Particolarità tecniche

Test Pentax K-3 II. La versione MK II della reflex di punta Pentax riprende dalla progenitrice il robusto corpo in magnesio, il sensore APS-C da 24,3 Mpixel e l'autofocus a 27 punti, ma aggiunge uno stabilizzatore dell'immagine più efficace, la tecnologia Pixel Shift Resolution e la correzione automatica dell'orizzonte. Perde però il flash, che invece era presente sulla prima versione della K-3, per far posto al modulo GPS.

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a cura di Tom's Hardware

Particolarità tecniche

La Pentax K-3 II adotta un sensore CMOS APS-C da 24 Mpixel con fattore di crop pari a 1,5 x: misura 23,5 x 15,6 mm.

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Partendo dal concetto di dare la massima priorità alla risoluzione, la K-3II non è dotata di filtro ottico AA (anti-aliasing) per massimizzare la risoluzione.

Il simulatore di filtro AA si sostituisce al filtro ottico nel ridurre i falsi colori e il moiré quando necessario, applicando microscopiche vibrazioni al sensore immagine CMOS.

La foto seguente mostra un particolare di un'immagine ripresa senza filtro e con i due filtri inseriti:

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Il simulatore di filtro AA può funzionare in due modalità (TYPE 1 e TYPE 2). In più, è possibile impostare la funzione di bracketing per avere i diversi effetti nel corso di tre scatti successivi.

Come noto, non è semplice trovare dei soggetti che permettano di far apprezzare visivamente queste differenze: occorrono pattern ripetitivi, come quello che abbiamo utilizzato (tessuto della giacca e cinturino dell'orologio), tuttavia le stesse risultano praticamente impercettibili, a convalida di quanto già risaputo.

La K-3II adotta lo stesso processore d'immagine impiegato nella reflex di medio formato Pentax 645Z, cioè Prime III. Questo processore ad alte prestazioni assicura un'elaborazione ad alta efficienza e velocità dei dati.

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Il sistema di stabilizzazione dell'immagine Pentax Advanced SR Shake Reduction agisce nel corpo macchina (è quindi indipendente dal tipo di obiettivo utilizzato) e si basa sullo spostamento del sensore. Adottando un nuovo sensore giroscopico di alta precisione, si ottiene il migliore effetto di correzione nella serie K arrivando a 4,5 stop. Non solo si amplia il campo d'utilizzo dei teleobiettivi, ma la stabilizzazione è disponibile per qualsiasi obiettivo utilizzato con la K-3II.

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Abbiamo verificato l'efficacia di questo sistema e dobbiamo ammettere che quanto dichiarato dal costruttore è sostanzialmente rispettato! Gli scatti seguenti sono stati effettuati con il Pentax 50 mm f/1.4 SMC P-FA che ci è stato fornito in dotazione. A sinistra stabilizzatore disinserito, a destra inserito:

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1/30 s

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1/15 s

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1/8 s

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1/4 s

Il dispositivo SR appena citato è usato anche per spostare il sensore immagine con incrementi ridottissimi pari ad un singolo pixel alla volta, per acquisire quattro scatti secondo la tecnologia Pixel Shift Resolution; quest'ultima fonde questi scatti in un'unica immagine per generarne una ad altissima definizione.

Il metodo si distingue dal tradizionale schema di Bayer, che acquisisce un unico elemento d'informazione sul colore per ciascun pixel, ottenendo tutte le informazioni sul colore RGB per ogni singolo pixel. Questa differenza lo rende eccellente per il dettaglio e la riproduzione del colore, creando immagini ad altissima risoluzione, oltre a prevenire l'insorgere di falsi colori.

Le immagini scattate nel formato RAW si possono elaborare come Pixel Shift Resolution direttamente con la fotocamera oppure tramite l'applicativo software fornito a corredo. L'unico problema è che in questo caso dovremo mettere in conto file da oltre 110 MB!

Le due foto seguenti mostrano l'efficacia del sistema Pixel Shift Resolution:

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Pixel Shift Resolution disabilitato (a sinistra), e abilitato (a destra)

La differenza è impressionante - notare i mattoni sul muro marrone - e il bello è che la dimensione dell'immagine resta identica (6016 x 4000 pixel alla massima qualità) scattando in JPEG! Nell'esempio precedente, il "peso" della stessa passa da 12,2 a 13,9 MB. L'unica cosa da sottolineare è un tempo di attesa di circa 3 secondi per completare il processo una volta acquisita la foto.

Un'altra caratteristica interessante è Real-time Scene Analysis System: l'uso combinato del processore PRIME III col sensore esposimetrico RGB da 86.000 pixel consente un'evoluta analisi della scena. Le immagini sono acquisite in base ad informazioni come la distribuzione del colore e della luminosità sullo schermo, il volto del soggetto, il colore e il movimento. Questi fattori contribuiscono anche al controllo preciso e stabile di esposizione e autofocus.

I tradizionali sensori esposimetrici misurano soltanto la luminosità, mentre questo sensore rileva anche i colori. I circa 86.000 pixel di risoluzione si usano per rilevare la forma e il movimento con un elevato grado di accuratezza, così si migliora la capacità di analizzare la scena.