Grafica
Il menù di Killzone 2 è identico a quello del primo capitolo, una scelta coerente con quella di creare un titolo senza fronzoli; se devono parlare le armi, perché intrattenersi nel menù? Veniamo quindi catapultati al centro di un immenso campo di battaglia, al cui cospetto sembriamo piccoli come formiche. Se il level design non ha nulla di rivoluzionario, in quanto si riduce ad un lungo corridoio, si resta colpiti dall'immensità dell'ambiente circostante, che mette addosso una continua sensazione di paura e di pericolo, a cui contribuiscono anche gli effetti audio: esplosioni, urla, pallottole vaganti che non si sa da dove arrivino.
Questo senso d'insicurezza e di paura non ci abbandona nemmeno dentro agli edifici semi-distrutti e negli ambienti angusti, simili a labirinti, in cui ci muoviamo. Procedendo per i vari livelli, non possiamo far altro che spalancare continuamente gli occhi di fronte all' alta qualità del comparto grafico: il gioco scorre con una buona fluidità, anche se i caricamenti provocano dei rallentamenti, occasionalmente molto vistosi, e la grafica è impreziosita da fumo, luci ed ombre dinamiche, gestione delle particelle, della fisica, dell'illuminazione e della messa a fuoco.