Picard 3: tutti i riferimenti e le citazioni di Star Trek nel nono episodio

Le citazioni e i riferimenti di Star Trek in Picard 3, l'ultima stagione della serie con il mitico capitano Jean-Luc Picard.

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a cura di Manuel Enrico

L’ultimo viaggio dell’equipaggio di Star Trek: The Next Generation è finalmente iniziato con l’ultima stagione di Picard 3, serie che viene trasmessa sia da Prime Video, dove sono state presentate le precedenti due stagioni, che su Paramount +, dove sono presenti anche le nuove serie del franchise, come Discovery e Strange New World. Considerata la forte componente emotiva che lega questa ultima avventure del capitano francese interpretato da Patrick Stewart alla tradizione della Next Generation, possiamo aspettarci numerosi riferimenti e citazioni di Star Trek in Picard 3, motivo che ci ha spinti a dare la caccia a questi segreti dell’ultima frontiera.

Il ritorno di Picard e del suo equipaggio è uno dei momenti più attesi dei trekkie, che da sempre hanno mostrato un forte attaccamento a questa atipica famiglia di esploratori spaziali. Sin dal primo episodio di Picard 3 abbiamo modo non soli di apprezzare le atmosfere tipiche della Next Generation, ma soprattutto di ritrovare immediatamente quell’affiatamento tra Picard e i suoi vecchi compagni che si rivelerà sicuramente la cifra narrativa di quest’ultimo viaggio. Occasione perfette per arricchire Picard 3 con citazioni e riferimenti di Star Trek, non limitandosi solamente alla Next Generation.

Le citazioni e i riferimenti di Star Trek in Picard 3, la nuova serie ambientata nell'ultima frontiera

Episodio 1: La Prossima Generazione

Sin dalle prime scene de La prossima generazione i riferimenti alla storia di Picard e dell’equipaggio dell’Enterprise-D viene immediatamente presentato agli occhi attenti dei trekkie. Nella sequenza iniziale dedicata alla fuga di Beverly Crusher, abbiamo modo di vedere e sentire ben tre registrazioni del diario di bordo di Picard risalente ai tempi dell’Enteprise-D.

Nel piccolo schermo di computer che si vede nelle prime scene, infatti, possiamo vedere due date stellari ben precise: 41153.7 (che corrisponde a quella di Incontro a Fairpoint, primo episodio di Star Trek: The Next Generation) e 42536.4 (in cui si fa riferimento a Spock e  al padre Sarek, incontrati da Picard rispettivamente nel doppio episodio Il segreto di Spock e in Sarek). Allo stesso tempo, abbiamo modo di sentire la viva voce di Picard recitare la sua registrazione presa dall’episodio L’attacco di Borg (The Best of Both Worlds), ossia il momento in cui Picard venne rapito dai Borg per divenire il loro portavoce presso la Federazione nei panni di Locutus, tragico momento che viene anche villanamente ricordato dal capitano Shaw durante la cena a bordo della U.S.S. Titan.

Sempre in queste prime scene legate a Beverly Crusher (Gates McFadden) vediamo un vecchio baule del marito Jack Crusher (citato spesso in The Next Generation, padre di Weasly). E parlando di memorie dal passato, non da meno son i numerosi riferimenti ai trascorsi di Picard che vediamo mentre l’ammiraglio si prepara a un trasloco, cominciando dal riporre il dipinto della USS Enterprise-D (classe Galaxy, come ricorda poco dopo Riker), che consente a Picard di ricordare come sia da sempre la sua nave preferita:

Non è stata la prima ma sicuramente è stata la mia preferita

Anche perché la prima nave comandata da Picard è stata la USS Stargazer, mentre la prima su cui ha prestato servizio fu la USS Reliant. Curioso notare come gran parte dei reperti presentati in questa sequenza teoricamente dovrebbero essere andato distrutti quando l’Enterprise-D si è schiantata su Veridiano III, in Star Trek Generazioni. Tra i tanti memorabilia che vediamo, in particolare va ricordato il flauto Ressikano di Una vita per ricordare (The Inner Light, uno dei migliori episodi di The Next Generation).

Prima di dedicarci interamente al viaggio di Picard e Riker, menzione d’obbligo per Raffi, spia della Federazione, che utilizza come strumento di comunicazione un trasmettitore che risale ai tempi dell’Enterprise di Kirk. E in questa parte dell’episodio si fa menzione dell’Istituto Daystorm, che in diverse stagioni viene citato come uno dei centri di ricerca più avanzati della Federazione, prendendo il nome dal Dr. Richard Daystorm, personaggio della serie classica.

Tornando alla decisione di Picard e Riker di correre in soccorso della dottoressa Crusher, non si può fare a meno di sentire una forte attinenza alla trama di Star Trek: The Motion Pictures (nella scena di avvicinamento alla U.S.S. Enterpise-A) e al furto dell’Enterprise-A attuato da Kirk e compagni all’inizio di Star Trek III: Alla ricerca di Spock, mentre l’idea di un’ispezione a sorpresa arriva direttamente da Star Trek II: L’ira di Khan.

Quando scopriamo l’identità della Regina Rossa, viene mostrata la statua di Rachel Garrett. Capitano dell’Enterpise-C (classe Ambassador), Rachel Garrett e il suo equipaggio comparivano in L’Enterprise del passato (Yesterday, Enterprise) in cui la Garrett decideva di tornare ugualmente nel passato pur sapendo che sarebbe morta nella Battaglia di Narenda III, scontro che avrebbe preservato la Federazione da una guerra con i Klingon orchestrata dai Romulani.

