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Sherlock Holmes: The Awakened – Il mostri, la morte, le bombe su Kiev | Recensione

Remake di una delle più memorabili avventure targate Frogwares, Sherlock Holmes The Awakened è un remake, ma anche un sequel diretto del suo predecessore.

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a cura di Raffaele Giasi

Senior Editor

A un anno di distanza dal suo annuncio e, dunque, con una velocità di sviluppo che, oggi come oggi, non ci si aspetterebbe di riscontrare in nessun videogame, figurarsi in uno totalmente indipendente, Sherlock Holmes The Awakened fa finalmente il suo debutto su PC e console. Per la precisione, non è nemmeno il suo lancio vero e proprio, semmai il suo secondo ritorno, visto che il titolo, come saprete, è un remake di un gioco del 2006, che qualche anno fa già era stato rimesso a lucido in occasione di un'apposita rimasterizzazione.

Non proprio un titolo nuovo e, a essere onesti, neanche un remake che farebbe gridare al miracolo, eppure The Awakened è importante per il settore, e forse per noi tutti, cittadini impauriti del mondo, non tanto per il suo pregio ludico, ma per la dimostrazione di coraggio e resilienza (parola abusatissima in questi anni, ma qui incredibilmente adeguata) del team che lo ha messo in piedi, ovvero Frogwares, che è certamente uno dei nomi più grossi dello sviluppo esteuropeo, ed è di sicuro il nome più importante per quanto riguarda lo sviluppo di videogame in Ucraina.

Sviluppare i videogame mentre bombardano Kiev

Sì, l'Ucraina, e per la precisione Kiev, dove il team ha sede e che, ormai da oltre un anno, combatte una stregua resistenza contro un invasore che, purtroppo, non sembra voler cedere di un passo dalle proprie idee, dalle proprie tetre ambizioni e dalle proprie pretese territoriali.

Sherlock Holmes The Awakened, in sostanza, non è solo un gioco che parla di investigazioni, misteri, mostri e paura, ma è un gioco che tra i mostri e la paura è stato covato e pubblicato, nel tentativo disperato di un team di sviluppo di tirare avanti, e che altro non desidera se non sopravvivere e, soprattutto, vivere libero. Un team che, come ricorderete, avevamo raggiunto, seppur digitalmente, appena qualche mese fa, e che io stesso avevo intervistato per cercare di capire come, e perché, degli sviluppatori potessero scegliere di infischiarsene delle bombe sulle loro teste per continuare a sviluppare videogame.

Un'intervista che, anche dopo mesi, sento pesante come un macigno e che, a questo punto, val forse la pena rileggere prima di andare avanti.

“Ci suscita orgoglio, mischiato in parti uguali al dolore. Notare come siamo in grado di andare avanti, facendo i conti con la situazione, ci rende immensamente orgogliosi e generalmente ci dà qualcosa di positivo su cui focalizzarci. Nonostante ciò, proviamo anche dolore proprio per essere in questa situazione. La guerra è una costante nelle nostre vite al punto tale da non poterla mai isolare. Ne parliamo, ci pensiamo, e dobbiamo farci i conti ogni giorno.”

- Sergiy Oganesyan, Responsabile della comunicazione Frogwares

Riscrivere e riprogrammare

Sherlock Holmes: The Awakened è stato, quindi, sviluppato quasi con mezzi di fortuna, letteralmente sul campo di battaglia, e con l'idea di realizzare un remake che non solo facesse da “cassa” per la sopravvivenza, utilizzando quello che è stato uno dei più celebri (e celebrati) successi del team di sviluppo, ma anche con l'ambizione di fare da sequel al precedente Sherlock Holmes: Chapter One, in quella che è un'operazione di riscrittura che, almeno idealmente, si potrebbe associare a quella che sta effettuando Capcom per Resident Evil.

In questo senso abbiamo un gioco che riprende la gran parte degli enigmi e degli eventi del gioco originale ma che, grazie ad una grafica completamente rivista e, soprattutto, ad un nuovo profilo narrativo, ereditato in parte dal titolo precedente, permette sia al vecchio giocatore di trovare una continuità, seppur blanda, col gioco precedente, sia al nuovo giocatore di poter godere di un'avventura stand alone, magari acquistata anche solo per solidarietà con il team di sviluppo.

Concettualmente, specie qualora siate fan del lavoro di Frogwares, tutto questo è molto bello, anche perché, proprio con Chapter One, lo Sherlock Holmes di Frogwares aveva finalmente assunto un'identità definita, dopo anni e anni di titoli in cui l'investigatore immaginato dal team ucraino aveva presentato aspetti e sembianze molto diversi, talvolta ereditati direttamente dalla letteratura, talvolta influenzati dal cinema, come fu nel caso di Sherlock Holmes: The Devil's Daughter, in cui l'ombra dei film con Rober Downey Jr. e Jude Law era più presente che mai.

