5 videogiochi ambientati nello spazio da riscoprire

Starfield è finalmente arrivato ma, oggi, vogliamo riscoprire con voi alcuni piccoli capolavori dello stesso filone... Pronti?

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a cura di Michele Pintaudi

Editor

Negli ultimi anni, complice un ritrovato interesse anche e soprattutto da parte dell’opinione pubblica, si è rinnovato un sentimento di fortissima curiosità nei confronti dello spazio: l’avvento delle nuove tecnologie, unite alla copertura mediatica che strumenti come i social possono garantire, ha fatto sì che il topic tornasse in voga come e forse anche più di un tempo.

Guardando all’ultimo decennio abbiamo ormai perso il conto di tutti i film, serie TV e videogiochi ambientati nello spazio: un filone che ci ha regalato tante opere di assoluto valore, e altre che forse avrebbero meritato un po’ di attenzione in più da parte del pubblico. Oggi vi vogliamo parlare proprio di queste ultime, con una piccola selezione di 5 videogiochi ambientati nello spazio che meritano di essere riscoperti. Titoli che, per un motivo o per l’altro, hanno raccolto meno del dovuto: prendetevi un secondo di pausa da Starfield e… Pronti a un nuovo viaggio nello spazio?

5 avventure spaziali da riscoprire

The Outer Worlds

Iniziamo con un titolo che, nonostante sia stato decisamente apprezzato da critica e pubblico, siamo certi che avrebbe con tutta probabilità meritato più di quanto abbia effettivamente raccolto. Sviluppato da Obsidian Entertainment, The Outer Worlds esce nel 2019 sotto la direzione di Leonard Boyarsky: designer noto nel settore per aver lavorato sui primi due capitoli della serie Fallout.

Il gioco è un Action RPG ambientato nello spazio, in un futuro alternativo in cui il presidente McKinley è sopravvissuto al suo assassinio: uno stravolgimento che ha portato Teddy Roosevelt a non divenire mai suo successore, e di conseguenza le grandi corporazioni hanno potuto pian piano prendere il controllo del mondo.

Ciò che colpisce di quest’opera, oltre all’ampia gamma di scelta in fatto di attività e scelte da compiere, è senza ombra di dubbio il tono dell’intera avventura: il racconto procede scandito da un tono sarcastico e irriverente, che rende The Outer Worlds un prodotto quasi unico nel suo genere. Un titolo che merita sicuramente di essere (ri)scoperto, e del quale non vediamo l’ora di poter ammirare il tanto atteso sequel.

Rogue Trooper

Passiamo a quello che è forse il titolo meno conosciuto di questa breve lista: Rogue Trooper, singolare sparatutto in terza persona ideato da Rebellion Developments. Tratto dall’omonimo fumetto di Gerry Finley-Day e Dave Gibbons, questo gioco del 2006 ci porta sul pianeta Nu-Earth dove vestiremo i panni di Rogue: un soldato spinto da un forte sentimento di vendetta, a seguito di un tradimento ai danni del suo squadrone.

Determinato a rintracciare il traditore, Rogue partirà in un’epopea bellica potendo contare su un’arma molto particolare: una serie di chip contenenti le personalità digitalizzate dei suoi commilitoni caduti in battaglia, con la possibilità di vivere l'esperienza militare completa di un ex-compagno. Un elemento di gameplay che rende il tutto alquanto singolare, e che anche a distanza di anni risulta una scelta molto interessante da molti punti di vista.

Qualche anno fa è uscito su PC, Xbox One e PlayStation 4 Rogue Trooper Redux: versione rivista e graficamente aggiornata del gioco che permette, alle nuove generazioni e agli appassionati di vecchia data, di rivivere una delle avventure sci-fi più interessanti della storia dei videogiochi.

Beyond Good & Evil

Passiamo a uno dei titoli più stravaganti dell’intera storia dei videogiochi: esatto, perché non c’è forse termine migliore per definire ciò che Beyond Good & Evil è ed è stato per questa industria. L’opera di Michel Ancel arriva nel 2003 dopo l’enorme successo di Rayman 2… Ma il suo creatore voleva andare molto, molto oltre. Ecco dunque nascere un progetto incredibilmente ambizioso, spinto dall’obiettivo di divenire il videogioco spaziale per eccellenza.

