Com'è fatto Polaris

Otto studenti italiani hanno avuto l'approvazione dell'ESA per un innovativo radiatore spaziale che sfrutta attuatori a polimeri elettro attivi. A settembre 2014 volerà a bordo di un pallone stratosferico BEXUS per il primo test.

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a cura di Elena Re Garbagnati

Com'è fatto Polaris

Gli Electro-active polymers (EAP) sono una particolare classe di polimeri, ampiamente studiata negli ultimi dieci anni, che si deformano in risposta a una stimolazione elettrica. La loro scoperta ha portato a molti studi nell'ambito dei muscoli artificiali, quello che hanno fatto i ragazzi italiani è sfruttare le loro proprietà per il controllo termico attivo.

POLARIS

"Il vero nucleo del nostro esperimento consiste nell'attuazione per mezzo degli EAP. Tra tutti gli EAP, abbiamo scelto la categoria degli elastomeri dielettrici per le loro straordinarie proprietà elastiche e di isolamento elettrico. L'attuatore che utilizziamo è composto da un sandwich formato da strati sottilissimi di elastomero e di polvere di grafite alternati fra loro. Il tutto viene poi arrotolato su sé stesso fino a formare un piccolo cilindro.

Applicando una tensione elettrica agli strati di grafite si fa in modo che si attraggano allo stesso modo delle armature di un condensatore. In questo modo lo strato di elastomero si deforma stringendosi attorno all’asse del cilindro e si allungandosi lungo tale direzione.

Quello che abbiamo ideato sono tre piastre metalliche costruite in modo tale che i nostri attuatori ci diano la possibilità di unirle o separarle all’occorrenza, migliorando o peggiorando in maniera radicale lo scambio di calore con l’esterno.

Come alimentazione è sufficiente l’energia elettrica prodotta dai pannelli solari o stivata nelle batterie interne: potrebbe essere alimentato per mesi da una banale batteria come quelle dei telefonini. I consumi infatti sono molto ridotti: lavoriamo con tensioni molto alte ma con correnti estremamente basse, quindi la potenza risultante è nell'ordine dei milliwatt. Questa è un’importante novità: non solo nessuno ha mai pensato un radiatore costruito così, ma nessuno ha nemmeno pensato di attivarlo in questo modo".

I ragazzi stanno postando online filmati e contenuti in cui mostrano gli esperimenti e le varie fasi di implementazione: se volete seguirli nella loro avventura e saperne di più li trovate sul sito http://polarisexperiment.com, su Facebook, Twitter e Google+.