Consiglio: non distraetevi durante i titoli di coda. Gran parte delle scene nasconde degli easter egg davvero golosi. A partire dalla colonna sonora, che riprende la colonna sonora di Primo Contatto e dai font usati che sono ripresi proprio dal primo film al cinema della Next Generation, Generazioni.

In queste scene dei crediti, compaiono ben tre navi celebri di Star Trek. nell’elenco delle navi ospitate nel Museo della Flotta, vediamo citata la USS Voyager (protagonista dell’omonima serie), la USS Enterprise-A (la nave capitanata da Kirk a partire da Star Trek The Motion Pictures) e la USS Excelsior (vista in Star Trek III: Alla ricerca di Spock e poi capitanata da Hikaru Sulu in Star Trek: Rotta verso l’ignoto). E se vedete passare su schermo l'autorizzazione Picard-4-7-Alpha-Tango mentre campeggia un inquietante segnale di allarme rosso, meglio corre, considerato che l'ultimo volta che abbiamo visto questa combinazione è stato quando Picard ha usato questo codice in un film era quanto in Primo Contatto aveva autorizzato il conto alla rovescia per l'autodistruzione dell'Enterpise-E.

Un dettaglio amaro è la dedica 'For Annie', messaggio rivolto a Annie Wersching, attrice recentemente scomparsa, che nella precedente stagione di Picard aveva interpretato la Regina Borg.

Andando oltre le citazioni e i riferimenti di Star Trek in Picard, sembra evidente che questa ultima stagione della serie voglia omaggiare anche altri momenti storici del franchise. Soprattutto sul piano narrativo, considerato come gran parte delle scene, per costruzione delle scene, si appoggia a soluzioni divenute particolarmente amate dai trekkie nel corso degli anni.

Con La prossima Generazione, Picard 3 si lancia in questo viaggio con un buon ritmo, tramite una prima puntata che gioca argutamente sulla sensazione di una reunion a lungo attesa.

Episodio 2: Disimpegnare

Nuovamente, un titolo che richiama fortemente il mito di Picard. Ogni capitano è noto per avere un proprio comando con cui dare l'ordine di arrivare i motori a curvatura e nel caso di Picard è sempre stato 'Attivare', o engage in inglese. Termine che nella lingua d'Albione ha molteplici significati, spesso resi centrali nelle storie legate all'ufficiale francese, ma che vengono persi nella traduzione, come in questo caso. Engage può significare anche impegnarsi o ingaggiare, intenti contrapposti al disimpegno (in originale, disengage) che dà al titolo a questo secondo episodio, la cui trama di basa proprio su una narrazione che vede nel prendere un posizione o nel ritirarsi il suo fulcro.

Il misterioso figlio di Beverly prende dunque il nome dal defunto marito della dottoressa, Jack Crusher, Amico di Picard e morto in servizio proprio a bordo della U.S.S. Stargazer comandata dal futuro capitano dell'Enterprise-D, Jack Crusher era il padre di Weasley, il personaggio interpretato da Will Wheaton, che nella Next Generation inizialmente vedeva in Picard il responsabile della morte del padre.

Durante la scena in cui Jack incontra le Guardie Fenris, abbiamo modo di rivedere la birra romulana, bevanda comparsa per la prima volta in Star Trek: L'ira di Khan, film che viene nuovamente citato poco dopo, quando scopriamo che lo shuttle rubato da Riker e Picard è il Saavik. Comparsa per la prima volta nel secondo film al cinema di Star Trek, Saavik era un giovane ufficiale vulcaniano sotto l'ala di Spock, tornata anche in Alla ricerca di Spock e Rotta verso la Terra.

Secondo quanto rivelato recentemente nella campagna promozionale via social della serie, Saavik fu la prima capitana della USS Titan. Durante lo scontro con la nave del capitano Vadic (che sembra utilizzare una poltrona di comando di origine Klingon ispirata a quella del generale Chang di Rotta verso l'Ignoto), scopriamo che questo vascello è dotato anche delle potenti armi isolitiche, proibite dalla Federazione con gli Accordi di Kithomer e viste in azione in Star Trek: L'insurrezione.

Nel momento in cui la Titan arriva in soccorso della Eleos, sembra di rivedere la scena con cui l'Enterprise-E si frapponeva fra la USS Defiant e il cubo Borg durante la Battaglia del Settore 001 all'inizio di Star Trek: Primo Contatto. La piccola nave era sotto il comando di Worf, che in quell'occasione pronunciava il tipico detto Klingon 'Oggi è un buon giorno per morire', accompagnato dalla tradizionale musica marziale dei klingon, nota come 'Klingon Theme'. Composta da Jerry Goldsmith per le scene iniziali di Star Trek: The Motion Pictures, questo tema musicale accompagna da sempre i klingon nei momenti topici, come accade a Worf (Michael Dorn), che entra in scena sulle note di questo indimenticabile pezzo della colonna sonora di Star Trek.

Parlando di suoni familiari, il suono con cui la nave di Vadic si getta all'inseguimento della Titan, è noto tra i trekkie come 'Blaster Beam' e risale ai tempi del primo film al cinema della saga, dove era il 'suono' con cui veniva esaltata la misteriosa entità nota come V'Ger.

