Corpo macchina ed ergonomia
La K-3 II si presenta con linee un po' spigolose (ci riferiamo in particolare al pentaprisma), racchiuse in un corpo di medie dimensioni. Appena presa in mano, colpisce per il peso: quasi 8 etti, inclusa batteria e scheda di memoria, per il solo corpo!

Trattandosi di un prodotto di categoria prosumer, la qualità costruttiva è elevata. La calotta, il fondello e le pareti laterali della K-3 II sono infatti realizzati in lega di magnesio antiurto, mentre la struttura interna è in acciaio inox di alta rigidità e resistente alla corrosione. Il livello di finitura è all'altezza delle aspettative.
La macchina, inoltre, ha un funzionamento garantito fino a -10° C.
La tropicalizzazione previene l'ingresso di acqua, sabbia e polvere nella fotocamera. Ben 92 sono le guarnizioni disposte sul solo corpo macchina, compresi i comandi operativi come pulsanti e ghiere, sportellini ecc. Il battery grip D-BG5 opzionale presenta ovviamente le stesse caratteristiche.
Il corpo macchina è volutamente pieno di ghiere e pulsanti, una scelta certo voluta pensando ad un utilizzo professionale o semiprofessionale. Teniamo conto, infatti, che più comandi sono ad accesso diretto, meno bisogna entrare nei menu a tutto vantaggio del risparmio di tempo! Gestire tutta questa pletora di comandi e al contempo garantire un'ergonomia corretta non è semplice. Pentax ci è riuscita, secondo noi, solo in parte. Alcune fotocamere, ad esempio, hanno il tasto MENU al centro del multi-controller per evitare di dover spostare il pollice per la selezione. Il tasto riproduzione, collocato sotto la ghiera dei modi, obbliga ad utilizzare anche la mano sinistra per azionarlo. Quello verde accanto al selettore photo/movie potrebbe far pensare al tasto registrazione diretta, in realtà assume una diversa funzione secondo i casi. Quello di registrazione diretta resta invece il rosso (LV).
I tasti posti accanto alla baionetta sono facilmente azionabili dal pollice della mano sinistra; ricordano, per come sono disposti, alcuni modelli della Nikon, ad esempio la D610.
La presa è salda e il grip efficace, grazie alla sagomatura di alcune parti della macchina.
Sul lato superiore, spicca a sinistra la ghiera dei modi e sulla destra il bellissimo display LCD retroilluminato di verde. La retroilluminazione non è su richiesta, ma avviene appena si preme a metà il pulsante di scatto.
Sul retro, oltre al monitor da 3,2" purtroppo non angolabile, troviamo tutti i comandi di uso più frequente, cui è associata la relativa funzione.
Manca il tasto diretto Q (Quick Menu) semplicemente perché... non serve! Il tasto INFO, a rotazione, cambia la visualizzazione del display e in uno dei due modi si ha la schermata equivalente al Quick Menu.
L'alloggiamento per le SD card consente d'utilizzare due schede di memoria:
”‹Con 2 schede, si può usare Uso sequenziale per la registrazione continua (riempita una, inizia l'altra), Salva su entrambe per la registrazione simultanea (back up) e Separa RAW/JPEG per registrazioni separate in base al formato. E' anche possibile copiare le immagini da una scheda all'altra.
Appena sotto c'è la presa per il telecomando esterno, mentre dall'altro lato uno sportellino laterale occulta la presa mini HDMI, USB e l'ingresso per l'alimentatore DC esterno a 8,3 V, caratteristica che nelle altre macchine, quando presente, è resa possibile dall'utilizzo del battery grip.
Non manca la presa per il microfono esterno e quella cuffia.
Il comparto che alloggia la batteria è dotato di una chiusura di sicurezza:
Insomma, anche dal punto di vista costruttivo la macchina adotta soluzioni pensate per gli utenti del mondo prosumer. Pentax, da questo punto di vista, non scherza!