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Sony dice addio all’E3: cause e conseguenze di una scelta (forse) epocale

Qualche riflessione sul perché Sony ha deciso di rinunciare all'E3 2019.

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Avatar di Michele Pintaudi

a cura di Michele Pintaudi

Editor

Pubblicato il 19/11/2018 alle 16:00

Sin dalla sua nascita nel 1995 l’Electronic Entertainment Expo, meglio noto come E3, ha sempre rappresentato una sorta di punto di riferimento per milioni di giocatori in tutto il mondo. Un evento storico, che ci ha regalato decine e decine di momenti indimenticabili e altrettanto rivoluzionari: tra annunci epocali e sorprese di ogni genere, si è dunque guadagnato nel corso degli anni la nomea di fiera videoludica per antonomasia.

Proprio per questo motivo molti di noi - compreso il sottoscritto - sono rimasti a bocca aperta nell'apprendere che Sony non prenderà parte all'edizione 2019 della kermesse losangelina, per la prima volta nella sua storia. Siamo di fronte ad una scelta inattesa ma non per questo casuale: l’E3 ha costituito per anni il palcoscenico principale per il colosso nipponico, che sin dai tempi della prima PlayStation ha sempre investito molto in proposito… ma qualcosa è cambiato. Cosa? Facciamo un passo indietro e proviamo a riflettere insieme sui vari perché di una mossa simile.

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L’E3 di Los Angeles si è trasformato, specialmente negli ultimi anni: più volte i publisher, sviluppatori e altri hanno presenziato alla fiera senza però portare nulla di nuovo o che non si fosse già visto. O addirittura senza presentarsi, almeno non fisicamente. Pensiamo a Xbox, che quest’anno ha deciso di mostrare perlopiù prodotti già conosciuti introducendo poche novità, seppur di spessore, come Halo Infinite. Pensiamo a Nintendo, che continua a seguire la strategia dei Direct preferendoli a delle conferenze vere e proprie. Pensiamo a Electronic Arts, che gestisce il proprio EA Play senza prendere direttamente parte alla fiera.

Approcci diversi, che possiamo condividere o criticare ma che sempre e comunque fanno parte dello spettacolo: E3 gode da sempre di un alone di aspettative che i fan sperano sempre vengano esaudite. In questi ultimi anni, complici fattori di diverso genere, tale elemento è forse venuto a mancare: basta consultare la sezione commenti su YouTube, Facebook o su qualunque altra piattaforma per capire come la percezione dell’evento sia cambiata, almeno per una fetta di pubblico. Questo, va detto, è soltanto uno dei diversi modi di vederla: è infatti inevitabile che uno spettacolo di tale portata divida l’opinione pubblica, tra chi ne è entusiasta e chi invece si dice deluso. Anche questo, ripetiamo, fa parte dello spettacolo.

Tornando al mese di giugno, quando ha avuto luogo l’ultima edizione della kermesse, Sony si è limitata secondo molti ad un “compitino” mostrando semplicemente i vari progetti che aveva in cantiere, con qualche assenza non troppo giustificata (MediEvil e Spyro per dirne due). Ciò nonostante la conferenza non ha mancato di fornire ai fan molti momenti interessanti, come l’angosciante quanto ben riuscito video gameplay di The Last of Us Part II. La sensazione che Sony non abbia sparato tutte le cartucce, però, rimane eccome.

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Se diamo una rapida occhiata alle uscite dei prossimi mesi, possiamo notare come PlayStation 4 si appresta a vivere un’ultima parte di generazione da assoluta protagonista: un ruolo che Sony mira a ritagliarsi anche con PS5, il cui annuncio a questo punto sembrerebbe sempre più imminente. Già, perché la decisione di rinunciare ad un palcoscenico come quello di Los Angeles non può che essere dettata dalla volontà di puntare ad avere uno spazio maggiore, per promuovere al meglio e senza limitazioni tutto ciò che il futuro ha in serbo per noi giocatori.

Niente E3 non significa niente Sony, la quale con tutta probabilità deciderà di puntare su un evento tutto suo anche per ottenere la massima attenzione su di sé, e senza dover condividere con altri un periodo così ricco di notizie e novità come quello dell’E3. In questo momento, anche e soprattutto alla luce del successo ottenuto in questa generazione, Sony sa di poter adottare questo tipo di strategia. Sa che questa strada pagherebbe eccome.

Allo stesso tempo, niente Sony non significa niente E3. La fiera, che molti danno per morente, ha ancora moltissimo da offrire ai videogiocatori di tutto il mondo come testimonia il comunicato con cui ESA - organizzatore e promotore dell’evento – conferma la presenza di tutte le altre realtà del settore: un segnale forte e chiaro che indica come tutto ciò non sia la fine di qualcosa, ma piuttosto un nuovo inizio a seguito di un nuovo percorso per l’azienda giapponese. Nulla è perduto insomma, e siamo pronti a scommettere che la prossima edizione della fiera presenterà novità scoppiettanti proprio per l’assenza di Sony, con la concorrenza che proverà in ogni modo ad accaparrarsi tutte le attenzioni possibili. Ne vedremo delle belle, questo è certo!

Dal canto suo Sony si prepara ad un avvenire altrettanto entusiasmante, resta ora da vedere come e quando deciderà di attuare il nuovo piano strategico. Voci di corridoio sempre più insistenti affermano che PlayStation 5 verrà annunciata già nel corso della primavera 2019: scenario possibile ma che si presta a molti interrogativi. Sarebbe una mossa saggia presentare il nuovo progetto così presto e soprattutto prima dell’Expo di Los Angeles? O forse sarebbe meglio aspettare il periodo appena seguente? Gli ingredienti per monopolizzare l’attenzione in ogni caso non mancano, vedremo quali saranno le tempistiche.

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Concludendo, va ribadito come nonostante E3 continuerà a vivere questo sia un evento epocale: una kermesse del genere senza la presenza di Sony non si è mai vista, e questo rappresenta indubbiamente un punto di svolta. Innumerevoli sono i possibili scenari, e non ci resta che attendere pazientemente gli sviluppi del caso.

La decisione di Sony, detto ciò, riguarda al momento unicamente l’edizione 2019 dell’E3, e non è dunque da escludere nella maniera più assoluta un ritorno (in grande stile) in vista delle annate seguenti. Vi lasciamo invitandovi a dirci la vostra in proposito: come giudicate la mossa di Sony? E quanto può risentirne un evento come l’E3?

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