Episodio 3: Diciassette secondi

Diciasette secondi, terzo episodio della per ora annunciata ultima stagione di Picard, continua a mostrare la cura con cui la produzione della serie abbia cercato di inserimenti riferimenti e citazioni della continuity di Star Trek in modo spesso sottile.

Se da un lato nelle prime scene possiamo rivivere l’emozionante momento in cui Riker e Picard festeggiano la nascita di Thaddeus Riker in un flashback, viene ricordato il precedente comando dell’ex Numero Uno della USS Titan, occasione in cui sentiamo anche Riker chiamare Imzadi la moglie Deanna Troi. Nomignolo betazoide che significa ‘mio amato’, come abbiamo scoperto in Star Trek: The Next Generation.

Il combattimento nella nebulosa è una memoria indelebile per i fan di Star Trek, che non possono fare a meno di ricordare lo scontro tra la USS Enterprise di Kirk e la USS Reliant comandata da Khan in Star Trek II: L’Ira di Khan. Ascoltando in lingua originale la puntata, possiamo sentire anche una frase legata a quel film (‘ they knew exactly where to hit us', sanno esattamente dove colpirci) frase che Spock diceva proprio in L’Ira di Khan. L’espediente di cercare rifugio in una nebulosa per ingannare i sensori avversari compare prima la volta proprio in quel film, ma anche in The Next Generation questo trucco era stato utilizzato dall’Enterprise-D nel doppio episodio L’attacco dei Borg (The Best of Both Worlds).

Nello scontro all’interno della nebulosa assistiamo a un’intrigante inversione dei ruoli. Dopo che un ferito Shaw cede pro tempore il comando a Riker, che dopo essersi sulla poltrona centrale del ponte affida a Picard il ruolo di ufficiale in seconda, strappando al suo vecchio comandante un’esclamazione che non può che far sorridere i trekkie:

Will, è il momento che cominci a chiamarmi Numero Uno

Ossia, il ruolo avuto di Riker durante i suoi anni di servizio a bordo delle Enterprise comandate da Picard.

Dopo avere ammirato il modellino della Voyager che Sette di Nove conserva nel proprio alloggio, memoria del suo tempo passato a bordo della nave comandata dal capitano Janeway, un altro personaggio amato dai fan di Star Trek si conquista il diritto di tornare in scena, riallacciando i rapporti con i trekkie: Worf. Comparso nel finale del precedente episodio, il Klingon più famoso della saga ha modo di ricordare la sua storia nel modo tradizionale klingon: famiglia e vittorie.

Ecco quindi che Worf (Michael Dorn) si presenta a Raffi come figlio di Mogh, del casato di Martok, a cui era stato affiliato in Deep Space Nine dopo che aveva ucciso il cancelliere Gowron, colpevole di aver tradito Martok durante la Guerra del Dominio, che gli ha fruttato il titolo di ‘assassino di Gowron’. Worf, tuttavia,  ricorda anche il suo retaggio umano, citando come padre anche Sergey del casato Rozhenko, ossia l’ufficiale umano della Flotta Stellare che lo aveva adottato e cresciuto dopo averlo salvato dai resti di un avamposto klingon mentre bambino (come raccontato nell’episodio Famiglie di Star Trek The Next Generation). Tra i successi vantati da Worf viene citato il titolo di ‘Rovina di Duras’, in riferimento al suo ruolo nello smascherare il torto subito dal suo casato da parte della famiglia Duras, che aveva vigliaccamente nascosto le proprie alleanze coi romulani facendo passare il padre di Worf come un traditore (La via di Klingon), e infine uccidendo le due sorelle Lursa e Be’thor, machiavelliche pianificatrici, che prima della loro sconfitta riuscirono a causare la distruzione dell’Enterprise-D in Star Trek: Generazioni.

La rivelazione che Titus Rikka sia un mutaforma è un richiamo alla Guerra del Dominio, evento centrale di Deep Space Nine. A questa razza apparteneva anche il Conestabile Odo (il compianto Renè Auberjnois), che sarebbe l’uomo d’onore citato da Worf come fonte della sua conoscenza sui mutaforma, compreso il Grande Legame. Il Grande Legame è la comunione con cui i mutaforma, conosciuti come Fondatori dal Dominio, comunicano nella loro forma liquida. Curiosamente, l’attore che interpreta Rikka, Thomas Dekker, che in Star Trek: Generazioni interpretava l’immaginario figlio di Picard nel Nexus.

Nell’identificare il modo in cui la Shrike riesce a scovare la posizione della Titan pur essendo in una nebulosa, sembra di ricordare come in Star Trek: Rotta verso l’ignoto Uhura consigliava di scovare lo Sparviero Kligon occultato del cancelliere Chang cercando i suoi ‘gas di scarico’. La tecnica proposta da Picard, invece, sembra rifarsi alla famosa Manovra di Picard, ossia utilizzare un trucco che inganni i sensori della nave nemica facendole credere che il bersaglio sia un punto diverso a quello reale, consentendo di colpire a sorpresa il nemico.

Nel rivelare che in realtà il furto alla stazione di Daystorm fosse finalizzato a rubare un'altra arma rispetto a quella utilizzata dalla Shrike, il che porta a chiederci cosa posso esserci di più letale. O forse, dovremmo parlare di chi, e il primo pensiero non può che condurci a una delle nemesi di Picard che già sappiamo farò la sua apparizione in quest'ultima stagione di Picard: Lore.

