L'assenza di Abominio in Thunderbolts ha più di un significato

Dietro l'assenza di Abominio in Thunderbolts si nascondono diverse motivazioni, tra cui la complessità degli effetti speciali

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a cura di Manuel Enrico

Dopo l’annuncio della formazione di anti-eroi che sarà al centro di Thunderbolts, film del Marvel Cinematic Universe che vedremo nella Fase Cinque del franchise, molti fan della saga si sono domandati come mai all’interno di questa atipica squadra non sia presente uno dei grandi personaggi ripescati recentemente dalla Fase Uno del Marvel Cinematic Univers, ossia Emil Blonsky (Tim Roth), alias Abominio.  Durante il D23 Expo, l’incredibile elenco di conferme di quanto annunciato al San Diego Comic-Con e la presentazione di nuovi capitoli della saga, come Werewolf by Night, ha monopolizzato l’attenzione, ma non è passato molto prima che ci si cominciasse a chiedere come mai Abominio non facesse parte dei Thunderbolts.

Dietro l'assenza di Abominio in Thunderbolts si nascondono diverse motivazioni

Dopo la sua prima apparizione in L’Incredibile Hulk (2008), ovvero agli albori del franchise, dell’alter ego di Emil Blonsky si sono perse le tracce sino al suo ritorno in scena di She-Hulk: Attorney at Law, dove la nemesi del Gigante di Giada è stato difeso in un curioso procedimento per la sua scarcerazione nientemeno che dalla cugina di Bruce Banner, Jennifer Walters (Tatiana Maslany), divenuta She-Hulk.

Una presenza come quella di Abominio nei Thunderbolts, per quanto di sicuro impatto, rischierebbe tuttavia di creare uno squilibrio all’interno di questa formazione. Premesso che la sorte di Blonsky non è stata ancora definita in modo chiaro in She-Hulk: Attorney at Law, il suo percorso di redenzione potrebbe essere un passaggio essenziale nella storia del personaggio, che tramite questa nuova scelta di vita potrebbe anche uscire in modo definitivo dal Marvel Cineamtic Universe. Rimane comunque evidente come una sua eventuale presenza all’interno di Thunderbolts rappresenterebbe un potenziale elemento di rottura all’interno di una dinamica che, considerati i nomi presenti, si fonde un equilibrio già precario.

Considerato quanto abbiamo avuto modo di vedere in precedenti capitoli del Marvel Cinematic Universe come Black Widow e The Falcon & The Winter Soldier, sembra esser sicuro che il tenore narrativo di Thunderbolts vedrà la formazione di una squadra di intervento ideale per missioni black ops, come nello stile di Yelena Belova, Winter Soldier, U.S. Agent e Taskmaster, un concept che lascia poco margine di manovra per un esser dalla forza sovrumana come Abominio.

A questa considerazione narrativa, andrebbe affiancato un dettaglio più tecnico. La squadra attuale dei Thunderbolts è composta principalmente da supersoldati, i quali non richiedono un utilizzo eccessivo della CGI, considerato che gli effetti legati alla manifestazione dei loro poteri è ottenibile anche senza un massiccio uso dei VFX. Condizione che potrebbe risultare gradita ai Marvel Studios, che nel recente passato hanno incassato lo scontento degli addetti agli effetti speciali, che hanno lamentato tempi di lavoro eccessivamente ristretti, un elemento che si è visto anche in cali di qualità nel settore. Se da un lato i Marvel Studios stanno valutando la creazione di un proprio servizio interno per il comparto VFX, dall’altro ridurre la presenza di personaggi come Abominio che richiedono un notevole impegno su quel fronte può rappresentare un espediente per contenere un problema che, specialmente negli ultimi tempi, rischia di esser un punto a sfavore del Marvel Cinematic Universe.

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