Per Volkswagen la vera rivoluzione non sarà l’elettrico ma la guida autonoma

I piani futuri di Volkswagen non prevedono solo l'introduzione di numerosi modelli elettrici, ma lo sviluppo di un sistema di guida autonoma altamente avanzato capace di guadagnarsi importanti fette di mercato.

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a cura di Luca Rocchi

Managing Editor

Volkswagen nell’ultimo periodo, grazie alla guida dell’amministratore delegato Herbert Diess, ha avviato una serie di interventi volti ad accelerare il processo di transizione verso l’elettrico con un modello di business su larga scala. Non solo il marchio ha in programma di inserire sul mercato una serie di modelli a batteria, con la gamma “ID.”, ma ha investito per arrivare ad ottenere impianti dedicati alla produzione di batterie e accumulatori.

Nonostante questo enorme sforzo, per Volkswagen la vera rivoluzione del comparto automobilistico non sarà l’elettrificazione ma la diffusione della guida autonoma. A questo proposito, in un’intervista a Bloomberg, Diess ha dichiarato che si tratta di un’innovazione capace di trasformare l’intera industria in un modo radicale e ben distante rispetto a quanto registrato sino ad ora con i veicoli elettrici. Le case automobilistiche sono quasi tutte in ritardo sulla tabella di marcia e lontane da avere un sistema di guida autonoma preciso, sicuro e utilizzabile su larga scala.

I motivi dietro a questo ritardo sono molteplici ma quello che si propone per la maggiore riguarda la spesa da sostenere per sviluppare i sistemi; per la società di consulenza AlixPartners, entro il 2030 la situazione dovrebbe cambiare e i sistemi di guida autonoma o semi-autonoma potrebbero costare drasticamente meno, anche nell’ordine del 60% in meno.

Alcune automobili, come le Tesla, sono già dotate di software avanzati capaci di compiere tratti limitati in totale autonomia; quando il conducente diventerà superfluo, le vetture si trasformeranno nei "dispositivi internet più sofisticati che si possano immaginare" secondo Diess.

Il colosso tedesco è quindi al lavoro per portare la guida autonoma nei mercati chiave come quello americano, europeo e, naturalmente, quello cinese che rappresenta il primo mercato del mondo. La strada tuttavia è tutta fuorché in discesa, in quanto ci sono diverse difficoltà prevalentemente a tema di normative. Ad esempio, il Comitato del Commercio del Senato degli USA ha di recente respinto i tentativi di modifica delle normative che consentono alle case automobilistiche di sviluppare veicoli a guida autonoma.

La situazione in Europa è leggermente migliore anche se è necessario attendere ancora diversi anni per poter vedere su strada sistemi completamente autonomi. Qui Volkswagen svelerà ID. Buzz, una versione elettrica a guida autonoma del mitico furgoncino “hippie” T2 che andava di moda negli anni sessanta. In aggiunta alle batterie e agli accumulatori, Volkswagen produrrà internamente anche i chip dedicati alla guida autonoma, forse per riuscire anche a limitare la crisi dei semiconduttori che ha colpito l’intero mercato.

Come sappiamo da precedenti indiscrezioni, non solo la guida autonoma prenderà sempre più piede in casa Volkswagen ma sarà probabilmente regolamentata come una sorta di servizio in abbonamento, da attivare all'occorrenza. Tra i piani del marchio, infatti, ci sarebbe il desiderio di imporre una tariffa oraria di circa 7 euro all'ora.