Episodio 4: Nessuno scenario vincente

Nessuno scenario vincente è un titolo che per i fan di Star Trek rappresenta uno dei riferimenti più iconici alla lunga saga di Star Trek.  A farsi portatore di questa filosofia è stato il più intraprendente dei capitani della storia della saga, James T. Kirk, che in Star Trek II: L’Ira di Khan ricordava come non ha mai creduti negli scenari che non si concludano con una vittoria, ricordando il famigerato test della Kobayashi Maru. Lo stesso esame che tutti i cadetti devono superare in Accademia, sapendo che si tratta di una simulazione nata per insegnare il senso del sacrificio, uno scenario fatto per esser perso che solo un cadetto è riuscito a superare: James T. Kirk, che riprogrammò la simulazione per uscirne vincente (come fatto anche dalla sua versione della Kelvin timeline).

Nel flashback iniziale, vediamo Picard mentre trova rifugio nel Ten Forward, il bar gestito da Guinan, erede del bar di bordo della USS Enterprise-D. In questa location, abbiamo modo di vedere alcuni easter egg, legati proprio a Guinan, come un modellino della USS Enterprise-C (da L’Enteprise del passato) o un quadra che la ritrae assieme a Picard, risalente ai tempi dell’Enterprise-D. In questo ricordo, un gruppo di cadetti chiede all’ammiraglio del suo incontro con gli Hirogen, una razza di cacciatori del quadrante Delta, incontrati dalla Voyager. Non è l’unico riferimento a una razza nota, considerato come nell’episodio Picard cita i Tamariani, una specie nota per parlare tramite metafora, conosciuta in The Next Generation nell’episodio Darmok.

Dopo che nella scorsa puntata abbiamo scoperto come i Cambianti provenienti dal Quadrante Delta siano coinvolti negli eventi di questa stagione, in Nessuno scenario vincente non mancano riferimenti al mutaforma più famoso della saga, Odo. Nel rapporto sui Cambianti che Shaw mostra a Sette di Nove, è proprio Odo, interpretato dal compianto René Auberjonois, a venire presentato come membro conosciuto di questa razza. A confermare la presenza di un mutaforma a bordo della Titan, Sette trova un contenitore dalla forma familiare, che ricorda quello in cui Odo andava a riposare quando era necessario tornare alla sua forma liquida.

La pericolosità della situazione in cui si trova la Titan, spinge Picard a cercare un contatto con il figlio Jack, occasione durante la quale racconta chi era Jack Crusher, il marito di Beverly e vecchio amico di Picard. In questa chiacchierata viene ricordata anche la Stargazer, la prima nave comandata da Picard e vista nell’episodio La battaglia.

L’astio di Shaw nei confronti di Picard viene finalmente spiegato quando scopriamo che il capitano della Titan era a bordo della USS Constance durante la Battaglia di Wolf 359, lo scontro in cui la Flotta Stellare fronteggiò un cubo Borg guidato da Lucutus, il comandante Borg nato dopo che la Collettività assimilò Picard (L’attacco dei Borg). Curiosamente, la stessa battaglia in cui Benjamin Sisko perse la moglie, e che rinfacciò allo stesso Picard durante il primo episodio di Deep Space Nine, L’emissario.

Parlando di primi episodi, è difficile non ripensare a Incontro a Farpoint, la prima puntata di The Next Generation. Quando la dottoressa Crusher parla di forme di vita che vivono all’interno della nebulosa, rivela che non è la prima volta che lei e Picard hanno a che fare con simili creatura, un dettaglio a cui Picard risponde sussurrando ‘Farpoint’. Il riferimento è all’entità aliena sfruttata da un avido amministratore locale per creare un avamposto ideale da vendere alla Federazione.

Nel momento più intenso dell’episodio, abbiamo modo di sentire delle parole che sono come la Bibbia per i fan di Star Trek. Il celebre messaggio iniziale che abbiamo sentito prima degli episodi della serie classica e di The Next Generation, infatti, viene riproposto nelle parole di Crusher (‘to seek out new life’  'alla ricerca di nuove forme di vita') e infine da Riker (‘we should boldly get the hell out of here’, che purtroppo non è stato tradotto nell'adattamento italiano), occasione decisamente rara all’interno della saga.

Episodio 5: Impostori

La situazione sembra farsi decisamente complessa per Picard e Riker, che in Impostori, quinto episodio della terza stagione di Picard, sono destinati ad affrontare le conseguenze delle loro azioni. Un confronto a lungo atteso, soprattutto dal capitano Shaw, che non ha mai negato di non avere una buona considerazione dei due leggendari ufficiali. Non a caso, nell'avvisarli dell'imminente arrivo di una nave della Flotta Stellare incaricata di arrestarli come traditori della Federazione, Shaw non manca di citare alcune delle grandi imprese dell'equipaggio dell'Enterprise, vedendole invece come una serie di eventi caotici. Non è un caso che Shaw citi la distruzione della sezione a disco dell'Enteprise-D su Veridiano III (Star Trek: Generazioni), il tradire la Prima Direttiva per amara un'indigena (Star Trek: L'Insurrezione) o l'aver quasi compromesso l'esistenza dell'intera umanità riscrivendo la realtà (Ieri, oggi, domani).

Sorprendente ritrovare in Picard un volto noto dei fan della saga: Ro Laren, interpretata nuovamente da Michelle Forbes. Comparsa per la prima volta nell'episodio di The Next Generation Il guardiamarina Ro, questo ufficiale è stato il primo personaggio bajoriano della serie, prima di Deep Space Nine. Ribelle, irascibile e priva di una guida, Ro Laren divenne parte dell'equipaggio quando, dopo esser stata deferita alla corte marziale venne accolta a bordo da Picard, che ne divenne un mentore. In Impostori sono menzionati diversi momenti che hanno legato i due personaggi, culminando con un addio straziante a un altro volto molto amato della Next Generation.

