Il fantastico mondo degli smartphone stereoscopici!

Tra il 2010 e il 2011 Android subì una profonda trasformazione. Le versioni per tablet e smartphone, che erano separate, furono fuse in una sola. Cominciò a farsi sentire la presenza di una rinnovata attenzione al design, e furono introdotti nuovi prodotti come il Galaxy Nexus o il primo Samsung Galaxy Note.

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a cura di Tom's Hardware

Il fantastico mondo degli smartphone stereoscopici!

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I produttori di televisori cominciarono a produrre modelli 3D che si usavano senza occhiali, ed era solo questione di tempo prima che la stessa tecnologia arrivasse anche sugli smartphone. Verso la metà del 2011 infatti vedemmo la prima (e ultima) ondata di tablet e smartphone Android con schermo stereoscopico.

LG presentò il suo Optimus 3D in primavera. Usava un approccio simile a quello dei televisori 3D senza occhiali, e bisognava tenere il telefono a una certa distanza dagli occhi per vedere l'effetto 3D – si perdeva metà della risoluzione. Come con altri dispositivi 3D portatili, come il Nintendo 3DS, gli occhi si stancavano con l'uso prolungato, e la qualità dell'immagine era peggiore rispetto ai pannelli 2D.

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Più tardi, nel 2011, HTC introdusse l'EVO 3D – l'erede del popolare EVO 4G – insieme all'operatore statunitense Sprint all'inizio e successivamente in Europa, ma la distribuzione nel Vecchio Continente fu limitata. L'EVO aveva una risoluzione molto più alta e un'autonomia maggiore rispetto al dispositivo proposto da LG, ma a parte questo il nuovo smartphone ricordava molto da vicino l'HTC Sensation.

Secondo un dirigente LG, Dr. Ramchan Woo, il diffondersi dei dispositivi 3D non si doveva a una sola causa, ma piuttosto nacque dall'unione di diverse tecnologie.

"Arrivò da molte direzioni. I produttori di chipset introdussero la compatibilità con le fotocamere stereoscopiche, e partecipò anche LG Innotek, che aveva una propria tecnologia per le fotocamere".

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Secondo Woo fu importante anche il lavoro di LG con i televisori 3D.

Ma come accadeva con i televisori, il problema non era l'aspetto tecnologico ma piuttosto il contenuto. O, per meglio dire, la mancanza di contenuto. YouTube era compatibile con il 3D, ma non c'era molto da vedere. Alcuni giochi Android offrivano questa possibilità, e naturalmente era possibile riprodurre le immagini scattate con la fotocamera stereoscopica. Ma era tutto qui.

Le vendite non andarono molto bene, e quello degli smartphone 3D finì nella categoria degli esperimenti falliti. Non sarebbe stata questa capacità a sostenere il miglioramento tecnologico, ma risoluzioni sempre più alte e di conseguenza la densità in pixel.