The sinking feelings

Ma facciamo un passo indietro: The Awakened, arrivato originariamente in Italia con il titolo “Sherlock Holmes: Il risveglio della divinità”, racconta di un mistero molto anomalo per il nostro investigatore di Baker Street che, partendo da un banale caso di persona scomparsa, si troverà ben presto coinvolto nelle strane macchinazioni di un'oscura setta, girando per mezzo mondo alla ricerca di informazioni che facciano luce sulle stranezze del caso e, soprattutto, sulla possibilità che esista, da qualche parte, una divinità assopita pronta a distruggere il mondo.

Si tratta di un'avventura che, di per sé, ha ancora il forte sapore delle avventure investigative di una volta quando, non di rado, i titoli punta e clicca raccontavano di avventure fantastiche ai limiti del magico o dell'esoterico, secondo una tradizione che, a metà anni '90, fu inaugurata dalla fortunata serie Broken Sword di Rebellion di cui, almeno chi vi scrive, sta da tempo aspettando un sequel.

Qui, il mito holmesiano si fonde quindi all'immaginario di Lovecraft, in quella che rappresenta solo una delle varie interazioni del team di sviluppo con il “culto dei Grandi Antichi” giacché, come ricorderete, Frogwares qualche anno fa si era dilettata con il suo primo titolo a mappa aperta, ovvero il controverso The Sinking City, finito poi pure nel mezzo di beghe di pubblicazione. In questo caso, forte di una trama già scritta, e comunque efficiente, The Awakened riesce ad essere comunque magnetico nella sua narrazione, soprattutto grazie alla nuova e più fresca interpretazione di Sherlock Holmes che, in continuità con il precedente Chapter One, è qui rappresentato come un personaggio sì intelligente, ma anche profondamente segnato, con una sorta di sindrome dissociativa che, non di rado, lo proietta (e lo proiettava) in stati alterati e onirici.

Nel contesto di una avventura lovecraftiana, il nuovo Sherlock Holmes di Frogwares è dunque perfetto, anche se la messa a punto della parte narrativa lascia, purtroppo, il tempo che trova, complice anche una non perfetta gestione dei nuovi risvolti del racconto, spesso rappresentati da scene oniriche che, oltre a far immergere in degli strani enigmi ambientali, finiscono per offrire solo qualche leggera, e superflua, divagazione.

Anche il rapporto con il fido Watson, qui reintrodotto in media res dopo una pressoché totale assenza in Chapter One, non è appagante come ci si aspetterebbe, specie se si constata che, proprio con Chapter One, si era fatto decisamente meglio nel tinteggiare il rapporto tra Sherlock ed il suo amico d'infanzia, John, che nel corso dell'avventura sull'isola di Cordona faceva, de facto, le veci del leggendario Dottore.

Alti e bassi

L'utilizzo di questa versione del personaggio, dunque, a differenza con quella più stereotipata e “legnosa” del gioco originale, anche al netto di tutti i limiti imposti da uno sviluppo forse troppo celere, ha reso Sherlock Holmes: The Awakened sicuramente un gioco interessante, che è poi tutto quello che conta per un titolo che, sostanzialmente, fa di narrazione, mistero e investigazione i suoi cavalli di battaglia, pur chiaro che ci sono molte grane su cui, anche al netto della situazione del team (e della velocità di produzione del gioco), è difficile sorvolare, almeno per quello che concerne chi di mestiere recensisce videogiochi.

Anzitutto, il titolo si presenta con un gameplay perfettamente in continuità con quello precedente, con Sherlock che dovrà rintracciare i vari indizi presenti nella scena del crimine, per poi arrivare alle giuste conclusioni tramite le “connessioni mentali” presenti in un apposito menù. Questo, talvolta, porterà anche a dover effettuare una ricostruzione dei vari luoghi del delitto, sistemando dei manichini in stile “realtà aumentata” sulle scene, per giungere così alle apposite considerazioni finali.

Un sistema del tutto identico a quello saggiato in Chapter One e che, purtroppo, allo stesso modo non permette al giocatore di errare più di tanto. Certo, sarà possibile fraintendere certe caratteristiche di alcuni personaggi che si andrà ad analizzare al loro primo incontro, ma è decisamente impossibile arrivare a conclusioni sbagliate, così come è impossibile incriminare le persone errate, portando a conclusioni tragiche. Il gioco, in tal senso, è davvero molto lineare, secondo quello stile “classico” che, oggi come oggi, suona demodé, se non proprio vecchio, anche in titoli del genere.

Val sicuramente la pena ricordare che parliamo di un titolo sviluppato nell'arco di un anno, e per questo anche privo di quelle divagazioni di Chapter One che, per quanto poco convincenti, risultavano comunque interessanti, come l'ampia esplorazione a mappa aperta o la presenza di alcune arene con dei nemici attivi. In ogni caso, a conti fatti il gioco si presenta vecchio e limitato anche con tutte le precauzioni del caso, ed è ovvio che sia arrivato il momento per Frogwares di dare una svolta al suo brand di Sherlock Holmes, procedendo con l'evoluzione della saga che, se prima era stata meramente narrativa (e va bene), ora deve essere anche e soprattutto di gameplay.