Prima di questo ultimo saluto, nella rivelazione di quello che sta accadendo alla Federazione fatta da Ro a Picard, si nascondono diversi richiami al mito di Star Trek. Trovandosi in una simulazione di un bar sul ponte ologrammi, non poteva mancare una menzione a Guinan, la barista El Auriana dell'Enterpise-D vista anche nella precedente stagione della serie. Divertente esaster egg, in cui si fa riferimento a un episodio di The Next Generation in cui ci si interrogava scherzosamente se Guinan nascondesse armi dietro il suo bancone, dubbio risolto in questo episodio quando Picard trova un phaser dietro il bancone del Ten Forward olografico. Non manca nemmeno una menzione all'Ammiraglio Janeway, ufficiale leggendario, capitano della USS Voyager, protagonista dell'omonima serie, e divenuta ammiraglio dopo il suo ritorno nel Quadrante Alfa, come visto all'inizio di Star Trek: Nemesis.

La scoperta che la Federazione sia stata compromessa sino ai più lati, tramite una silenziosa invasione di Cambianti, potrebbe ricordare agli appassionanti una simile minaccia vista nel penultimo episodio della prima stagione di The Next Generation, Cospirazione. In questo episodio, un parassita alieno si impossessava di alcuni alti ufficiali della Flotta Stellare, come parte di un machiavellico piano per la conquista della Federazione, intento sventato da Picard e dal suo equipaggio.

Episodio 6: Il Bounty

Sesto episodio per la terza stagione di Picard, una puntata che ancor più delle precedenti strizza l'occhio ai fan del franchise. Come accaduto anche per le precedenti stagioni, la narrativa della serie dedicata all'anziano capitano interpretato da Patrick Stewart preme fortemente sulla continuity della saga, cercando dei richiami fortemente referenziali alla tradizione del franchise rendendoli centrali nello sviluppo della trama, rendendo Picard una serie poco aperto ai neofiti di Star Trek.

Il Bounty in diversi momenti si rivela uno degli episodi più indicativi di questa tendenza. Il titolo stesso fa riferimento a un'astronave nota ai trekkie, il Bird of Prey klingon utilizzato da Kirk e compagni in Rotta verso la Terra. Requisito dopo che l'Enterprise era stata sacrificata nel finale di Alla ricerca di Spock, questo vascello ribatezzato Bounty, in omaggio al vascello teatro di uno storico ammutinamento, venne utilizzato per tornare indietro nel tempo sulla Terra del 20esimo secolo per recuperare una balena, essenziale per salvare la Terra del futuro. Al termine di Rotta verso la Terra, il Bounty affondava nella baia di San Francisco, apparentemente dimenticato dalla storia.

Grazie alla presenza del Museo della Flotta, scopriamo dalle parole di Jack che infine il relitto del Bounty venne recuperato anni dopo, venendo considerato un vascello d'importanza storica. E non solo, considerato come il celebre dispositivo di occultamento di queste navi è tornato utile anche alla Titan. La presenza del Museo della Flotta diventa occasione per fare vedere diverse navi celebri della storia di Star Trek: la Defiant (la prima astronave della Flott dotata di dispositivo di occultamento visto in di Deep Space Nine e in Star Trek: Primo Contatto), la USS Voyager (che porta Sette a ricordare la sua storia con l'equipaggio del capitano Janeway, vista in Voyager),  ma soprattutto la USS Enterprise- A.

Creata proprio dopo la distruzione della precedente Enterprise in Alla ricerca di Spock, questa astronave comparsa in L'ultima Frontiera (1989) ha affrontato proprio un Bird of Prey capace di sparare in occultamento in Rotta verso l'Ignoto (1991), riportando notevoli danni ma apparentemente diventando una della poche Enterprise a non venire irreparabilmente distrutte. Curiosamente, a comandare quello sparviero Klingon era il generale Chang, interpretato da Christopher Plummer, padre di Amanda, che in Picard presta il volto a Vadic. Nel mostrare interesse per le navi storiche, Jack confessa di avere un debole per le classi Constitution,  ossia la prima storica Enterprise (la Enterprise-A è una Constituion-refit). A ricordare quella linea è una nave apparentemente anonima, la USS New Jersey, NCC-1975, omaggio allo showrunner Terry Matalas, nato nel New Jersey nel 1975.

Non solo il Museo della Flotta regala preziosi easter egg, considerato che l'incursione nella Stazione Daystorm consente di vedere nuovamente vecchie conoscenze dei trekkie. Scoprendo come in questa installazione siano preservati pericolosi dispositivi dalla Sezione 31, la celebre sezione operativa segreta della Flotta Stellare, Riker e compagni hanno modo di rivedere segreti noti ai fan della saga. Dal dispositivo isolitico utilizzato da Shinzon nelle prime scene di Star Trek: Nemesis, al dispositivo Genesis di Star Trek: L'Ira di Khan, arrivando a una versione mutata di un tribolo (il peloso animaletto della storia puntata 'Troubles with tribbles'), sino ai resti di una figura leggendaria di Star Trek: James T. Kirk. Questi potrebbero esser i resti dello storico capitano interpretato da William Shatner, recuperati dal tumulo con cui Picard avevo reso l'ultimo omaggio al capitano Kirk dopo la sua morte su Veridiano III, dopo che i due capitani avevano 'fatto la differenza' in Star Trek: Generazioni.

