Priorità di tempo ed esposizione manuale

Guida fotografica - proseguono le guide dedicate alla fotografia con la terza puntata dedicata al corpo macchina: programmi, autofocus, bilanciamento del bianco e tutto quanto può fare la differenza su un corpo reflex.

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a cura di Tom's Hardware

Priorità di tempo ed esposizione manuale

Quando si ha a che fare con soggetti in movimento, il programma S unito a un tempo breve è spesso la migliore soluzione (qui 1/2500s, f/2.8, 100 ISO).

Il programma priorità di tempo (S o Tv), analogo al precedente, consente al fotografo di impostare liberamente il valore del tempo di posa e lo mantiene fino a "nuovo ordine", regolando di conseguenza l'apertura del diaframma. È la scelta più indicata quando si vuole avere pieno controllo sul movimento del soggetto - fotografia sportiva, macrofotografia e fotografia di paesaggio quando si desidera espressamente scattare con tempi di posa molto lunghi.

Valgono considerazioni analoghe alle precedenti: impostando liberamente il tempo di posa, in particolare un tempo molto breve, si potrebbe arrivare al caso limite in cui servirebbe teoricamente unìapertura maggiore di quella massima messa a disposizione dall'ottica usata. In questo caso, sarà necessario aumentare la sensibilità ISO. 

Si potrebbe sostenere che i due programma A e S siano più "difficili" rispetto a P, ma questo è in effetti opinabile. Vero è che, regolando manualmente un parametro, la fotocamera può non essere in grado di impostare adeguatamente il secondo (il valore corretto potrebbe essere "fuori scala"), mentre in P questo è impossibile che accada dato che la fotocamera ha 2 variabili su cui poter giocare (3 se si imposta la funzione Auto-ISO). D'altro canto, è certamente preferibile sbagliare inizialmente uno scatto e accorgersi subito del problema piuttosto che scattare 100 foto in P salvo accorgersi che sono tutte "mosse" perché la fotocamera ha impostato un tempo troppo lungo.

In studio, o nei casi in cui si desidera mantenere costante l'esposizione della scena, il programma M rivela tutta la sua utilità.

La modalità manuale M, infine, consente al fotografo d'impostare liberamente tanto il tempo di posa quanto l'apertura del diaframma. Normalmente si tratta di un programma né comodo né consigliabile (obbliga a impostare 2 parametri anziché 1, senza evidenti vantaggi creativi). Mostra però la sua utilità, e in certi casi si rivela assolutamente indispensabile, in particolari situazioni di scatto, tra cui citiamo a titolo esemplificativo la situazione di foto in studio con illuminatori flash. In questo contesto, l'esposimetro integrato nella fotocamera non è in grado di leggere la luce corretta ("vede" infatti una scena ancora non illuminata dai flash). La soluzione tipica è allora l'utilizzo della modalità manuale impostata sui valori indicati da un esposimetro esterno.     

Un altro contesto in cui è utile lavorare in M è quello in cui si desidera mantenere costante l'esposizione della scena. Si consideri ad esempio un reportage da una corsa automobilistica: il programma S può essere certamente usato, ma in questo modo la fotocamera ottimizzerebbe la luce sul soggetto creando serie di foto in cui lo sfondo non è perfettamente omogeneo (e osservando immagini in sequenza, la differenza può essere evidente). In questo contesto, molti fotografi preferiscono lavorare in manuale ed esporre tutte le foto per un "grigio neutro" che, nel caso delle corse automobilistiche, può semplicemente essere quello dell'asfalto.

Come si vede, dunque, non esiste un programma intrinsecamente migliore di altri, ma quattro programmi ugualmente interessanti da utilizzare con profitto in diversi contesti.