Il risultato finale? Un mix di generi che non sempre funziona a dovere ma che, sotto molti punti di vista, si rivelò rivoluzionario e forse fin troppo avanti per i tempi. Nel gioco vestiremo i panni di Jade, ventenne che vive con lo zio Pey’j nell’arcipelago di Hillys: un mondo costantemente sotto attacco da parte della misteriosa razza aliena dei DomZ, del quale potremo esplorare e scoprire ogni piccolo frammento. Lo sviluppo fu fortemente condizionato da grossi cambi di direzione voluti da Ubisoft e a tratti anche da Ancel stesso, che portarono Beyond Good & Evil a essere un prodotto totalmente diverso da com’era stato concepito inizialmente.

Qualche anno fa è stato annunciato un tanto atteso sequel che, però, non se la sta passando proprio bene: la speranza è di ricevere buone notizie entro breve perché, nonostante non tutti abbiano apprezzato il gioco, stiamo parlando di una piccola perla capace in ogni caso di lasciare un segno indelebile nel cuore di una ristretta ma affezionata nicchia di appassionati.

Day of the Tentacle

Cambiamo totalmente genere parlando di un’avventura grafica che, con tutta probabilità, può essere considerata ancora oggi come uno dei prodotti più significativi della sua epoca. Day of the Tentacle segna la definitiva consacrazione di LucasArts dopo i primi due Monkey Island, ed è il sequel perfetto per approfondire le già folli vicende di Maniac Mansion: nei panni di Bernard Bernoulli, Hoagie e Laverne vivremo una stravagante avventura dove peraltro incontreremo alcuni personaggi storici come George Washington, Benjamin Franklin e molti altri.

La struttura è quella classica dei punta e clicca, e si tratta inoltre dell'ultimo gioco ad usare la versione dell'interfaccia SCUMM con la parte inferiore dello schermo occupata dall'elenco di azioni e dall'inventario degli oggetti. A partire dal titolo successivo - Sam & Max Hit the Road - i verbi spariranno venendo sostituiti da icone. A parer di molti, Day of the Tentacle è l’opera più importante del duo composto Dave Grossman e Tim Schafer: una coppia creativa che ha, senza esagerazione, davvero rivoluzionato il modo di concepire questo medium.

Dead Space

Chiudiamo con un gioco che molti di voi ricorderanno con affetto, e che altri hanno probabilmente (ri)scoperto da poco grazie al recente remake a cura di Motive Studio. Stiamo parlando di Dead Space, e nello specifico dell’originale primo capitolo datato 2008: una piccola perla con cui Visceral Games ha scritto una pagina importante del binomio horror/videogiochi, nonché una delle opere più importanti di quella decade videoludica.

Il gioco ci porta nell’anno 2508, e il protagonista è Isaac Clarke: ingegnere al lavoro per una grossa compagnia impegnata nella ricerca di minerali nello spazio. L’improvviso schianto della USG Kellion lascerà solo tre sopravvissuti, tra cui il nostro Isaac, e tanti punti di domanda da chiarire: com’è potuto accadere? Ha qui inizio un viaggio all’insegna del terrore con un setting che, per i tempi, risultava innovativo e dal grande impatto: un’opera che ancora oggi merita di essere scoperta, e a questo proposito non possiamo che consigliarvi nuovamente il remake. Negli anni seguenti troviamo inoltre due sequel che vanno a espandere la storia, costruendo passo dopo passo un racconto capace di coinvolgere e spaventare come pochi altri.

Abbiamo visto insieme cinque avventure spaziali che, a distanza di anni dalla loro uscita, ci sentiamo sempre e comunque di raccomandare agli appassionati di questo medium: titoli imperdibili e ricchi di sfaccettature da scoprire, che in qualche modo hanno lasciato la loro impronta nell’industria del videogioco. Quello che vi chiediamo ora è di dirci la vostra, raccontandoci qualche aneddoto su alcuni titoli ambientati nello spazio che proprio non potete dimenticare.

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