A bordo della Daystorm, per gli appassionati della saga è presente un easter egg particolarmente emozionante. Nonostante sia finalmente apparso il professor Moriarty conosciuto in Elementare, Data, questa apparizione è parte di una serie di indizi che culminano con un momento che entusiasmerà i fan di The Next Generation: il primo incontro tra Riker e Data. Il motivetto che Riker fischietta riconoscendo le note che echeggiano nella Stazione Daystorm è preso direttamente dal primo episodio di The Next Generation, Incontro a Farpoint, dove Riker incontra sul ponte ologrammi Data che cerca, inutilmente di fischiettare questo motivetto, rimanendo affascinato quando Riker lo sorprende fischiandolo perfettamente ('Meraviglios0').

Senza dimenticare di ammirare la presenza di un altro personaggio storico dell'equipaggio di Picard che si unisce alla rimpatriata, ossia Geordi LaForge, non possiamo ignorare come nel discorso con cui il dottor Sung ricorda tutte le personalità inserite nel suo ultimo progetto siano citati sia Data, B4 e Lore, ma anche Lal, ossia l'esperimento con cui Data in La figlia di Data cerca di creare un proprio erede.

Rimanendo fedeli alla tradizione 'sonora' della serie, non sfuggirà agli spettatori più attenti la presenza del celebre tema Klingon quando Worf arriva sulla Titan, mentre una delicata versione della sigla di Voyager si percepisce mentre Sette visualizza la sua vecchia astronave.

Episodio 7: Dominio

Anche nel settimo episodio della sua terza stagione Picard non rinuncia a utilizzare il titolo della puntata per dare un segno ai fan della serie. Dominio, infatti, è un chiaro richiamo alla fazione con cui la Flotta Stellare si è scontrata in Deep Space Nine durante l'omonima guerra, la stessa in cui Sisko e i suoi ufficiali hanno fronteggiato i Cambianti che stanno ora puntando a distruggere la Federazione.

L'infiltrazione dei Cambianti sembra avere raggiunto alte sfere del comando della Flotta, colpendo anche personaggi cari ai fan della saga. Tra questi anche una vecchia conoscenza di Sette, il suo vecchio compagno di avventura Tuvok. Nuovamente interpretato da Tim Russ, Tuvok era uno degli ufficiali della Flotta a bordo della USS Voyager, anche se la prima apparizione di questo personaggio risale ai tempi di Kirk, quando Tuvok era un ufficiale a bordo della USS Excelsior comandata dal capitano Hikaru Sulu (George Takei), come mostrato rapidamente in Star Trek: Rotta verso l'ignoto e in Voyager, tramite un flashback. Parlando con il Cambiante che si è sostituito a Tuvok, Sette menziona due tradizioni vulcaniane, il Kal-Toh, un gioco di carte, e il celebre Kolinahr, il rituale con cui i vulcaniani, dopo una ferrea disciplina, imparano a dominare completamente le loro emozioni, come raccontato in Star Trek: The Motion Pictures. Una disciplina in cui, dopo un lungo addestramento, fallì anche Spock.

Dalla citata Guerra del Domino arriva il rifugio di fortuna in cui la Titan cerca di sfuggire alla caccia all'uomo che vede Picard e il suo equipaggio come l'ambita preda. Chin'toka è una location vista spesso in Deep Space Nine, teatro di una delle battaglie più cruente della Guerra del Dominio, dove una flotta congiunta del Dominio e dei Breen inflisse una dura sconfitta alla Flotta Stellare.

Ma la Guerra del Dominio è anche la fonte di una storia che mostra il lato meno nobile della Federazione. Il racconto di Vadic rivela come durante il conflitto la Sezione 31 diede vita al Progetto Proteus, un programma segreto gestito all'interno della Stazione Daystorm i Cambianti catturati vennero studiati e torturati, nella speranza di generare una nuova forma di arma da usare contro il Grande Legame.

Vadic non manca di farsi voce di una facciata meno nobile della Federazione, ricordando anche come la cura alla malattia creata per sterminare i Cambianti realizzata dal dottor Bashir in Deep Space Nine non venne offerta dalla Federazione come gesto di pace, ma anzi fu portata al Grande Legame da un loro simile, Odo.

Mentre l'equipaggio della Titan lotta con i Cambianti, un'altra battaglia ha luogo sulla nave, uno scontro invisibile ma che ha in palio l'anima sintetica di Data. Il corpo cibernetico recuperato sulla Daystorm, infatti, contiene sia la coscienza di Data che quella dei suoi due fratelli robotici, B4 e Lore. In Dominio questa convivenza diventa una lotta per il controllo di questo corpo, occasione in cui scopriamo come l'ultimo ricordo di Data sia antecedente la sua morte a bordo della Scimitar visto in Star Trek: Nemesis (si tratta dell'immagine digitale della sua coscienza riversata in B4 poco prima del suo decesso), mentre Lore sembra aver preservato il suo odio per gli amici del fratello. Tuttavia, è proprio il legame tra Data e Geordie a rivelarsi essenziale per dare alla coscienza dell'androide di prendere il controllo di questo corpo robotico, ricostruendo una delle amicizie più particolari e affascinanti di The Next Generation.

