Come calcolare il tempo di ricarica di un’auto elettrica
Le auto elettriche sono sempre più comuni e non è ormai difficile scovarle per le strade delle nostre città o parcheggiate nelle aree di sosta in attesa di una ricarica completa. Uno degli aspetti che frena ancora gli “scettici” è legato all’autonomia delle vetture e, più in dettaglio, al tempo di ricarica necessario per “fare un pieno di energia”. Sebbene in studio ci siano soluzioni sempre più efficaci per migliorare l’autonomia, ridurre gli ingombri e, al tempo stesso, limitare i periodi di sosta, al momento è necessario fare i conti con la tecnologia in commercio.
Come calcolare il tempo di ricarica
Prima di inserirci completamente nell’argomento è necessario familiarizzare con alcuni termini:
- corrente: velocità del flusso di ricarica;
- tensione: differenza di potenziale elettrico tra due punti;
- capacità della batteria: quantità di carica massima che una batteria può contenere;
- potenza della carica: velocità di caricamento della batteria.
Il calcolo dei tempi di ricarica è velocissimo: basta considerare la capacità della batteria, espressa in kWh, e dividerla per la potenza di ricarica (in kW). Per le basse potenze, il dato è molto vicino alla realtà, mentre per le alte potenze il dato può discostarsi poiché il sistema rallenta la velocità di ricarica abbassandola quando il livello della batteria raggiunge, circa, 80%. La regola vale sempre? Assolutamente no, può fornire un’idea di massima. Per esempio, la temperatura esterna, troppo caldo o troppo freddo, può in alcune condizioni modificare il tempo di ricarica.
Ricordiamo infine, come precisato in questo approfondimento, che ci sono due tipi di colonnine alle quali è possibile ricaricare: quelle in corrente alternata, AC, e quelle in corrente continua, DC.
Cosa significa in concreto?
Ricarica a 2,3 kW:
- Tesla Model 3 75 kWh: 32 ore
- Hyundai Kona Electric 64 kWh: 28 ore
Ricarica con wallbox a 3,7 kW:
- Tesla Model 3 75 kWh: 20 ore
- Hyundai Kona Electric 64 kWh: 17 ore
Ricarica colonnina AC a 7,4 kW:
- Tesla Model 3 75 kWh: 10 ore
- Hyundai Kona Electric 64 kWh: 9 ore
Le colonnine AC più diffuse arrivano fino a 22 kW in trifase, mentre 7,4 kW è il limite del monofase; alcuni fornitori, come Tesla ed Enel X, permettono ricariche a velocità ben superiori anche fino a 250 e 350 kW riducendo al minimo, qualora l’auto sia compatibile, il tempo di ricarica.

kW vs kWh: ma cosa cambia?
Come ampiamente spiegato in questo approfondimento, la differenza tra le due unità di misura è piuttosto semplice sebbene, sempre più spesso, si leggano dubbi e imprecisioni a riguardo.
Il Kilowatt (kW) è l’unità di misura della potenza, la potenza massima che un motore può generare; è un’unità di misura che non si applica esclusivamente ai motori elettrici ma viene riportata anche sui libretti delle vetture dotate di propulsore endotermico. Non è raro, soprattutto in occasione del pagamento del bollo o del superbollo, sentire parlare di kW e cavalli; 1 kW sono 1,36 cavalli.
Ma per i kWh? Mentre nei motori a combustione, l’energia deriva dalla combustione del carburante, in quelli elettrici è tutto legato all’energia fornita dalle batterie. Per questo motivo la potenza del motore continua ad essere espressa in kW, mentre l’energia a disposizione viene misurata in kWh.
Consumi auto elettriche
Mentre nelle auto a combustione interna il consumo viene misurato in l/100 km (o km/l), per le vetture elettriche si adotta l’unità di misura di kWh/100 km. I kW non si adoperano esclusivamente per le prestazioni, ma si utilizzano anche nel campo dell’efficienza; in questo specifico caso indicano quanti kWh sono necessari per percorrere un centinaio di Km. Alternativamente è possibile trovare i consumi indicati come Wh/km, come fa Tesla su tutte le sue vetture.
