Ice Cream Sandwich e Holo

Tra il 2010 e il 2011 Android subì una profonda trasformazione. Le versioni per tablet e smartphone, che erano separate, furono fuse in una sola. Cominciò a farsi sentire la presenza di una rinnovata attenzione al design, e furono introdotti nuovi prodotti come il Galaxy Nexus o il primo Samsung Galaxy Note.

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a cura di Tom's Hardware

Ice Cream Sandwich e Holo

La fine del 2011 segnava il momento in cui la versione Android per tablet e quella per smartphone si fondevano in una sola, e sarebbe arrivate anche una revisione estetica e novità tecniche che avrebbero segnato i passaggi successivi.

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L'interfaccia "olografica" di Honeycomb sarebbe stata la base delle scelte future, e durante l'evento di presentazione di Android 4.0, a Hong Kong, Matias Duarte (assunto l'anno precedente), chiarì i principi del linguaggio di design "Holo": "ci siamo chiesti, per la prima volta, qual è l'anima di Android?".

"Alle persone piaceva Android, ne avevano bisogno, ma non lo amavano", disse Duarte al pubblico. La nuova filosofia del design, Holo, nasceva per rimediare a questo problema con la creazione di un interfaccia più coerente, più moderna, con lettere più pulite e un'estetica più piatta. Fu aggiunto il carattere Roboto, progettato per schermi ad alta densità come il pannello 720p del Galaxy Nexus. Google, inoltre, decise di staccarsi tanto dalle dominanti grigie e bianche del passato quanto dal legno e la pelle scheumorfiche che c'erano su iOS all'epoca. I pulsanti, i controlli e le icone in ICS avevano un aspetto futuristico, ma in generale meno fantascientifico rispetto all'interfaccia di Honeycomb, che sembrava ispirata a Tron.

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I progettisti di Google volevano creare qualcosa che fosse rilevante ed emotivo, e allo stesso tempo eliminare "linee, scatole e decorazioni superflue". Il risultato sembrava il computer del futuro più di qualsiasi interfaccia desktop. Invece di pulsanti e bordi, Holo aveva "deliziose fioriture", come un flash di energia blu che compariva quando si scorreva fino in fondo a una lista, o una cornice brillante quando si spostavano le icone.

Android 4.0 introdusse anche elementi comuni nel design delle applicazioni Google, come la Action Bar o i menu di scorrimento, alcuni dei quali sono presenti ancora oggi. Questi tratti del design si sarebbero evoluti nel tempo, e in effetti la novità più rilevante è che c'erano delle linee guida da seguire nell'ambito del design. Android e le relative applicazioni non sarebbero più state un ammasso di interfacce sconosciute, e Holo diede un contribuito a rendere tutto l'insieme più coerente.

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Ci furono cambiamenti funzionali molto importanti. Come i tablet, anche gli smartphone Android guadagnarono pulsanti a schermo, e un pulsante dedicato per passare da un'applicazione all'altra – una scelta che certificava come molti di noi facessero un uso sempre più intenso del multitasking anche sul telefono. E anche le notifiche divennero più utili, grazie a pulsanti che facevano risparmiare molto tempo.

Android 4.0 forniva i mattoni con i quali i produttori di smartphone avrebbero realizzato i dispositivi del 2012 e oltre. Non tutti gli elementi della nuova interfaccia "Holo" sarebbero arrivati al consumatore finale, ma era l'inizio di un viaggio importante per il design di Android e di Google.