Episodio 8: Resa

A due episodi dal finale delle terza stagione di Picard, Resa sembra condurre gli ufficiai guidati dal capitano francese verso una conclusione esplosiva. Dopo che nel precedente episodio Vadic ha preso il controllo della Titan, il destino di Jack Crusher sembra esser al centro delle mire della Cambiante, che in questo episodio mostra tutta la sua determinazione.

Vadic in Resa sembra accanirsi contro l'equipaggio della Titan, dopo aver preso il controllo della plancia. La ferocia del piano che ha ordito ricorda lo stesso stratagemma usato da un altro celebre villain della saga, Khan. Nel suo esordio nella saga avvenuto nella serie classica di Star Trek, Khan tentava di prendere il controllo dell'Enterprise conquistando la sezione ingegneria e assumendo il controllo dell'astronave, non facendosi scrupolo di togliere ossigeno alla plancia. Il piano usato in questo episodio dalla stessa Vadic.

Per fermare il piano di Vadic, Picard cerca una mossa disperata per aggirare i blocchi imposti al sistema di bordo, utilizzando il suo codice superiore, Picard Alpha-Tango. In precedenza, questo codice era stato utilizzato in Star Trek: Primo Contatto, dove prima viene utilizzato per accedere a un messaggio ricevuto dal Comando, e infine per avviare l'autodistruzione dell'Enterprise-E quando la Regina Borg aveva preso il possesso della nave, costringendo Picard a inserire il suo codice di distruzione (Picard-Alpha-Tango-55)

Riker e Troi si ricongiungono, anche se in una situazione tutt'altro che ideale. Nella prigione della nave di Vadic, i due ricordano i momenti duri della loro storia familiare, momento in cui sentiamo anche il loro nomignolo, Imzadi. Termine betazoide introdotto in The Next Generation, che prima unisce i due, ma che poi diventa quasi imbarazzante con l'arrivo di Worf. In The Next Generation, abbiamo visto un momento in cui apparentemente la relazione tra Riker e Troi era interrotta e la betazoide si era avvicinata al Klingon, mentre nel romanzo Imzadi di Peter David veniva presentato un diverso modo di vivere questo strano triangolo.

Innegabile che sia Data uno dei protagonisti assoluti di questo episodio. La sua lotta interiore con il fratello Lore per il controllo del corpo che condividono abbiamo modo di veder chiari riferimenti alla sua storia, dalla passione per Sherlock Holmes al suo amato gatto Spot, il ricordo delle tante partite a poker con i suoi amici, sino all'olomessaggio in memoria di Tasha Yar, l'ufficiale della sicurezza morto nella prima stagione di The Next Generation nell'episodio La pelle del male. Apparentemente, questa lotta vinta da Data lo ha anche arricchito di un tratto che a lungo è stato evidenziato come carente: la sua capacità di usare modi di dire.

E i fan di Star Trek non possono che esser emozionati nel vedere tutto l'equipaggio dell'Enterprise-D riunito nella sala riunioni della Titan. Questo richiamo alla tradizione di questa famiglia sui generis viene acuito anche dalla colonna sonora di questo episodio, che dopo averci nuovamente deliziato con il tema klingon di Jerry Goldsmith, non manca di far risuonare la musica tipica di The Next Generation, accompagnata da un'inquadratura della Titan estremamente familiare per i fan della saga.

Episodio 9: Vox

La resistenza è inutile. Il nono episodio della terza stagione di Picard riporta in scena il grande nemico dell'ufficiale francese, sua nemesi sin dai tempi della Next Generation, colpendolo duramente con la rivelazione che suo figlio Jack sia in realtà il procedimento finale di un complesso piano della Collettività per prendere il controllo dell'intera Flotta Stellare. Questo complesso piano dei Borg affonda le sue radici in L'Attacco dei Borg, il doppio episodio della Next Generation in cui Picard veniva rapito dalla Collettività per diventare il loro araldo, Locutus di Borg.

Per apprezzare al meglio questo episodio di Picard, è essenziale ricordare tre capitoli della storia dell'equipaggio dell'Enterprise di Picard: L'Attacco di Borg, Primo Contatto e Generazioni. Questi tre momenti sono sempre stati centrali nello sviluppo di questa atipica famiglia, ma in questo episodio sembrano trovare finalmente la loro completa interconnessione. Durante la seduta con Troi, Jack finalmente scopre l'origine della voce che sente nella testa, che si rivela essere quella della Regina Borg. Pur sapendo che nella precedente stagione avevamo visto la nascita di una nuova regina, la voce che si sente è quella della Regina vista in Primo Contatto, che in lingua originale appartiene ad Alice Krige.

Proprio contro questa minaccia Picard era arrivato al punto di sacrificare tutto e tutti ('sono andato molto vicino a uccidere chiunque conoscessi, chiunque amassi'), come rivela al figlio. Il riferimento è a come in Primo Contatto Picard era pronto a far esplodere l'Enterprtise-E dopo esser tornati nella Terra del 2063, per preservare il Primo Contatto. La rivelazione dell'origine dei poteri di Jack consente di rivedere anche la presunta malattia di Picard, che si rivela invece esser un piano organico dei Borg, che consente anche di spiegare come Picard fosse in grado di percepire le voci della Collettività anche dopo esser stato salvato, come abbiamo visto nell'inizio di Primo Contatto.

