Scatto continuo e autofocus

Guida fotografica - proseguono le guide dedicate alla fotografia con la terza puntata dedicata al corpo macchina: programmi, autofocus, bilanciamento del bianco e tutto quanto può fare la differenza su un corpo reflex.

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a cura di Tom's Hardware

Due aiuti importanti: scatto continuo e autofocus

Le fotocamere moderne offrono due sostegni fondamentali al fotografo: lo scatto continuo, che lo aiuta a "cogliere l'attimo" e l'autofocus.

Se nella maggior parte delle occasioni si userà lo scatto singolo, lo scatto continuo entra in gioco e si rivela utile in particolari ambiti, come la fotografia sportiva. In generale, è utile ogniqualvolta non è possibile prevedere le possibili azioni dei soggetti, e in quest'ottica si rivela utile anche per la classica "foto di gruppo" in cui, scattando una sola foto, inevitabilmente qualcuno del gruppo avrà una smorfia sul viso.

Normalmente è possibile scegliere la cadenza di scatto. Cadenze elevate (8-10 fps) sono indispensabili solo per la fotografia d'azione vera e propria; al contrario, in altri ambiti, come il ritratto, può essere desiderabile una cadenza inferiore (ad esempio 3 o 5 fps) per non trovarsi con la memory card piena in pochi minuti e una montagna di foto identiche da selezionare.  

Si tenga conto del fatto che gli scatti continui vengono temporaneamente memorizzati in un buffer, che rischia di arrivare a riempimento nelle raffiche lunghe. Se è importante avere una cadenza di scatto elevata e mantenerla a lungo, può essere vantaggioso diminuire la mole di dati da memorizzare, ad esempio riducendo la risoluzione o passando dal formato RAW al JPEG.  

La selezione della cadenza di scatto - scatto singolo o continuo, autoscatto - si effettua in alcuni casi attraverso una ghiera concentrica a quella di selezione del programma, altre volte attraverso appositi pulsanti sulla parte superiore e sul dorso della fotocamera.

Nikon utilizza da qualche tempo questa soluzione per la selezione della cadenza di scatto. La piccola ghiera alla base di un'altra ghiera, per di più (giustamente) bloccata contro rotazioni accidentali, non è la soluzione più pratica mai vista su una reflex.

Per quanto riguarda l'autofocus, esistono principalmente 2 modalità di funzionamento: singola e continua, con l'aggiunta della modalità automatica di commutazione tra le due.

In modalità singola, la macchina focheggia alla pressione del pulsante di scatto a metà corsa, una tantum. È la modalità più proficua per soggetti fermi o in posa. Tenendo premuto il pulsante a metà corsa, la distanza di messa a fuoco rimane quella fissata in precedenza (funzione AF-Lock, a cui spesso è dedicato anche un apposito pulsante sul dorso), il che è utilissimo per ricomporre l'inquadratura. Ad esempio, in un ritratto si vorranno tipicamente a fuoco gli occhi del soggetto, quindi di metterà a fuoco in quel punto e successivamente, tenendo premuto il pulsante a mezza corsa, si potrà spostare l'inquadratura per ottenere, ad esempio, un mezzobusto.   

La modalità continua, come suggerisce il nome, effettua una messa a fuoco ininterrotta sul punto selezionato (se attiva la selezione automatica del punto AF e/o la funzione di inseguimento del soggetto, il punto AF si sposta con il soggetto). Utile nel caso di soggetti in movimento, soprattutto nel caso di scatto continuo, questa modalità ha il contro di essere meno reattiva e prevedibile, e di consumare maggiormente la batteria, per cui consigliamo di utilizzarla solo quando necessario.

Il sistema AF Canon a 61 punti utilizzato dalla 5D MK III, uno dei più evoluti oggi disponibili.

L’ultima modalità, automatica o a inseguimento, dovrebbe sintetizzare il meglio dei due mondi: di base effettua una messa a fuoco singola ma, qualora la fotocamera si accorga del movimento del soggetto, dovrebbe passare automaticamente in modalità continua.

Per fotocamere di fascia medio-bassa, solitamente la scelta del punto di messa a fuoco è tra Singola (selezione manuale) su un ridotto numero di punti AF - ad esempio 9 - e Auto (selezione automatica) su tutti i punti AF disponibili.

La selezione automatica mette a fuoco il soggetto più vicino. Una strategia banale, ma efficace per uso sportivo/naturalistico, con soggetti in movimento tipicamente imprevedibile; con pochi punti AF, che coprono una ristretta porzione di area inquadrata, la selezione automatica non è però particolarmente efficace.

In presenza di sistemi AF più sofisticati, a maggior numero di punti - fino a 61 su fotocamere come la EOS 5D Mark III - si trovano gli stessi due estremi, vale a dire selezione manuale su punto singolo e selezione automatica su tutti i punti, ma la loro efficacia è differente. La selezione automatica in questo caso funziona egregiamente, mentre la selezione manuale su punto singolo, molto precisa e ottima per soggetti fermi, può risultare lenta visto il numero di punti AF; può inoltre risultare difficile da utilizzare per l'inseguimento di soggetti in modalità di messa a fuoco continua.

Per questo, sono tipicamente disponibili modalità "intermedie" di raggruppamento di punti adiacenti, che consentono di ottenere il giusto compromesso tra precisione e velocità.

Sempre riguardo all'autofocus, le "ammiraglie" consentono anche di impostare la "sensibilità di inseguimento", cioè la prontezza con cui la fotocamera mette a fuoco nuovi soggetti che entrano nel campo inquadrato o, al contrario, tende invece a rimanere sul soggetto originario. Al prezzo di qualche prova, ci si ritrova con un sistema AF che sembra leggere nel pensiero.