Prestazioni

Recensione – Test Lytro Illum. Giunge alla seconda serie l'innovativa fotocamera in grado di creare fotografie dinamiche con la potenza della grafica 3D e di elaborarle con un applicativo software dedicato. Dimenticatevi dei problemi legati alla messa a fuoco, profondità di campo e prospettiva…

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a cura di Tom's Hardware

Prestazioni

A causa delle caratteristiche particolari di questa macchina e soprattutto del suo sensore, non abbiamo potuto seguire l'iter consolidato dei nostri test per valutarne le prestazioni, e del resto non avrebbe avuto neanche senso. Tuttavia, alcune considerazioni sulla qualità dell'immagine possiamo trarle osservando i file generati dalla macchina stessa.

La prova del rumore agli alti ISO mette in evidenza non tanto i limiti dovuti alle dimensioni del sensore, quanto quelli legati alla tipologia dello stesso, che a causa della matrice di micro-lenti a monte provoca un comportamento ben diverso da quello che siamo abituati ad osservare su macchine della stessa categoria.

Le prove sono state condotte a 800, 1600 e 3200 ISO.  

Foto 37

ISO 800

ISO 800: il comportamento a ISO 800 è discreto in termini di rumore, tuttavia la nitidezza dell'immagine è piuttosto bassa. Basti osservare le piume sulle ali della fatina, che non si distinguono, o le scritte sul CD, sbiadite.

Foto 38

ISO 1.600

ISO 1.600: aumento del rumore e degli artefatti digitali nell'immagine. Ulteriore perdita di dettaglio sulle scritte del CD, con alcune aree impastate dove si stentano a riconoscere le lettere. Elevato rumore di crominanza.

Foto 39

ISO 3.200

ISO 3.200: valore ISO da non utilizzare, poiché comporta un ulteriore peggioramento, sia in termini di rumore che di dettaglio, senza contare i pesanti artefatti digitali e l'insorgere di striature blu.

Per quanto concerne la messa a fuoco, la macchina è dotata di anello per la MAF manuale sull'obiettivo e di tasto AF che abilita la MAF automatica a contrasto sul punto centrale (per selezionarne uno diverso occorre usare il touch screen). Il tasto dell'otturatore è, di default, sganciato da quello della MAF, quindi una volta che il fuoco è stato raggiunto, si può premere quante volte si vuole il pulsante di scatto e non viene riacquisito. Tuttavia da menu è possibile cambiare questa impostazione per tornare al comportamento tipico AF + AEL premendo a metà il tasto dell'otturatore.

Se è vero che grazie alle possibilità di rifocalizzazione in post processing la MAF è meno critica in fase di scatto, è anche vero che per ottenere i risultati migliori in termini di nitidezza delle aree fuori fuoco occorre prestare una certa attenzione. Gli istogrammi della profondità di campo che appaiono premendo il tasto Lytro aiutano in questo senso, ma non sono di facile lettura per i meno esperti:

Foto 40

Riguardo all'AF, possiamo solo dire che dal momento in cui si preme il relativo tasto a quando l'azione è compiuta, passa un lasso di tempo che si avvicina al secondo, circa 90 centesimi, in condizioni di buona illuminazione: troppo per foto di soggetti in movimento. E mettere a fuoco manualmente, senza un mirino, sarebbe ancor più complicato. L'aspetto in un certo senso positivo è però data dal fatto che, in condizioni di scarsa illuminazione, questo dato non peggiora sostanzialmente e la macchina è in grado comunque di mettere a fuoco anche quando la luce disponibile è molto bassa.

Il sistema esposimetrico è piuttosto semplificato e fa in modo che gli alti livelli non vadano in clipping. Quindi, in alcune situazioni, tende a sottoesporre, occorre quindi misurare la luce in un altro punto della scena e bloccare l'esposizione con l'apposito tasto.

La gamma dinamica è limitata. La saturazione delle alte luci avviene molto velocemente e comunque sui punti luce la matrice di micro-lenti provoca un effetto ottico particolare. Inoltre, non è stato previsto alcun tipo di controllo in camera sulla dinamica e allo stesso tempo non è presente l'HDR.