Wikipedia: il modo migliore di iniziare una ricerca e il peggiore per finirla

Rinnoviamo il dibattito sulla digitalizzazione, sperando di andare oltre lo sterile tema dell'ebook.

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a cura di Valerio Porcu

Senior Editor

Wikipedia: il modo migliore di iniziare una ricerca e il peggiore per finirla

TH: se l'idea è quella di distribuire e condividere materiali tanto con gli studenti quanto con gli insegnanti, non si presenta un problema di compatibilità con le varie piattaforme? Windows, OS X, Android, Windows Phone, iOS. È certamente difficile, e sembra che voi siate orientati verso Apple. Come gestire questa pluralità?

SG: È molto difficile affrontare la varietà, e per ora abbiamo scelto iTunes U e iBooks Author. In iTunes U, tra l'altro, siamo l'unico istituto secondario italiano presente. Per noi è ottimo, perché tutti lo possono usare anche su Windows.

Inoltre creiamo il contenuto una sola volta con iBooks Author, e in questo modo lo può usare chi ha un iPad e chi usa iTunes U anche da piattaforme diverse da quelle Apple. Per ora è la soluzione più semplice; noi abbiamo già qualcosa per chimica e fisica, e tra poco partiremo con la matematica. La cosa valida è che l'alunno può guardarsi le lezioni quante volte vuole e come vuole.

Simile a questo come approccio c'è Educreations, con cui è un professore può creare e condividere le proprie lezioni in tempo reale. E poi c'è il progetto italiano OilProject, anch'esso davvero molto valido.

TH: Non è come dire ai ragazzi di andare a studiare su Wikipedia? Che poi è proprio il grande tema di questi ultimi anni. Non stai suggerendo quello che molti criticano?

SG: Nel processo di apprendimento il professore mantiene sempre il suo ruolo di guida. Non è una questione di preferire i materiali prodotti dal docente a quelli di OilProject o a Wikipedia. È l'insegnante che deve selezionarli, e dire ai ragazzi di andarsi a vedere una certa lezione per poi parlarne in classe, oppure spiegar loro perché una certa pagina di Wikipedia è sbagliata. Ecco perché dico sempre che "Wikipedia è il modo migliore di cominciare una ricerca, ma il modo peggiore per finirla".

La tecnologia, il digitale, ci dà la possibilità di cambiare profondamente il paradigma dell'apprendimento. Se ci chiediamo perché siamo deboli in matematica (in Italia rispetto ad altri paesi, NdR) la risposta è che gli studenti, in classe, capiscono le cose in modo molto diverso e con ritmi diversi, e poi ci si limita solo ad assegnare un sacco di compiti a casa.

TH: ma se lo studente non ha capito non potrà fare bene gli esercizi, né potrà provare a capire meglio …

SG: noi per esempio mettiamo in pratica il modello del "flipped learning", l'insegnamento invertito – rispetto al modello tradizionale. A casa gli studenti si guardano le lezioni, e in classe si fanno gli esercizi. Stiamo ottenendo ottimi risultati.