Samsung Galaxy Note: nascita del phablet

Tra il 2010 e il 2011 Android subì una profonda trasformazione. Le versioni per tablet e smartphone, che erano separate, furono fuse in una sola. Cominciò a farsi sentire la presenza di una rinnovata attenzione al design, e furono introdotti nuovi prodotti come il Galaxy Nexus o il primo Samsung Galaxy Note.

Avatar di Tom's Hardware

a cura di Tom's Hardware

Samsung Galaxy Note: nascita del phablet

dsc02064

All'IFA di Berlino, edizione 2011, Samsung mostrò diversi nuovi tablet --- e uno smartphone molto molto grande.

Si trattava del primo Galaxy Note, un telefono con schermo da 5,3 pollici (16:10) e uno dei primi pannelli SuperAMOLED HD ad arrivare sul mercato. Il grande schermo non serviva solo a fare scena, e Samsung lo proponeva come uno strumento per migliorare tanto la produttività quanto l'intrattenimento. Per questo fu incluso anche il pennino "S Pen" con tecnologia Wacom; a differenza di quello proposto con l'HTC Flyer, questo pennino sensibile alla pressione non richiedeva una batteria a parte, e si riponeva in un apposito spazio integrato nel dispositivo stesso.

galaxy note drawing

L'idea era che i consumatori più giovani lo avrebbero usato per attività creative, mentre professionisti e uomini di affari avrebbero apprezzato lo spazio aggiuntivo per la posta elettronica e altre attività da ufficio. Si può discutere riguardo al fatto che la chiave fu proprio questa o se successe qualcos'altro, ma sta di fatto che il Galaxy Note fu un successo sorprendente.

Molti sottovalutarono il Note all'epoca – e nemmeno noi ne eravamo del tutto convinti – ma questo telefono fu un primo passo molto importante. Samsung era riuscita a prevedere la tendenza a fare e usare telefoni sempre più grandi, e nel farlo fece di sé stessa il marchio di riferimento per gli smartphone di grande dimensioni.

Nel tempo questa tendenza portò anche all'insorgere del termine phablet che unisce phone e tablet, a indicare un oggetto che è appunto la via di mezzo tra i due. A molti non piace per niente, ma a un certo punto bisogna arrendersi all'evidenza.