The Awakened, è quindi un titolo davvero molto vecchia scuola, quasi del tutto privo di divagazioni, e in cui l'esplorazione ambientale è ridotta all'osso, e comunque priva di qualsiasi interazione utile, o di qual si voglia colpo di genio e questo, anche con le attenuanti del caso, risulta comunque un po' indigesto, specie se questo non sarà il vostro primo caso in compagnia dello Sherlock Holmes ucraino.

Si fa quel che si può

Secondariamente, anche dal punto di vista tecnico, The Awakened richiede una serie di compromessi davvero importanti, tale che se non fa gridare al miracolo, forse non concede neanche chissà quale leggera emozione, anzi. Il gioco offre, infatti, davvero poche occasioni per restare sorpresi, ed è evidente che anche qui lo scotto sia certamente, ma solo in parte, dovuto ad uno sviluppo frettoloso, sebbene si tratti del remake di un gioco che, comunque, di per sé non era invecchiato benissimo, anche al netto della sua recente rimasterizzazione, offrendosi così con risultati comunque poveri ed un po' scarsini.

I modelli, tranne quello di Sherlock, ereditato di peso dal gioco precedente, sono tutti abbastanza bruttini, e praticamente nessun livello offre scenari o scorci degni di nota. Le espressioni facciali e i movimenti sono legnosi, e l'intera effettistica ambientale è basilare e ridotta al minimo. Persino le attività secondarie sono presenti in un numero limitatissimo e frettoloso, e praticamente ogni componente che non sia ereditata, di peso, dal gioco precedente, si propone in modo un po' raffazonato e demodé.

The Awakened, pur chiaro che è figlio di uno sviluppo difficile, è comunque un gioco che offre davvero poco, quanto meno dal punto di vista tecnico e del coinvolgimento, tale che è anche incapace, il più delle volte, di sottintendere quel male che invece si vorrebbe implicare attraverso la trama; al punto che lo stesso The Sinking City, per quanto ormai datato e certamente minato da una moltitudine di problemi di sviluppo, si comporta certamente meglio nel tracciare l'orrore nascosto tipico del mito lovecraftiano, e questo è indubbiamente un peccato, visto che dal punto di vista della narrazione, The Awakened, come detto, è ancora valido e interessante.

Voto Recensione di Sherlock Holmes: The Awakened - PS5


7

Voto Finale

Il Verdetto di Tom's Hardware

Pro

  • Tecnicamente è un sequel di Chapter One, e questo ci piace

  • Il mito lovecraftiano è riportato adeguatamente e senza storture

  • Per quanto ripetitivo, è sempre un piacere investigare nei panni dello Sherlock di Frogwares

  • Un videogame fatto e finito sviluppato in un anno, non è cosa da poco

Contro

  • Le aggiunte narrative sono del tutto inutili

  • Gameplay ormai datato e prevedibile

  • Tecnicamente ed artisticamente povero

  • Sviluppato in un anno, ma con tutto quello che ne consegue...

Commento

Sherlock Holmes: The Awakened è un titolo che vive di contraddizioni: alcune ereditate sicuramente da un sistema di gioco ormai vecchio, che richiede una doverosa rimessa a nuovo, che prosegua l'incipit avviato con il capitolo precedente; altre che sono invece figlie di uno sviluppo realizzato in una situazione surreale, che è quella che sta vivendo chiunque viva a Kiev in questi anni. Da questo punto di vista al giocatore è richiesta una scelta, ed è una scelta importante che non può essere a carico di chi il gioco, invece, si trova a doverlo recensire per quello che è: si può guardare il bicchiere mezzo vuoto, e restare sconcertati per come questo remake sia povero e, per certi aspetti, malmesso, oppure si può guardare il bicchiere mezzo pieno, considerando che, vista la guerra in corso, e un solo anno di sviluppo, forse Sherlock Holmers The Awakened è persino venuto meglio di quanto chiunque si sarebbe potuto aspettare. Nel primo caso, vi baserete solo sul voto qui sotto, che è per lo più basato su di un giudizio che richiede più analisi tecnica che cuore, e che premia per lo più la sola componente narrativa, in gran parte ereditata dal gioco del 2006. Diversamente, giocare nei panni di Sherlock Holmes con alle spalle l'enorme peso della guerra dà a questo gioco un senso completamente diverso che, forse, vi convincerà anche a sorvolare sulle sue pochezze e limitazioni. La scelta è vostra ma, personalmente, vi invito a prendere il gioco per quello che è: una straordinaria manifestazione di forza d'animo realizzata da un team di persone che, in questo momento, vive una sofferenza per noi inimmaginabile. Chiudendo quindi un occhio sui (numerosi) limiti ludici e strutturali, e lasciandovi solo guidare dalla sua buona narrazione che, forse non a caso, ci ricorda che spesso dietro i grandi mostri, ci sono solo piccoli uomini.

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Immagine di Sherlock Holmes: The Awakened - PS5

Sherlock Holmes: The Awakened - PS5