In Italia il problema è la domanda: il nodo TV

Il 10 febbraio Huawei ha organizzato il 5G@Europe Summit di Monaco. Un evento con tutti gli operatori europei ed esperti del settore per fare il punto sulla 5G. Si parla di 2020 e una rivoluzione paradigmatica non solo per le prestazioni (10 Gbps).

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a cura di Dario D'Elia

Al termine della one-day ho parlato con un altro specialista che conosce bene le questioni europee e soprattutto italiane. Alla mia domanda sui tempi di sviluppo mi ha confermato quello che "out of records" mi dicono tutti gli addetti ai lavori da anni.

Bye Bye Monaco

Se in Italia lo sviluppo della banda larga (e ultralarga) è andato avanti a rilento non è solo perché abbiamo un ex monopolista finanziariamente in difficoltà, ma anche perché esiste un problema di domanda. Che farne di queste connessioni veloci? Scaricare file pirata? In tutto il mondo in ambito consumer è la televisione a fare da traino. Si vendono pacchetti dove l'offerta è composta da connessione Web, TV, telefono fisso e servizi mobili (quad play). A quel punto il forfait diventa invitante per il consumatore finale. Se invece si parla di circa 50 euro al mese per il solo servizio fibra (quindi telefono e Internet) è evidente che l'utente finale ci pensi due volte.

E quindi, come ribadiva l'esperto, in Italia parlare di televisione vuol dire inciampare nella questione politica. E a quel punto del conflitto di interessi. DEFCON 3. Torniamo ad Angry Birds.