Carte di credito al sicuro? Italiani infuriati

Prima denuncia per Sony per il furto dei dati di 77 milioni di utenti PSN. Anche in Italia qualcosa si muove, con l'ADOC sul piede di guerra. Nel frattempo emergono altri importanti dettagli sulle mosse che sta facendo l'azienda.

Avatar di Manolo De Agostini

a cura di Manolo De Agostini

Carte di credito al sicuro? Italiani infuriati

Secondo quanto aggiunto dall'azienda nella serata di ieri, le informazioni sulle carte di credito erano protette con crittografia. "L'intera tabella collegata alle carte di credito era crittografata e non abbiamo prove che questi dati siano stati sottratti. La tabella collegata ai dati personali, situata in un insieme di dati separato, non era codificata ma si trovava dietro a un sistema di sicurezza molto sofisticato che è stato aggirato da un attacco maligno".

Questa dichiarazione non è molto diversa da quella di ieri, ma aggiunge un particolare di non poco conto: i dati sulle carte di credito erano separati da quelli personali e protetti con crittografia. Chiaramente un hacker in grado di farsi beffe dei sistemi di sicurezza di Sony può molto probabilmente aggirare il sistema di codifica adottato.

Su forum come Neogaf o siti come Arstechnica alcune persone segnalano però i primi presunti casi di frode, con prelievi di denaro o acquisti eseguiti in altre parti del mondo da altri soggetti. Al momento non c'è la conferma che questi fatti siano veri né tantomeno riconducibili al furto dei dati dal PSN. Altri utenti riportano problemi di accesso alla loro casella di posta.

La vicenda è così grave che secondo indiscrezioni Sony avrebbe contattato l'FBI per avere supporto nelle indagini e rintracciare i colpevoli. Parallelamente si stanno interessando al problema le autorità statunitensi, quelle canadesi e britanniche.

In Italia è intervenuta l'ADOC (Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori), che ha stimato in un milione e mezzo gli utenti italiani a rischio.

"Abbiamo segnalato al Garante della privacy il possibile furto di dati sensibili subito dagli utenti italiani del Playstation Network di Sony", ha dichiarato Carlo Pileri, Presidente dell'Adoc. "Stimiamo in circa un milione e mezzo il numero di utenti italiani registrati al network, di cui circa il 70% è da considerare frequentatore abituale".

"C'è il rischio che gli utenti abbiano subito il furto di nome, indirizzo email, data di nascita, password, login e online ID del network, nonché dei dati della carta di credito utilizzata per gli acquisti in rete. Qualora fosse accertato il furto non escludiamo una class action nei confronti di Sony per la mancata protezione dei dati personali degli iscritti e per la tardiva comunicazione agli stessi della grave situazione, al fine di ottenere il risarcimento dei danni subiti. Chiunque fosse interessato può rivolgersi alle sedi dell'Adoc per ottenere maggiori informazioni".