rubin – per molti versi considerato il padre di Android come lo conosciamo oggi – salì sul palco dell'evento "D: Dive Into Mobile" con una piccola sorpresa sotto il braccio. Era un tablet prodotto da Motorola con una nuova versione di Android, vale a dire Honeycomb.

I tablet Android fino a quel momento erano sostanzialmente dei grandi schermi con il sistema operativo degli smartphone. E forse non è molto diverso da quanto accade oggi, ma in quel momento non funzionava molto bene.

Il tablet era un prototipo e il suo sistema operativo avrebbe dovuto cambiare la situazione. C'era un nuovo stile "olografico" nel design. E nuove notifiche, e altre cose. Ci chiedevamo come sarebbero state queste novità sugli smartphone, una volta che Honeycomb avesse raggiunto la maturità.

motorola xoom 1 JPG

Così ci ritrovammo con il Motorola Xoom. All'epoca non ne avevamo idea, ma il suo bizzarro nome era foriero delle novità che sarebbero venute. Il tablet in un primo momento aveva connettività 3G, non LTE, ma Motorola era disposta a modificare i prodotti di chi avesse voluto rimandarli indietro. Mancava la compatibilità con Adobe Flash, al lancio, e non c'era lo slot per la scheda MicroSD.

Ancora più importante, aspettammo a lungo che il codice di Honeycomb diventasse open source, com'era accaduto con le altre versioni di Android. Ma quel giorno non arrivò mai. Generalmente si ritiene che Google comprese che c'erano problemi estetici e funzionali in Honeycomb, e che avrebbe portato a telefoni "guazzabuglio" se fosse stato distribuito così com'era. Probabilmente c'erano anche problemi di licenze, ma quelli non mancano mai.

honeycomb home

Tutto considerato, l'impressione fu quella di un sistema operativo pubblicato in fretta e furia per evitare che Apple prendesse il controllo del nascente mercato dei tablet. Così Honeycomb cominciò ad appassire ancora prima che fiorire. Infatti lo Xoom fu l'unico dispositivo con Android 3.0 mai messo in commercio; il più sottile Samsung Galaxy Tab 10.1, presentato alla Google I/O 2011, aveva Android 3.1. Lo Xoom comunque fu aggiornato ad Android 4.0.x Ice Cream Sandwich prima di essere abbandonato.

Oggi la Android Platform Versions dashboard, che traccia la diffusione delle varie versioni, non menziona nemmeno Honeycomb tra le versioni in circolazione – mentre Android 2.2 Froyo è rimasta in lista fino a novembre 2015. Honeycomb è quindi la versione dimenticata, o da dimenticare? Probabilmente, ma fu un momento interessante.