Da tempo sappiamo che il piano dei villain della terza stagione di Picard era di colpire al cuore la Federazione durante la Giornata della Frontiera. Finalmente scopriamo che questa celebrazione è legata ai primi viaggi della NX-01 Enterprise, la prima astronave a curvatura 5 protagonista dell'omonima serie. Capitanata da Jonathan Archer, la NX-01 era la nave ammiraglia della Flotta Stellare, anche se non era ancora la Federazione Unita dei Pianeti, la cui nascita era accennata proprio nell'ultimo episodio di Enterprise. Apparentemente, la Federazione ora celebra quei viaggi verso l'ultima frontiera come parte della nascita della Federazione stessa. Durante il discorso viene ricordato il ruolo della NX-01 si possono sentire le note del tema della serie.

Durante la Giornata della Frontiera, viene anche tenuta a battesimo la nuova NCC-1701-F, la nuova Enterprise. Nave di classe Odissey, questo vascello rimane fedele alla controparte presentata nel MMORP Star Trek Online. A comandare questa nave è l'ammiraglio Elizabeth Shelby, intepretata da Elizabeth Dennehy. Conosciuta dai trekkie mentre la donna era ancora comandante, la Shelby era stata inviata come secondo ufficiale del capitano Jellico a bordo della USS Enterprise-D quando Picard era stato assimilato dalla Collettività. Tra la Shelby e Riker il rapporto era stato piuttosto feroce, soprattutto dopo che la donna aveva confessato di mirare al suo posto, obiettivo che intendeva raggiungere a ogni costo. Apparentemente, alla fine la Shelby è riuscita a sedersi sulla poltrona del capitano dell'Enterprise.

La presenza dell'intera flotta riunita sulla Terra per celebrare la Giornata della Frontiera, consente di vedere alcuni nomi di navi particolarmente care agli appassionati di Star Trek:

  • USS Okuda: dedicata a Michael e Denise Okuda, designer e artisti di lunga data del mondo di Star Trek
  • USS Sutherland: nel doppio episodio La Via di Klingon, nel tentativo di fermare il supporto romulano alla fazione Duras durante la guerra per il controllo dell'Impero Klingon, Data veniva temporaneamente messo al comando della USS Sutherland
  • USS Akira: La classe Akira, apparsa per la prima volta in Primo Contatto,  prende il suo nome dal celebre film animato di fantascienza
  • USS Excelsior: questo vascello prende il nome dalla nave apparsa in Alla ricerca di Spock e in seguito  comandata da Hikaru Sulu in Rotta verso l'ignoto
  • USS Reliant: nome storico per la flotta, per la prima volta vista in L'Ira di Khan,  assaltata dai potenziati guidati da Kahn e protagonista assieme alla Enterprise della celebre Battaglia nella Mutara Nebula, e nome della prima nave su cui Picard ha servito
  • USS Castillo: denominazione che omaggia il comandante Richard Castillo, primo ufficiale del capitano Rachel Garrett a bordo della USS Enterprise-C, visti nell'episodio L'Enterprise del passato e sacrificatisi per proteggere la pace tra Klingon e Federazione nella Battaglia di Narenda III
  • USS Forrest: Denominazione che omaggia l'Ammiraglio Forrest, conosciuto in Enterprise e comandante della Flotta Stellare
  • USS Hikaru Sulu: Omaggio a Hikaru Sulu, timoniere dell'Enterprise di Kirk e successivamente capitano della USS Exclesior
  • USS Cochrane: Nome caro ai fan della serie, Zephram Cochrane è l'inventore della tecnologia di curvatura comparso per la prima volta nella serie classica nell'episodio Guarigione da forza cosmica e in seguito al centro degli eventi di Primo Contatto, intepretato da James Cromwell, che ha ripreso il ruolo anche nelle scene iniziali del primo episodio di Enterprise

Da notare come l'attacco dei Borg finalizzato all'assimilazione della Flotta Stellare proprio sulla Terra sia un deja vù dell'inizio di Primo Contatto. Anche in quel film i Borg tentavano un attacco diretta al nostro mondo, che veniva sventato da Picard che arrivava all'ultimo minuto a bordo dell'Enterprise-E.

Il vero colpo al cuore di questo episodio è la rivelazione finale di cosa si nasconde nel molo 12 del museo della Flotta: la USS Enterprise-D! Data per distrutta in Generazioni, grazie alla Prima Direttiva la sua sezione a disco è stata recuperata e ristrutturata da Geordi, che utilizzando una sezione motori di un'altra classe Galaxy (USS Syracuse) ha ricreato il vascello protagonista di The Next Generation. Saliti a bordo, Picard e compagni sono accolti dalla 'vecchia' voce del computer di bordo, che in lingua originale appartiene a una leggenda di Star Trek: Majel Barrett. Moglie di Gene Roddenberry, Majel Barret è stata l'infermiera Chapel della serie classica, mentre per la Next Generation è divenuta Lwaxana Troi, madre di Deanna, ruolo interpretato anche in altre serie. La sua presenza nel franchise è stata impreziosita dal suo 'doppiaggio' della voce del computer di bordo, ruolo interpretato per l'ultima volta in Star Trek (2009). Come da tradizione, un ammiraglio che ruba una nave, anche se la sua, viene 'degradato' a capitano: è successo a Kirk , capita anche a Picard!

Piccola curiosità: vediamo commuoversi Data al momento dell'arrivo a bordo dell'Enteprise-D, e l'ultima volta che l'androide si era palesemente commosso era nel relitto proprio di questa nave, quando su Veridiano III aveva ritrovato tra le macerie il suo adorato gatto Spot.