Corpo macchina ed ergonomia

Recensione – Test Lytro Illum. Giunge alla seconda serie l'innovativa fotocamera in grado di creare fotografie dinamiche con la potenza della grafica 3D e di elaborarle con un applicativo software dedicato. Dimenticatevi dei problemi legati alla messa a fuoco, profondità di campo e prospettiva…

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a cura di Tom's Hardware

Corpo macchina ed ergonomia

Che la Lytro Illum sia una macchina completamente diversa da tutte le altre lo si capisce anche soltanto guardandola. Il design è moderno e originale, con il corpo macchina leggermente inclinato in avanti e non perpendicolare all'obiettivo che, lo ricordiamo, è fisso. Ad essere sinceri, non è piaciuta proprio a tutti, ma si tratta di valutazioni personali. Essenziale nei comandi, con soli sette tasti e due ghiere (una anteriore vicino al pulsante di scatto ed una posteriore), è realizzata in magnesio e alluminio, due materiali a bassa densità, che non riescono però a limitare il peso complessivo a poco meno di 1 kg.

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Il confronto fra la Lytro Illum e una reflex come la Canon EOS 6D mostra come le dimensioni della prima non siano trascurabili

Le dimensioni sono di 145 x 86 x 166 mm, la macchina è massiccia e, direi, ottimamente costruita, con un livello di finitura da prima della classe e tolleranze di lavorazione molto ristrette. Nella sua essenzialità potrebbe ricordare la Sigma Dp3 Quattro. Si resta piacevolmente impressionati dalla cura dei particolari, da cui traspare un attento studio da parte dei progettisti. Basta ruotare gli anelli dello zoom e della messa a fuoco (che agiscono in maniera elettronica) per rendersene conto. O sfiorare l'ampio display touch, o ancora muoversi nei menu per apprezzare anche il notevole studio ergonomico per rendere la macchina facilmente fruibile anche da utenti non particolarmente esperti.

L'impugnatura è ben sagomata e la presa stabile, aspetto di grande importanza tenuto conto che la macchina non è dotata di stabilizzatore dell'immagine.

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Entrando più in dettaglio, dal lato dell'obiettivo è presente la ghiera anteriore: nessun pulsante per il controllo della profondità di campo o illuminatore per la messa a fuoco.

Superiormente sono presenti il pulsante di scatto, il tasto Lytro, quello di accensione e sopra all'obiettivo il contatto hot shoe per il flash. Quest'ultimo si trova leggermente incassato e potrebbe comportare qualche difficoltà di montaggio con determinati lampeggiatori esterni.

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Sul retro, a farla da padrone è il display touch da 4" e 800 x 480 pixel di risoluzione ad angolazione variabile, come dimensioni quello di uno smartphone di qualche anno fa. Troviamo poi una seconda ghiera in prossimità del pollice e 4 tasti funzione, che azionano rispettivamente l'autofocus a contrasto (AF), AEL (blocco dell'esposizione), iperfocale Light Field e un tasto Fn che permette di rivedere le immagini appena registrate.

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Il display della Lytro è uno dei punti di forza della fotocamera

Lo slot per l'inserimento della SD card si trova sotto allo sportellino sul lato sinistro, assieme al connettore Micro USB 3.0 per il PC e alla presa da 2,5 mm per il comando remoto.

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Il comparto della batteria, invece, come di consueto è sotto.

Molto bella la confezione, a forma di cubo nero con altri sotto-comparti interni per contenere tutti i vari accessori; peccato soltanto che, essendo queste scatole interne di cartone, tendano a rovinarsi dopo averle aperte un po' di volte.

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